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La scuola balcanizzata

La demolizione della scuola italiana sta per compiersi attraverso la balcanizzazione dei saperi, dell’istruzione, del reclutamento. Che si tratti del Disegno di Legge della Lega Nord-Paola Goisis o del Pdl-Valentina Aprea, il risultato sarà identico. E un’opinione pubblica ridotta alla condizione di zombie dal controllo totale che il potere esercita sulle  televisioni non si rende in alcun modo conto di quanto accade. Neppure i genitori, i docenti, gli studenti sembrano comprendere.

Mi piacerebbe sapere che cosa pensino di tale progetto quanti si dichiarano “di destra”, i quali in tutta la loro vita -e magari militando nel MSI- hanno sempre esaltato «l’unità della Patria tutta», della sua tradizione storica, del Risorgimento, della formazione di un cittadino che si riconosca come italiano dalle montagne bellunesi ai templi di Agrigento.
Mai vista un’Italia più ignorante, indifferente, cupa, razzista, spaventata, iperlocalistica, frivola e povera. Fatta a immagine e somiglianza dei suoi attuali padroni.

Cupio dissolvi

«Siamo nati da un triste crepuscolo» disse Almirante alla nascita del MSI (Mussolini Sempre Immortale). Ancora più triste è quello dentro cui quel partito muore. Finire nell’obbedienza al personaggio che più di tutti incarna la plutocrazia, l’aziendalismo, l’americanismo, la volgarità, il profitto, è uno stupefacente esempio di cupio dissolvi. Che da questo suicidio i capipartito traggano danaro (soprattutto) e potere, ben lo capisco. Ma tutti gli altri? I militanti? Gli elettori idealisti del MSI? E Fini mi sembra troppo vuoto per covare sentimenti di rivalsa (se non di vendetta, che è un sentimento molto meridionale e lui è bolognese…) tali da spingerlo a qualcosa di diverso da paludati “ruoli istituzionali”.
Ma basta così. Come dice l’Evangelo, «lascia che i morti seppelliscano i loro morti» (Lc, 9, 57).

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