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Una soluzione razionale

(Det enda rationella)
di Jorgen Bergmark
Con: Pernilla August, Stina Ekblad, Magnus Roosman, Rolf Lassgard
Svezia, 2009

Erland e May tengono dei corsi di educazione matrimoniale nella chiesa protestante della città. Il loro legame appare forte e sereno. Sino a quando Erland non si innamora, ricambiato, di Karin, moglie di un suo collega e amico. I due preferiscono parlarne esplicitamente ai rispettivi coniugi in modo da cercare tutti insieme “una soluzione razionale” che consiste nel vivere nella stessa casa, in attesa che questa passione effimera svanisca. Ma la razionalità delle intenzioni stride con la profondità anche temporale dei sentimenti.

Ben scritto e splendidamente recitato dai quattro protagonisti, questo film riprende il percorso dell’indagine del maestro Bergman sulla famiglia, sull’eros, sulla geometria delle relazioni tra i sessi. Tutti ben maturi, i personaggi vivono le loro passioni con lo stesso trasporto dei ventenni, mostrando dall’intimo e dall’interno la potenza di un sentimento che secondo Proust «quelle qu’en soit la cause, est toujours erroné» (Sodome et Gomorrhe, «A la Recherche du temps perdu», Gallimard, pag. 1358). Molto bello anche il finale, con gli sguardi rasserenati dall’abbandono.

Seduzione

Chloe – Tra seduzione e inganno
di Atom Egoyan
USA, Canada, Francia, 2009
Con: Julianne Moore
 (Catherine), Amanda Seyfried (Chloe), Liam Neeson (David), Max Thieriot (Michael)
Trailer del film

Catherine sospetta che il marito la tradisca e incarica una prostituta di sedurlo per trovare conferma ai propri timori. Ma Chloe è di lei che si innamora, coinvolgendo anche il figlio adolescente di Catherine in una rete di relazioni il cui vero scopo è ritrovare -da parte della giovane donna- la propria madre, il suo archetipo conservato in un oggetto.

A volte è preferibile la probabilità di un danno piuttosto che la certezza di un sospetto, demone terribile della psiche umana. Remake di Nathalie di Anne Fontaine, Chloe svela abbastanza presto in che cosa consista l’inganno. La seduzione è tentata e data dai movimenti macchina e da alcuni primi piani davvero efficaci. Ma il film oscilla tra la cifra d’autore e le esigenze hollywoodiane.

Dettagli

di Lars Norén
Traduzione di Annuska Palme Sanavio
Teatro Studio – Milano
Regia di Carmelo Rifici
Con Giovanni Crippa, Elena Ghiaurov, Francesco Colella, Melania Giglio, Gianluigi Fogacci, Silvia Pernarella
Produzione Piccolo Teatro di Milano
Sino al 27 febbraio 2010

Svezia. Due coppie. Le loro esistenze durante il decennio 1989-1999, vissute tra viaggi, aeroporti, case editrici, ville toscane. Borghesi agiati e colti ma irrimediabilmente soli. Le due donne alla ricerca di una maternità che dia senso, i due uomini che oscillano tra indifferenza e avventure. Una follia sottile o conclamata li sfiora o li afferra. Sullo sfondo l’Europa e le sue guerre. Il tutto narrato e quasi fotografato in 30 scene, 30 dettagli di tempo.

La regia di Carmelo Rifici e le scene di Guido Buganza disegnano quelli che Marc Augè ha definito “non luoghi”, spazi aperti e sempre uguali nei vari continenti. Gli interpreti sono molto bravi e dediti completamente ai loro non facili personaggi. E tuttavia il testo rimane troppo didascalico, senza riuscire a cogliere l’epicità tragica dei modelli -Strindberg, Bergman-, preferendo uno stile piatto, un grigiore uniforme.

Il piacere dell'onestà

di Luigi Pirandello
Teatro Carignano – Torino
Con: Leo Gullotta (Angelo Baldovino), Martino Duane (Fabio Colli), Paolo Lorimer (Maurizio Setti), Mirella Mazzeranghi (Maddalena), Valentina Beotti (Agata Renni)
Produzione: Teatro Eliseo
Scene e costumi di Luigi Perego
Regia di Fabio Grossi
Sino al 28 febbraio 2010


Il protagonista, Angelo Baldovino, è disposto a sposare una ragazza messa incinta da un nobiluomo che non può farla sua moglie perché già maritato. In questo modo, il compagno e la madre della ragazza pensano di evitare lo scandalo e consentire al marchese di continuare a frequentare la casa. Baldovino è tuttavia persona capace di analizzare la realtà, le relazioni, i sentimenti con estrema lucidità. Il suo comportamento attento e rigoroso evidenzia la disonestà interiore degli altri personaggi e gli conquista l’affetto della ragazza.

È, questa, una delle commedie più profonde di Pirandello, colma di una comprensione dell’umano spietata e insieme dolente. Al di là della descrizione dell’ipocrisia perbenista e borghese, il testo è intriso di una tensione profonda tra la verità -che è il vero nome dell’onestà di cui qui si parla- e la sua impossibile incarnazione nel mondo. Perché una reale e costante trasparenza ucciderebbe le relazioni umane. È a questo che forse alludono le scene di Luigi Perego, imperniate su una casa le cui pareti sono di vetro. Il sogno rousseauviano di totale trasparenza è sempre destinato a trasformarsi in un incubo. Abbiamo tutti bisogno di uno spazio segreto nel quale conservare la nostra disonestà per continuare ad accettare quella degli altri.
Leo Gullotta è molto bravo nel dare corpo a questa maschera, pur non corrispondendo certo alle indicazioni di regia di Pirandello, che aveva immaginato Baldovino come assai più giovane.

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