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Expo

L’amico e collega Dario Generali in risposta a Liberi ha scritto:

Caro Alberto, 
premesso che non ho nulla in contrario, in linea di principio, alla TAV, che è un servizio che uso continuamente e che mi pare abbia contribuito a collegare l’Italia lungo il versante tirrenico della penisola, trovo che la mamma di Mattia abbia purtroppo assolutamente ragione nel giudizio che dà della classe politica italiana e della sua corruzione.
 Sono davvero maschere del potere oscene, prive di qualsiasi reale legittimità, perché la loro pratica di governo e le loro intenzioni sono in evidente conflitto con lo spirito della nostra Costituzione e con i più evidenti principi di onestà politica e intellettuale.
 Pure trovo che l’Italia sia da tempo avviata verso una condizione antidemocratica e autoritaria, di cui il progetto dell’Italicum ne è un’evidente riprova, che ci richiama la Legge Acerbo e la scalata al potere del fascismo. In questo clima l’insistito ricorso alla repressione poliziesca rappresenta uno strumento di contenimento e di eliminazione del dissenso, secondo logiche tipicamente autoritarie, che confliggono con quella che dovrebbe essere una regolata e democratica vita civile e politica.

Ringrazio il Prof. Generali per questo denso intervento, con il quale naturalmente concordo, e osservo che il Treno ad Alta Velocità contestato dal Movimento NoTav non è quello della linea Milano-Napoli, certamente utile anche se ormai finanziato a danno e detrimento delle linee ‘normali’, ma quello che dovrebbe collegare Torino a Lione, completamente inutile, economicamente disastroso, tecnicamente irrealizzabile, ambientalmente devastante. 
Voluto però todo modo dalle forze legate alla delinquenza organizzata, alle banche, a Comunione e Liberazione. Questa è la situazione. E sul tema c’è un’ampia documentazione, che la stampa mainstream -megafono degli interessi finanziari- ovviamente ignora quasi del tutto. Anche gli arresti di questi giorni nell’ambito dell’Expo milanese confermano in pieno a che cosa servano ormai le cosiddette ‘grandi opere’.
Un esempio: l’Expo stava devastando i due parchi vicino ai quali abito -di Trenno e delle Cave- con dei fantomatici ‘canali leonardeschi’ di cemento che avrebbero inflitto un danno irreversibile all’equilibrio e alla struttura dei due parchi. Per fortuna la mobilitazione nostra (dei cittadini del quartiere) sostenuta dal Movimento 5 Stelle (unica forza politica a farlo) ha impedito che il progetto fosse portato a termine. 
Questo è per me la politica e spero vivamente che l’Expo milanese fallisca, lo spero per il bene della mia e nostra città. Si tratta infatti soltanto di un’enorme occasione di furto del pubblico danaro da parte della ‘ndrangheta e delle sue interfacce politiche (Forza Italia e Partito Democratico). Pisapia è probabilmente un ingenuo in mano a costoro ma in politica l’ingenuità è un delitto. Ricordo quando Milano sconfisse (nel 2008) la concorrenza di Smirne per l’organizzazione dell’Expo 2015. Ricordo l’esultanza dell’allora sindaco Letizia Brichetto Moratti e dell’allora presidente del Consiglio Romano Prodi. Ricordo il loro abbraccio. Ricordo che fu per me un momento di grande amarezza. Perché sapevo che cosa l’Expo sarebbe diventato. I fatti mi stanno dando ragione.

 

Milano, Napoli, la speranza

Sono felice che una delle mie due città si sia finalmente liberata da vent’anni di tristezza, di incapacità amministrativa, di rapina del territorio, di esclusione, di arroganza. E sono felice anche per Napoli, un luogo che amo molto, capace di sorprendere sempre, come ha fatto in questa occasione eleggendo un magistrato contro chi per ottenere qualche voto prometteva impunità sulle costruzioni abusive. Vorrei far parlare delle amiche, una milanese e l’altra napoletana, che ieri mi hanno inviato due sms: «Sono felice per l’affermazione di Pisapia anche se al primo turno ho scelto il mov. [5 stelle]. A Napoli poi la cosa è incredibile, quasi commovente»; «Sono commossa…da tempo non vedevo nulla, più nulla. Questa napoletana abbraccia il milanese adottivo [proveniente da ] un sud di cui essere orgogliosa».

Due donne che non si conoscono tra di loro hanno utilizzato la medesima parola, «commozione», come quando si esce in modo insperato da una lunga malattia e si rivede qualche frammento di futuro. Queste amiche sono delle cittadine che cercano di pensare e di capire, simili alle tante persone che hanno affollato le piazze di Milano e di Napoli per festeggiare non l’illusione di una vittoria risolutrice dei problemi ma l’inizio delle condizioni minime per poterli affrontare. Ed è questo la speranza: poter cominciare ad agire per fare della decenza e della misura i criteri delle azioni. Non so come amministreranno Pisapia e De Magistris di fronte alle enormi difficoltà di una ricostruzione dalle macerie civili e sociali delle due città. Temo, ad esempio, che Pisapia non avrà la forza e le intenzioni di ridimensionare l’enorme sperpero di danaro e di spazio che è l’Expo milanese, il cui unico risultato è stato sinora la moltiplicazione del cemento.  Sono però certo che governeranno senza volgarità, che tenteranno una politica normale, fatta anche di limiti, errori, compromessi, ma non una politica criminale come quella che invece è ancora al comando della nazione.

 

27.972

Sono contento che la mia città cominci a liberarsi dalla malia e dal carisma di un vecchio pazzo e ritorni alla misura della politica evitando l’estremismo paranoide di un caso umano, un caso clinico. Candidandosi anche come “consigliere comunale di Milano” allo scopo di attirare i poveri di spirito, Berlusconi aveva dichiarato che «se alle prossime elezioni prendo meno di 53mila preferenze – tutta la sinistra mi fa il funerale. Funerali in tutte le piazze» [Fonte: la Repubblica; qui il video del bauscia]. Tale funerale è in atto, dato che questo tizio è passato dalle 52.577 preferenze delle precedenti elezioni comunali alle 27.972 di oggi.

Numerosi sono dunque i motivi di soddisfazione dopo la prima fase della tornata elettorale -il clamoroso 48 % di Giuliano Pisapia a Milano, l’affermazione a Napoli di De Magistris anche rispetto al candidato del PD, il Movimento 5 stelle terzo partito nelle città più importanti, il calo generalizzato della Lega in tutto il Nord d’Italia- ma è il dato numerico riguardante le preferenze personali di Berlusconi il più significativo dal punto di vista simbolico, punto di vista che nella società dello spettacolo è il più importante di tutti.

 

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