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La Fanciulla, il Diavolo e il mulino

di Oliver Py
2 luglio 2009 – Chiostro dei Benedettini, Catania
Traduzione di Nina Guglielmino
Regia di Salvo Gennuso
Con: Salvo Baio, Lia Basile, Anna Bellia, Nina Guglielmino, Valeria Iacono, Mariagrazia Licata, Giuseppe Randazzini, Marco Sciotto, Laura Zerbini
Costumi: Maria Grazia Licata
«Tradurre per la scena», progetto coordinato da Cetty Rizzo – In collaborazione con Statale 114

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Foreste, villaggi, principi, giardinieri, madri, il diavolo e l’angelo custode popolano questo testo. Pur di ottenere ricchezza e agi, un padre vende la figlia al diavolo. Ma le lacrime purificatrici gli impediscono di prendersi questa ragazza che, aiutata dal proprio angelo, sposa un principe. Il quale parte subito per la guerra. Non rassegnato, il diavolo muta il contenuto delle lettere che i due si scambiano per sette lunghi anni. Il padre della menzogna non può però vincere di fronte alla costanza dei sentimenti di una donna.

Al centro di questa favola stanno le mani, l’acqua, i corpi, la morte e la gioia. E nella cornice del chiostro dei Benedettini le voci degli attori che imitano gli uccelli si sono fuse con quelle degli uccelli che imitano gli umani…Tra i sogni di Shakespeare e gli orchi dei Grimm, il laboratorio teatrale della Facoltà di lettere e filosofia mostra di essere ormai una realtà importante della scena catanese. Il diavolo malizioso ed espressivo di Laura Zerbini è il momento in cui converge un lavoro evidentemente corale. «Vieni dal cielo, dall’oblio o dal mondo?»

Dormire

di Salvo Gennuso
Prima mise en espace
23 aprile – Centro culture contemporanee Zo – Catania
Con Laura Zerbini e Melissa Cossetta (danzatrice)
Luci Aldo Ciulla
Videodesigner Luca Pulvirenti
Regia Salvo Gennuso
Produzione Statale 114

machete

Laura non vuole più le braccia. Forse pensa che le diano solo un fantasma di libertà e che sia meglio dipendere dagli altri ponendo quindi gli altri al proprio servizio. Pensa che le possa essere utile un bel machete, di quelli utilizzati in Ruanda dagli hutu per sterminare i tutsi. Ma a Catania, dove pur si trovano armi di ogni genere, di un machete non v’è traccia Soccorre Internet con le sue vendite per corrispondenza. Laura si getta a braccia aperte -come un Cristo in croce- sull’arma. «I primi giorni furono meravigliosi»….

Mentre su un video scorrono immagini-machete che tagliano altro che le braccia, Laura e la sua figura di danza scandiscono un testo di grande potenza che intreccia quotidianità, delirio e desiderio. Un testo dal quale la corporeità emerge esplicita e profonda e che le due giovanissime interpreti sanno far proprio fino a diventare la stessa persona, il medesimo gesto/parola.
Chi è Laura? Quale il suo sogno (o progetto) che va ben oltre il masochismo e si fa concezione del mondo? Che cos’è questo corpo che desidera e che fa a pezzi se stesso? Salvo Gennuso ha dato vita a un personaggio enigmatico, candido e affascinante, la cui volontà di sonno produce mondi inquieti e stranamente reali.

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