Skip to content


Un oggetto estremo

Piccolo Teatro Grassi – Milano
Natura morta con attori
di Fabrizio Sinisi
Con: Alessandro Averone, Federica Sandrini
Regia di Alessandro Machìa
Rassegna Trame d’autore 2016

Matteo contatta Marta su Internet. Si incontrano a casa di lui. A poco a poco si ricordano di essersi già visti a Venezia, alcuni anni prima, durante una manifestazione studentesca alla quale entrambi erano indifferenti: lei perché immersa nella lettura della Bibbia, lui intento a scrivere poesie.
Un dialogo serrato, tragico, feroce intrama questo spettacolo fatto di pochi gesti e di molte parole. All’inizio i due attori recitano e commentano ciò che dicono, parlano dei propri personaggi. E questo rende tutto assai intrigante. Poi però la densità filosofica del dialogo e la trasformazione del dire in un poetare rendono ciò che si vede e che accade in scena una pura espressione linguistica, adatta più alla lettura che al palco di un teatro.
Natura morta con attori è un oggetto estremo, che punta dritto allo splendore accecante della verità attraverso il deserto della finzione, attraverso la potenza della rappresentazione. Un oggetto reso ancora più arduo dalle metafore che i due personaggi incarnano: Marta è una prostituta votata alla santità; Matteo è un poeta, killer seriale di altri poeti.
Forse è troppo per un testo solo. Il «silenzio pieno di gioia» che conclude la rappresentazione è qualcosa che ascoltiamo senza percepirlo, qualcosa che non si dà.

Dal fondo

Piccolo Teatro Grassi – Milano
Lourdes
Libero adattamento da Lourdes di Rosa Matteucci (Adelphi, 1998)
Collaborazione alla scrittura scenica di Andrea Cosentino
Con: Andrea Cosentino
Musiche originali eseguite dal vivo da Danila Massimi
Adattamento e regia di Luca Ricci
Rassegna Trame d’autore 2016

Maria Angulema, non più giovane, mai bella, va a Lourdes per chiedere conto a divinità e madonne della morte del padre, di una vita solitaria, dell’angoscia che pervade la propria esistenza e probabilmente quella di tutti gli umani, va a Lourdes per avere «formale spiegazione e magari soddisfazione di tanta sofferenza al Padreterno». Bardata da improbabile dama di carità, Maria è angariata da finte malate, da superiori inflessibili, è immersa nel puzzo e nello schifo. Delusa e rassegnata, trova tuttavia un qualche senso in quel luogo liquido e magico.
Andrea Cosentino dà corpo e voce a questa donna e ai personaggi che incontra. Corpo e voce mobili, teneri, disgustosi, ironici, perduti, redenti. Anche dal fondo della miseria umana può tralucere una qualche scintilla del sacro.

Vai alla barra degli strumenti