Constantinos Kavafis
SETTANTACINQUE POESIE
A cura di Nelo Risi e Margherita Dalmàti
Giulio Einaudi Editore, Torino 1992
Pagine 219
Centocinquantaquattro poesie scrisse Kavafis, all’intersezione tra il mito, la storia, le passioni. Là dove «la memoria del corpo» (Ritorna, pag. 69) si coniuga al «monotono giorno da un monotono identico giorno seguìto» (Monotonia, 79). «Miseri balocchi della sorte» (I cavalli di Achille, 21), gli umani di Kavafis sono intessuti di sensualità, di desiderio, di racconto, di storia, di tempo. E cosa sarebbe tutto questo senza la parola che lo celebra?