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Woke

Sul fenomeno Woke
Aldous, 28 novembre 2023
Pagine 1-2

Politically correct, cancel culture e wokismo (stadio estremo del politicamente corretto, apparso dal 2012-2013) sono accomunati dal rifiuto programmatico della logica argomentativa alla quale sostituiscono l’attingimento a valori ritenuti superiori a ogni critica e a ogni discussione, di fatto diventati degli assoluti. Ogni ragionare deve essere sostituito da un aderire a credenze di natura morale e a pratiche di struttura fideistica, allo scopo di cancellare ogni ‘discriminazione’ reale o presunta, salvo e inevitabilmente generare discriminazioni e violenze ancora più nette e pervasive.
In questo breve testo ho cercato di delineare le radici religiose e le principali espressioni di questo fenomeno, concentrandomi sul safetyism, vale e dire sull’atteggiamento che potremmo tradurre con ‘protezionite’. Le persone, soprattutto appartenenti alle classi agiate, che da bambine non vengono mai lasciate sole a dirimere i loro conflitti cercano poi anche da adulte la protezione di una autorità superiore, non più familiare ma ad esempio universitaria, che le difenda da ogni pur minimo contrasto e conflitto con i diversi. Contrasti e conflitti che rappresentano in realtà un elemento costante delle vite e delle psicologie sane, non patologiche, e saper affrontare i quali, senza piagnucolare indicando ‘l’altro’ come ‘cattivo’, è indice dell’essere diventati davvero adulti. Una protezionite rispetto a ogni pur minimo conflitto che poi passa dalle famiglie alle istituzioni universitarie e alla burocrazia accademica.

[Foto di Zachary Kadolph su Unsplash]

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