Sine ira et studio. Per Dario Generali
Giovedì 12 dicembre 2024 a Milano (ore 18.00 – Istituto ‘Severi-Correnti’) presenteremo il volume Sine ira et studio. Metodo e impegno civile per una razionalità illuministica. Scritti offerti a Dario Generali, a cura di Francesco Luzzini (Mimesis, 2024).
Nella sua introduzione al libro Francesco Luzzini scrive:
«Quello che ha fatto lo ha fatto per tutti, che non significa per accontentare tutti. Lo ha fatto per lo stato di diritto, per una scuola davvero capace di valorizzare il merito e di migliorare le prospettive di vita dei suoi studenti, per l’autonomia e la qualità dell’insegnamento ad ogni livello, per una cultura non asservita agli interessi politici e alle logiche di consorteria, per l’eccellenza della ricerca, per il superamento delle ottusità di confine tra i diversi campi del sapere, per un’università finalmente libera dalla cancrena delle mafie clientelari e dalle ingerenze del mercato: in una parola, per la res publica».
Dario Generali ha sempre lavorato a una storia «critica» della scienza, la quale non deve essere né apologetica né dissolutrice e deve fondarsi sugli strumenti rigorosi della filologia e dell’erudizione, «spesso tanto ingiustamente disconosciuti quanto assolutamente indispensabili a penetrare opere, documenti, avvenimenti e ramificazioni di idee e teorie», come ha scritto in uno dei suoi libri (Storia e storiografia della scienza. Il caso della sistematica, Franco Angeli Editore 2002, p. 43).
Filologia ed erudizione debbono porsi al servizio di una capacità ermeneutica ed epistemologica in grado di cogliere l’intero di un’epoca o di un problema; da sole sono quindi insufficienti ma rimangono indispensabili.
Un altro elemento dell’epistemologia di Generali è il superamento del pregiudizio, tanto radicato quanto sterile, delle due culture – scientifica e umanistica – fra di loro separate. Una dicotomia che tuttora permane in entrambi i campi, e che ha delle ricadute didattiche assai negative, ma si tratta di un pregiudizio il quale secondo Generali non potrà durare ancora molto di fronte ai tanti e preziosi risultati della ricerca storiografica.
La scienza è dunque, deve essere, una comprensione del sapere umano nella sua totalità.
Nell’introduzione al volume che gli abbiamo dedicato, Luzzini nota inoltre e con grande esattezza che una caratteristica peculiare della personalità di Generali è «quella capacità di far fronte con distacco critico alle questioni intellettuali così come ai casi della vita, di agire sempre in maniera razionale e mai sulla spinta dell’emotività – sine ira ac studio, appunto – che è uno dei tratti più distintivi di Dario, assieme alla sua immensa sensibilità umana».
Come amico da tanti anni di questo filosofo e di questa persona, non posso che pienamente concordare.