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Un bambino ippopotamo

E così la cosa berlusconi ha ottenuto la sua ennesima legge costruita su misura per salvaguardare gli interessi privati, l’immenso patrimonio, la sua «persona scenica e non persona gnostica ed etica» (Carlo Emilio Gadda, Eros e Priapo [1963], Garzanti 2002, p. 145), anche a costo di negare giustizia e decenza a innumerevoli altre persone. Questo «Io-minchia, invaghito, affocato, affogato di sé medesimo» (143), nell’«ismodato culto della propria facciazza» (147), non è l’Io di un adulto bensì quello di un bambino capriccioso e potente, che batte i piedi sino a stancare e a ottenere ciò che la «propria insaziabile vanità e stoltezza» (152) pretende. Gadda ne descrive il carattere con queste parole:

Si verifica nel folle narcisista quella già dipinta coagulazione degli impulsi a una fase minorile: egli è fermo a otto anni. Egli è irremovibile come un ippopotamo. Egli assevera come un decenne, denega come un undicenne. Il suo dettato di ragazzo cretino è inesorabile […]. Il folle narcissico è fermo alle prime scemenze di sua età; privo di attitudini sublimatrici, a cinquant’anni egli sventola ancora il sesso alla facciazza del pubblico -coram populo- come un ragazzino che fa la pipì a fiumi sotto a i’ naso a la balia (167).

Il naso è quello degli italiani, ormai talmente assuefatti da non sentire più alcuna puzza anche quando il tanfo è grande.

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