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Il Terrore come non lo avete mai visto

Non posso credere a un fatto come questo. Il Pentagono ha diffuso cinque filmati che dichiara aver trovato nell’abitazione di Osama Bin Laden e li definisce come «il materiale più importante sul terrorismo che sia mai stato trovato». Guardiamo dunque questi video terrificanti: un Osama abbastanza giovane e in forma (si sarà truccato come una star? Sono immagini di repertorio?) prova alcuni discorsi nel più rigoroso silenzio. I filmati infatti sono privi di audio. In un altro video, certo il più devastante per la sicurezza del mondo, un Osama stavolta invecchiato, con la barba bianca, sta davanti a un monitor e armeggia con un telecomando guardando se stesso ai bei tempi in cui con un fucile percorreva i sentieri del Terrore. Un po’ come i nonni che guardano se stessi e i propri nipotini alla Prima Comunione o alla Festa di laurea.

Di fronte a tali documenti che dimostrano in maniera schiacciante l’astuzia e la malvagità del fondamentalismo islamico, io credo che l’Amministrazione statunitense abbia ragione: ormai può propinare qualunque cosa al mondo e il mondo le crede, anche se persino un quotidiano decisamente filoamericano come la Repubblica giorno 6 maggio ammetteva che «mentre ieri Obama portava una corona di fiori a Ground Zero, era impossibile non ricordare quel che pensa tuttora il 42% degli americani: che la Commissione d’indagine sull’11 settembre “ha nascosto o rifiutato d’investigare prove cruciali che contraddicono la versione ufficiale su quell’attacco”. E non sono i soliti seguaci delle teorie del complotto. Uno dei più autorevoli giuristi coinvolti nei lavori di quella Commissione, John Farmer, si dissociò dalle conclusioni con parole che fanno rabbrividire: “Ciò che il governo e i militari hanno detto al Congresso, ai mass media e all’opinione pubblica su quel che sapevano allora, è quasi interamente falso”». Di questa falsità ci sono prove consistenti, se i fatti contassero qualcosa rispetto all’immaginazione del Potere.

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