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Pulizia

Villetta con ospiti
di Ivano De Matteo
Italia, 2020
Con: Michela Cescon (Diletta), Marco Giallini (Giorgio), Cristina Flutur (Sonja), Massimiliano Gallo (Commissario Panti), Vinicio Marchioni (Don Carlo), Bebo Storti (De Santis), Ioan Tiberiu Dobrica (Adrian)
Trailer del film

Una cittadina del Veneto. Tutti si conoscono, tutti conoscono gli schei, tutti conoscono il denaro e i desideri  e i piccoli e grandi affari e le maldicenze e gli oggetti confortevoli e i bisogni degli altri e il noi/voi e la fede cristiana  e le amanti e i farmaci e poliziotti e i segreti.
E tutto questo confluisce in una notte di bisogni e desideri esauditi in lontani alberghi e in villette ben note e ben agiate. I farmaci e la solitudine e la delusione e la paura deflagrano però in un’azione eccessiva e inconsulta da parte di una brava persona, di una persona pia, di una persona generosa, di una persona buona. E allora convergono nella villa mariti e figlie e parroci e commissari e medici e madri. A celebrare la morte e i segreti e il silenzio e la distanza etnica e quella economica e quella antropologica.
«Chi si accinge di buona lena alla pulizia della casa in cui abita, dimentica su che base è stata costruita» (Horkheimer – Adorno, Dialettica dell’Illuminismo, trad. di R. Solmi, Einaudi 1982, § 130, p. 244), specialmente quando la pulizia è un altro modo della sozzura.

Genitori / Figli

I nostri ragazzi
di Ivano De Matteo
Italia, 2014
Con: Alessandro Gasmann (Massimo), Luigi Lo Cascio (Paolo), Giovanna Mezzogiorno (Clara), Barbara Bobulova (Sofia), Rosabell Laurenti Sellers (Benedetta), Jacopo Olmo Antinori (Michele), Lidia Vitale (Giovanna), Roberto Accornero (l’insegnante)
Trailer del film

i_nostri_ragazziDi ritorno da una festa, i cugini sedicenni Benedetta e Michele massacrano di botte e uccidono in mezzo alla strada una donna senzatetto, proseguendo poi il loro cammino e la loro vita con serenità e indifferenza. L’unico dispiacere, semmai, è di non potersene vantare, il rimpianto è di non averla bruciata.
La ragazza è figlia di un facoltoso avvocato, il ragazzo di un pediatra che si dedica con slancio ai suoi piccoli pazienti. Benedetta e Michele sono l’esatto frutto della miseria di questi due fratelli e delle loro compagne. Tutti pronti a giustificare, a legittimare, a nascondere, a lasciar dominare i propri figli, il loro immenso narcisismo, il loro volere e ottenere tutto. Soprattutto la madre di Michele, la madre che è quasi sempre l’origine della sciagura degli umani, con la sua avvolgente protezione, con la sua patologica proiezione, con il suo non saper vivere senza il figlio. Dei due fratelli il più ipocrita (e ancor peggio) si rivela naturalmente l’altruista, il medico, il buono.
Queste persone non pranzano insieme, stanno tutte davanti al televisore, di fronte a un monitor; i due ragazzi con in mano un perenne e totalizzante cellulare. Insomma soggetti oggi normalissimi, identici a quelli che ci passano accanto tutti i giorni, identici a noi; normali e proprio per questo rivoltanti nel loro vuoto senza scampo, senza luce. Lo squallore di tali soggetti -genitori e figli- non suscita pietà alcuna, alcun compatimento. Soltanto schifo.

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