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Il Re

Su Re
di Giovanni Columbu
Con: Fiorenzo Mattu, Pietrina Menneas, Tonino Murgia, Paolo Pillonca, Antonio Forma, Luca Todde, Giovanni Frau
Italia 2012
Trailer del film

La storia dell’uomo torturato e crocifisso diventa in questo film la ferocia degli umani tra di loro. Diventa il dominio dello spazio brullo di Sardegna, dei sassi e dei cespugli nel crepuscolo. Diventa silenzio, vento, lancinante dolore dei corpi tesi alla morte -a darla, a riceverla, a osservarla- mentre gli spasmi dell’angoscia intridono lo slargo della vita. In una parlata potente e misteriosa, nel linguaggio arcaico dell’Isola lontana, si consuma la vendetta della Terra contro l’Uomo, questo tumore che niente può guarire. Il corpo massiccio del Cristo di Su Re -i suoi occhi bovini, il petto villoso, la barba folta e nera- viene percosso, deriso e inchiodato nelle pietre. Dietro di lui e dentro il suo tacere lo struggente silenzio della madre che chiede al figlio le ragioni di tanta sofferenza.
Non il Cristo sta al centro di quest’opera ma i volti di chi lo guarda. Primi piani di sguardi implacabili, maligni, timorosi, rassegnati, duri, vili, stupiti, sadici, dolenti e folli. Sembra una Passione di Hieronymus Bosch. Solo alla fine, nei rumori della terra e nell’andare di tre bambini, appare il bisogno di una luce che non vedremo mai.

La passione

di Carlo Mazzacurati
Italia, 2010
Con Silvio Orlando (Gianni Dubois), Giuseppe Battiston (Ramiro), Corrado Guzzanti (Abbruscati), Kasia Smutniak (Caterina), Marco Messeri (Del Ghianda), Stefania Sandrelli (Sindachessa), Cristiana Capotondi (Flaminia Sbarbato)
Trailer del film

Gianni Dubois non dirige un film da cinque anni, non ha più idee e nessuno sembra ormai credere nel suo talento. Proprio mentre una giovane ma affermata attrice televisiva lo vuole come regista, gli capita tra capo e collo il rischio di una denuncia per aver provocato dei gravi danni a un affresco del Cinquecento che si trova vicino a una sua casa in Toscana. La sindachessa del paesino gli chiede, in cambio del silenzio, di dirigere la Sacra rappresentazione del venerdì santo. A recitare sono gli abitanti del luogo più un improbabile Gesù professionista. Tutto si accavalla e appare non più gestibile. A soccorrerlo è un ex galeotto al quale Dubois aveva insegnato a recitare durante un laboratorio per detenuti. La passione sembra preludere, in qualche modo, a una resurrezione.

I momenti migliori di questo film sono quelli comici. Il trio Orlando-Guzzanti-Battiston (davvero bravo quest’ultimo) funziona bene. La dimensione drammatica è invece sfilacciata e forse un po’ pretenziosa, anche se alla fine assume dei toni poetici e non banali Abbastanza trasparente è la metafora di un’Italia senza progetti, senza idee, fallita. Risorgere sarà ben più difficile che per Dubois.

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