Lo scorso giugno la Prof. Alessandra Calanchi, che insegna Letteratura anglo-americana nell’università di Urbino, mi ha intervistato per una sua rubrica digitale che si intitola Passeggiate marziane. L’argomento del quale abbiamo discusso è la Filosofia teoretica, a partire dalla quale abbiamo toccato vari temi, compreso l’insegnamento. Dalla fine di luglio l’intervista è in Rete.
La vivacità della intervistatrice, una vera marziana, ha prodotto mezz’ora di dialogo che confido possa interessare gli amici che mi seguono.
Il titolo dato da Alessandra è Filosofia teoretica e molto di più (youtube).
Tra i numerosi saggi che i miei allievi hanno pubblicato di recente, ne segnalo alcuni che mi sembrano particolarmente significativi.
-Daria Baglieri, Una memoria pre-biografica? Ricordo e oblio come esperienze somatiche «Filosofia Morale/Moral Philosophy», n.5, 2024/1, pp. 103-113. Baglieri articola e approfondisce con particolare chiarezza il plesso essenziale e teoretico così intricato sul quale sta lavorando da anni, quello che rende inseparabili nell’animale umano la memoria e l’oblio, elementi entrambi indispensabili alla vita del corpomente.
-Sarah Dierna, Peter Wessel Zapffe. Il profeta dell’“Ultimo Messia”, «Dialoghi Mediterranei» n.68, luglio-agosto 2024, pp. 538-550. Si tratta di uno dei pochissimi contributi in lingua italiana dedicati a Zapffe, scrittore e filosofo norvegese vissuto tra il 1899 e il 1990, tra i più originali sostenitori dell’antinatalismo. Un pensatore rigoroso e insieme visionario, del quale Dierna delinea la figura e le tesi in maniera assai limpida, mettendo al centro un racconto del 1933 ma andando anche al di là di questo specifico testo.
-Lucrezia Fava, Sull’Apocrifo di Giovanni, in «Letteratura e Bibbia. Atti delle Rencontres de l’Archet Morgex, 14-19 settembre 2020», Centro di Studi storico-letterari Natalino Sapegno 2022, pp. 113-121. Studiosa delle relazioni tra filosofia contemporanea e gnosticismo antico, Fava presenta, analizza e interpreta qui uno dei testi gnostici più chiari ed emblematici, in un saggio che si pone all’incrocio tra storia delle religioni ed ermeneutica filosofica.
-Enrico Moncado, Note sulla «Einleitung in die Phänomenologie der Religion» di Martin Heidegger, in «Mondi. Movimenti sociali e simbolici dell’uomo», vol. 5/2022, pp. 45-58. Moncado ha dedicato il suo dottorato all’analisi dell’escatologia nel pensare heideggeriano. Questo saggio sul legame e sulle differenze che intercorrono tra l’escatologia paolina e quella di Heidegger conferma per intero come dalla più potente esperienza teoretica del Novecento scaturiscono di continuo elementi di grande fecondità anche nell’ambito della fenomenologia della religione.
-Enrico Palma, «La clôture de la joue». Un’indagine metafisica sul limite tra dolore, finitudine e temporalità. «Aretè. International Journal of Philosophy, Human & Social Sciences», vol. 8/2023 [ma uscito nel 2024], pp. 223-247. Un saggio nel quale l’intersezione tra parola teoretica e parola letteraria, che segna la monografia da Palma dedicata a Proust, contribuisce a comprendere meglio alcuni degli enigmi di fondo della vita umana.
Invito a leggere, senza fretta, questi testi e a verificare di persona la loro qualità scientifica. I loro autori stanno tutti lavorando a progetti di ricerca di grande rilievo, dei quali i saggi qui segnalati sono tappe e insieme sintesi. I miei allievi stanno diventando più bravi di me. Uno degli obiettivi del mio insegnamento comincia a essere conseguito.
Ribadisco con soddisfazione quanto scrivevo lo scorso anno a proposito del talento di molti studenti dell’Università di Catania. L’elenco delle pubblicazioni uscite nell’anno solare 2022 conferma le loro capacità, la loro crescita, il transitare dall’identità di studenti a quella di riconosciuti studiosi. A questo elenco di pubblicazioni bisogna infatti per molti aggiungere la partecipazione a progetti di ricerca, l’essere stati relatori in convegni, l’aver svolto attività didattiche. Due di loro hanno pubblicato dei libri di grande rilevanza, dedicati uno a Husserl e alla fenomenologia enattiva, l’altro alle radici gnostiche della filosofia di Heidegger.
[I link che compaiono in quasi tutti i titoli rimandano ai pdf integrali dei testi o a ulteriori informazioni].
Davide Amato
- Recensione a: Il Tao della fisica, di Fritjof Capra, «il Pequod», n. 5, giugno 2022, pp. 142-150
- Libertà e liberismo, «Vita pensata», anno XII, n. 27, settembre 2022, pp. 14-19
Daria Baglieri
- Dall’azione alla cognizione. La struttura temporale dell’esperienza tra corpo e memoria, «Vita pensata», anno XII, n. 26, gennaio 2022, pp. 12-17
Nicoletta Celeste
- Breve nota sul panteismo di Schelling, «Synaxis», anno XXXIX/2, giugno 2022, pp. 200-209
- L’amore tra repressione e rassegnazione. Su Storia di una capinera di Giovanni Verga, «Il Pequod», n. 5, giugno 2022, pp. 41-48
- Edipo re. Una nota filosofica [in collaborazione con altri autori], «Il Pequod», n. 5, giugno 2022, pp. 136-141
- «Il cuore pensante della baracca». Parola e silenzio in Etty Hillesum, «Il Pequod», n. 6, dicembre 2022, pp. 45-52
Sarah Dierna
- «È il nascere che non ci voleva». Introduzione a David Benatar, «Vita pensata», anno XII, n. 26, gennaio 2022, pp. 32-38
- Recensione a S. Critchley, Note sul suicidio, Carbonio Editore, Milano 2022, «Il Pequod», n. 5, giugno 2022, pp. 151-156
- «Dopo il Covid. Ripensare la vita e accettare la morte», «Dialoghi Mediterranei», n. 57, settembre 2022, pp. 205-209
- Recensione a Aa. Vv., Filosofi in ciabatte. Divagazioni filosofiche ai tempi del coronavirus, a cura di M. Graziano, Corisco Edizioni, Roma-Messina 2020, in «Discipline filosofiche», 30 settembre 2022
- Recensione a Aa. Vv., Krisis. Corpi, confino e conflitto, Catartica Edizioni, Sassari 2020, «Il Pequod», n. 6, dicembre 2022, pp. 159-163
- Recensione a G. Cobianchi, Vetem. Nel nido delle aquile, SelfSelf, Milano 2022, in «Gente di Fotografia», n. 79, dicembre 2022, pp. 112-116
- Heidegger e la Gnosi, Mimesis, Milano-Udine 2022, pp. 358
(recensione: Enrico Palma, Discipline filosofiche, 14.11.2022 ) - Mente Corpo Tempo in Di Spazio. Uno studio non convenzione del Quando, «Vita pensata», anno XII, n. 26, gennaio 2022, pp. 39-47
- Sull’Apocrifo di Giovanni, in «Letteratura e Bibbia. Atti delle Rencontres de l’Archet Morgex, 14-19 settembre 2020», Centro di Studi storico-letterari Natalino Sapegno, febbraio 2022, pp. 113-121
- Recensione a A.G. Biuso, Disvelamento, «Vita pensata», anno XII, n. 27, settembre 2022, pp. 76-80
- Recensione a K. Ishiguro, Klara e il Sole, «il Pequod», anno 3, n. 6, dicembre 2022, pp. 164-169
Elvira Gravina
- Biennale Arte 2022: il Corpo come Differenza, «Il Pequod», n. 6, dicembre 2022, pp. 153-158
Marco Iuliano
- Dioniso e i non più umani, «Vita Pensata», anno XII, n. 27, settembre 2022, pp. 40-44
Simona Lorenzano
- Paolo Simonazzi – Il filo e il fiume: riflessioni tra geografia e fotografia, «Gente di fotografia, n. 78, aprile 2022, pp. 94-97
- Edipo re. Una nota filosofica [in collaborazione con altri autori], «Il Pequod», n. 3, giugno 2022, pp. 136-141
- “Questa lotta mi tien desto”: il conflitto interiore in Pavese, «Etica-mente. Il magazine», n. 3, 2022, pp. 95-104
- Recensione a Giuliano, «Il Pequod», n.6, dicembre 2022, pp. 170-180
- Metafisica del Dasein in Eugenio Mazzarella e Martin Heidegger (con A.G.Biuso), «Vita pensata», anno XII, n. 26, gennaio 2022, pp. 18-25
- Note sulla «Einleitung in die Phänomenologie der Religion» di Martin Heidegger, «Mondi. Movimenti simbolici e sociali dell’uomo», n. 5 – aprile 2022, pp. 45-58
- Scatole magiche, «Gente di Fotografia», anno XXVIII, n. 78, aprile 2022, pp. 56-61
- Recensione a E. Mazzarella, Colpa e tempo. Un esercizio di matematica esistenziale, Neri Pozza 2022, «Vita pensata», anno XII, n. 27 – Settembre 2022, pp. 81-84
- Spettri, in «Gente di fotografia», XXVIII, anno XXVIII, n. 79 – dicembre 2022, pp. 36-41
- Fenomenologia enattiva. Mente, coscienza e natura, Mimesis, Milano-Udine 2022, pp. 140
(Recensioni: A.G. Biuso, Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia, 13 (3), 2022; E. Palma, Discipline Filosofiche) - The mind-body problem in phenomenology and its way of overcoming it, «Vita Pensata», anno XII, n. 26, gennaio 2022, pp. 76-83
- Embodied artificial intelligence in science fiction: Philosophical presuppositions and implications, «Prometeica. Journal of Philosophy and Science», special issue (2022), pp. 21–35
- Intelligenze artificiali incarnate: possibilità e limiti, in M. Balistreri, P. Marrone (a cura di), Utopie dell’automazione completa, Mimesis, Milano-Udine 2022, pp. 105-123
- Corpo funzionale e corpo senziente. La tesi forte del carattere incarnato della mente in fenomenologia, «Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia», volume 13, n. 1, pp. 51-70
- Enriching the pragmatics of neurophenomenology, still starting from phenomenology, «Constructivist Foundations», 17 (2), pp. 128-130
- L’anima. ψυχή, 12° volume della collana Greco. Lingua, storia e cultura di una grande civiltà (2022/2023) del «Corriere della Sera» (curatori: Prof.ssa M. Centanni, Prof. P.B. Cipolla)
- Oscar Wilde, «Vita pensata», gennaio 2022, anno XII, n. 26, pp. 98-10
- Appuntamenti tra generazioni, «Gente di fotografia», anno XXVIII, n. 78 – aprile 2022, pp. 24-29
- La serie-tv come metafora della contemporaneità, «Dialoghi Mediterranei», n. 55, maggio 2022
- Maturità berlinese nella capitale del XX secolo, «Il Pequod», anno III, n. 5, giugno 2022, pp. 107-115
- Fatemi soffrire e mi metterò a camminare, «Il Pequod», anno III, n. 5, giugno 2022, pp. 116-131
- Edipo re. Una nota filosofica [in collaborazione con altri autori], «Il Pequod», anno III, n. 5, giugno 2022, pp. 136-141
- L’indicibile rappresentabile. Su Wittgenstein e Klee,«La rivista di Engramma», n. 193, luglio 2022, pp. 91-104
- Briciole di libertà nella Recherche, «Vita pensata», anno XII, n. 27, settembre 2022, pp. 45-50
- Il silenzio del mondo. Una lettura filosofica del Carcere di Pavese, «Critical Hermeneutics», anno VI, n. 1, 2022, pp. 151-176
- Il futuro perduto. Passato, storia e felicità in Walter Benjamin, «Illuminazioni», n. 61, luglio-settembre 2022, pp. 107-131
- Le voci catanesi di due poeti, «Dialoghi Mediterranei», n. 58, novembre 2022
- L’alterità come destino dell’umano. Riflessioni filosofiche post-pandemiche sulla poesia di Emily Dickinson, «Il Pequod», anno III, n. 6, dicembre 2022, pp. 53-68
- Cento anni di luce. In dialogo con Proust senza tempo, «Il Pequod», anno III, n. 6, dicembre 2022, pp. 120-129
- Quid est veritas? Una nota su Così è (se vi pare), «Il Pequod», anno III, n. 6, dicembre 2022, pp. 150-152,
- Respirare felicità. Su un’aria comune in Proust e Benjamin, «Diacritica», 30 dicembre 202
- Il tempo ricapitolato, «Gente di fotografia», anno XXVII, n. 79 – dicembre 2022, pp. 28-35
- Recensione a: G. Savoca, Verga cristiano dal privato al vero, Leo S. Olschki Editore, Firenze 2021, «Oblio», anno XI, n. 44, marzo 2022, pp. 314-316
- Recensione a: M. Maggi (a cura di), Walter Benjamin e la cultura italiana, Leo S. Olschki Editore, Firenze 2022, «Discipline Filosofiche», 1.4.2022
- Recensione a: A. Pace Giannotta, Fenomenologia enattiva. Mente, coscienza e natura, Mimesis, Milano-Udine 2022, «Discipline Filosofiche», 20.4.202
- Recensione a: A.G. Biuso, Disvelamento. Nella luce di un virus, Algra Editore, Viagrande 2022, «Il Pequod», anno III, n. 5, giugno 2022, pp. 157-162
- Recensione a: E. Mazzarella, Colpa e tempo. Un esercizio di matematica esistenziale, Neri Pozza, Vicenza 2022, «Discipline Filosofiche», 27.9.2022
- Recensione a: L. Fava, Heidegger e la Gnosi, Mimesis, Milano-Udine 2022, in «Discipline Filosofiche», 14.11.2022
- Recensione a: S. Brugnolo, Dalla parte di Proust, Carocci, Roma 2022, «Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee», 23.11.2022
- Recensione a: J.-Y. Tadié, Proust e la società (Proust et la société, 2021), trad. di R. Capotorti, Carocci, Roma 2022, «Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee», 17.12.2022
- Recensione a: G. Savoca, Sogni fatti in Sicilia. Pirandello, Brancati, Sciascia, Leo S. Olschki Editore, Firenze 2022, «Il Pequod», anno III, n. 6, dicembre 2022, pp. 181-184
- Recensione a: F. Hartog, Chronos. L’Occidente alle prese con il tempo (Chronos. L’Occident aux prises avec le Temps, 2020), trad. di V. Zini, Einaudi, Torino 2022, «Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee», n. 12, dicembre 2022
Marcosebastiano Patanè
- Scrittura e giustizia. La voce degli studenti, [in collaborazione con altri autori], «Dialoghi Mediterranei», n. 55, maggio 2022
- Edipo re. Una nota filosofica [in collaborazione con altri autori], «Il Pequod», anno III,n. 5, giugno 2022, pp. 136-14
- Dissipatio e resistenza. Nella luce di un virus, «Il Pequod», anno IIII, n. 6, dicembre 2022, pp. 12-21
- Recensione a: G. Cecchinato, ALEMAGNA, luoghi e paesaggi lungo la SS51, «Gente di fotografia», n. 79, dicembre 2022, pp. 106-111
Stefano Piazzese
- «La folgore che viene dalla nube oscura chiamata uomo». Lo Zarathustra dell’op. 30 di Richard Strauss, «Il Pequod», anno III, n. 5, giugno 2022, pp. 66-78
- Kierkegaard: resilienza nell’ermeneutica del ricordo, «Siculorum Gymnasium», anno LXXIV, VII (2021, uscito nel 2022), pp. 55-74
- Le libertà nelle fichtiane Vorlesungen über die Bestimmung des Gelehrten, «Vita pensata», anno XII, n. 27, settembre 2022, pp. 51-57
- Cacciari e Musil (attraverso Nietzsche), «Dialoghi mediterranei», n. 57, settembre-ottobre 2022, pp. 277-283
- Ci sono dèi e governano, grande è la loro misura. Al tramonto di un Νomos, «IlPequod», anno III, n. 6, dicembre 2022, pp. 69-79
- Recensione a Tragedia e filosofia, «Discipline Filosofiche», 16 maggio 2022
- Recensione a La democrazia dei signori, «Il Pequod», anno III, n. 5, giugno 2022, pp. 163-16
- Recensione a Disvelamento. Nella luce di un virus, «Discipline Filosofiche», 4 luglio 2022
- Recensione a Filosofia dell’Arte, «Il Pequod», anno III, n. 6, dicembre 2022, pp. 185-190
-
Recensione a Agostino. Fare la verità, «InCircolo», n. 14, dicembre 2022, pp. 290-294
- Luce e Tenebra, «Etica-mente. Il Magazine», n. 3, 2022, pp. 77-86
Aggiungo infine il libro di Marco Christian Santonocito, che non è un mio allievo ma un giovane collega di Catania appassionato ed esperto di filosofia: Il tempo tra oriente e occidente, Mimesis, Milano-Udine 2022, pp. 372
Pubblico le valutazioni didattiche ricevute per i tre corsi svolti durante l’a.a. 2020-2021 nel Dipartimento di Scienze Umanistiche di Unict. Gli studenti hanno espresso anche stavolta dei giudizi molto positivi, dei quali li ringrazio.
I questionari sono stati compilati sino al 30 settembre 2021.
Per l’insegnamento di Filosofia teoretica il report non è disponibile a causa del ridotto numero di risposte ricevute sino a quella data.
Per l’insegnamento di Sociologia della cultura hanno risposto al questionario on line 23 studenti (dei quali 1 non frequentante).
Per l’insegnamento di Filosofia delle menti artificiali hanno risposto 5 studenti.
- Filosofia delle menti artificiali: valutazioni 2021
- Versione in pdf
- Sociologia della Cultura: valutazioni 2021
- Versione in pdf
Questi dati, e quelli relativi a tutti gli insegnamenti impartiti nel Dipartimento di Scienze Umanistiche, si trovano nel sito del Presidio di Qualità di Unict.
Ricordo agli studenti in che modo a marzo iniziammo i nostri tre corsi.
Filosofia teoretica (Atto Materia Tempo)
Il corso si intitola Atto Materia Tempo ma avrebbe potuto intitolarsi con una sola parola: IMMANENZA o Sull’immanenza.
«Filosofia ossia la piena e assoluta comprensione delle cose. […] Entrare nella conoscenza è perciò entrare nell’infinito e nell’eterno; realizzare una vita che non è circoscritta entro condizioni di luogo o di tempo, anzi capace di contenere in sé ogni luogo e ogni tempo» (Giovanni Gentile, La filosofia dell’arte [1930-1943], Parte II, cap. I, §6; cap. V, §1; in L’attualismo, Bompiani 2014, pp. 1137 e 1208)
«Si giunge così alla filosofia moderna in senso stretto, che inizia con Cartesius. Qui possiamo dire d’essere a casa [«mit Cartesius […] können wir sagen, sind wir zu Hause», Vorlesungen über die Geschichte der Philosophie, Dritter Teil, Neuere Philosophie;] e, come il marinaio dopo un lungo errare, possiamo infine gridare ‘Terra!’. Cartesius segna un nuovo inizio in tutti i campi. Il pensare, il filosofare, il pensiero e la cultura moderna della ragione, cominciano con lui. In questa nuova epoca il principio è il pensare , il pensare che prende le mosse da sé medesimo» (Hegel, dalle Lezioni sulla storia della filosofia, tenute a Berlino nel semestre invernale del 1825-1826, tratte dagli appunti di diversi uditori, a cura di R. Bordoli, Laterza 2009, p. 469)
Sociologia della cultura (Il caso Heidegger)
Accadono degli eventi che esprimono con efficacia lo spirito di un’epoca. Alcuni di essi hanno carattere politico ed economico. Altri riguardano questioni culturali e filosofiche. Quanto ruota intorno alla pubblicazione dei Quaderni neri di Heidegger è uno di tali eventi. Ciò che si è scatenato intorno all’uscita dei primi quattro volumi dei taccuini heideggeriani fa capire assai meglio il presente dell’industria culturale che il pensiero di Heidegger.
Filosofia delle menti artificiali (Umanità Animalità Artificio)
L’umanità è un dispositivo biologico, poietico e ibridato, e quindi culturale. L’animalità è l’universale biologico e ontologico che comprende ogni vivente, umano compreso. L’artificio è il modo nel quale alcuni animali si rapportano in modo sistematico al loro mondo/ambiente cercando di sopravvivere in esso, di plasmarlo, di renderlo forma ed espressione del loro corpomente.
Lo dico spesso: molti siciliani in generale, e numerosi studenti in particolare, possiedono un’intelligenza che probabilmente è il risultato genetico e antropologico di una millenaria e plurale stratificazione storica.
Tra gli allievi che ho la fortuna di avere avuto e di avere ancora a Catania, tale intelligenza diventa operativa, che per dei filosofi significa la capacità di studiare, pensare, scrivere, pubblicare.
Mi fa quindi piacere segnalare alcuni dei testi usciti nel 2021 a firma di studiosi delle cui tesi di laurea e di dottorato sono stato o sono relatore. È un nutrito elenco e temo di aver dimenticato qualche pubblicazione (vi chiedo eventualmente di segnalarmi le omissioni e integrerò la pagina, che spero serva anche come archivio collettivo). Molti di questi studiosi hanno pubblicato anche negli anni precedenti; notizie sul loro lavoro si trovano in questo sito o in altre pagine della rete.
Alcuni articoli sono apparsi sul numero 26 di Vita pensata che ha come data «Gennaio 2022» ma che è uscito da pochi giorni ed è stato preparato e redatto nell’autunno del 2021. Quasi tutti i titoli presentano un link andando al quale è possibile leggere i testi.
Daria Baglieri
- Abitare il limite tra filosofia e poesia. A proposito di un recente volume di Pio Colonnello
«Segni e comprensione», n. 100, pp. 90-94 - Dall’azione alla cognizione. La struttura temporale dell’esperienza tra corpo e memoria, «Vita pensata», n. 26, gennaio 2022, pp. 12-17
Nicoletta Celeste
- Parusia e Sein-zum-Tode. Paolo, Heidegger e il tempo, «Vita pensata», n. 25, luglio 2021, pp. 63-67
- Lo sguardo sull’abisso. Moby Dick, una rotta di lettura, «il Pequod», n. 4, novembre 2021, pp. 22-28
Sarah Dierna
- Recensione a Tempo e materia, «Il Pequod», n. 4 , novembre 2021, pp. 96-101
- «È il nascere che non ci voleva». Introduzione a David Benatar, «Vita pensata», n. 26, gennaio 2022, pp. 32-38
Lucrezia Fava
- Mente Corpo Tempo in Di Spazio. Uno studio non convenzione del Quando, «Vita pensata», n. 26, gennaio 2022, pp. 39-47
- Sull’Apocrifo di Giovanni, in «Letteratura e Bibbia. Atti delle Rencontres de l’Archet Morgex, 14-19 settembre 2020», Centro di Studi storico-letterari Natalino Sapegno, 2022 (in corso di pubblicazione)
Elvira Gravina
- Il significato delle emozioni tra corporeità e arte, «Siculorum Gymnasium. A Journal for the Humanities», Anno LXXII, V, 2019 [ma uscito nel 2021], pp. 565-579
- Il Sé Temporale, «InCircolo», n. 11 – giugno 2021, pp. 149-167
- Ontologia ed estetica, «Vita pensata», n. 25, luglio 2021, pp. 22-27
Simona Lorenzano
- «Gli dèi sono il luogo, sono la solitudine, sono il tempo che passa». Il divino in Pavese, «il Pequod», n. 4 – novembre 2021, pp. 29.38
Enrico Moncado
- Shooting in Sarajevo, «Gente di fotografia», n. 76, maggio 2021, pp. 126-129
- L’attualismo e il problema dell’arte in Giovanni Gentile, «Vita pensata» n. 25, luglio 2021, pp. 28-34
- Nella tana del coniglio, «Gente di Fotografia», n. 77, settembre 2021, pp. 10-17
- Metafisica del Dasein in Eugenio Mazzarella e Martin Heidegger (con A.G.Biuso), «Vita pensata», n. 26, gennaio 2022, pp. 18-25
Andrea Pace Giannotta
- Panqualityism as a critical metaphysics for neurophenomenology, in «Constructivist Foundations», n. 16 (2), pp. 163-166
- Recensione a Tempo e materia, in «Iride. Filosofia e discussione pubblica», n. 91, settembre-dicembre 2020 [ma uscito nel 2021], pp. 715-717
- Autopoietic enactivism, phenomenology and the problem of naturalism: a neutral monist proposal, in «Husserl Studies», n. 37, pp. 209-228
- The mind-body problem in phenomenology and its way of overcoming it, in «Vita Pensata», n. 26, gennaio 2022, pp. 76-83
- Corpo funzionale e corpo senziente. La tesi forte del carattere incarnato della mente in fenomenologia, in «Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia» (in corso di pubblicazione)
Enrico Palma
- L’invecchiamento come emozione del Tempo nella Recherche di Marcel Proust, in «Siculorum Gymnasium. A Journal for the Humanities», Anno LXXII, V, 2019 [ma uscito nel 2021], pp. 313-330
- Recensione a: Aa. Vv., Suite N°5, in «Gente di fotografia», n. 76, maggio 2021, pp. 118-125
- Tornare dove il Tempo si ritrova. Sugli ultimi Pavese e Proust, «Il Pequod», n. 3, giugno 2021, pp. 22-37
- La potenza del Giallo-Sole. We lying by seasand di Dylan Thomas, «Il Pequod», n. 3, giugno 2021, pp. 38-43
- Recensione a: Byung-Chul Han, La società senza dolore. Perché abbiamo bandito la sofferenza dalle nostre vite, «Il Pequod», n. 3, giugno 2021, pp. 87-91
- A che la parola? Frammenti poetici per una metafisica, «Vita pensata», luglio 2021, n. 25, pp. 35-43
- La piena natura, «Gente di fotografia», n. 77, settembre 2021, pp. 41-47
- Recensione a: E. Mazzarella, Perché i poeti? La parola necessaria, in «Discipline Filosofiche», 3 novembre 2021
- Una rondine fa primavera. Su The Happy Prince di Oscar Wilde, «Il Pequod», n. 4, novembre 2021, pp. 39-51
- Sofferenza-amore. Lungo il fiume di Mario Luzi, in «Il Pequod», n. 4, novembre 2021, pp. 52-60
- Ebbrezza e filosofia a Siracusa (con A.G.Biuso), in «Il Pequod», n. 4, novembre 2021, pp. 80-90,
- C’è salvezza per G.? Il senso della scrittura in Argo il cieco, in «Diacritica», n. 40, ottobre 2021, pp. 87-102
- Pavese e Proust. Due sciamani del Tempo, in «SigMa. Rivista di Letterature comparate, Teatro e Arti dello spettacolo», n. 5, pp. 371-393
- Forme di resilienza filosofica nel De Profundis di Oscar Wilde, in «Siculorum Gymnasium. A Journal for the Humanities», 2021, 7, pp. 131-151, ISSN: 2499-667X
- Flights of angels. Gnosi, dolore e salvezza nella Recherche di Marcel Proust, in «InCircolo», dicembre 2021, 12, pp. 292-312, ISSN: 2531-4092
- Proust a Eleusi. Il mitologema della Kore nel Temps retrouvé, in «Riscontri», settembre-dicembre 2021, XLIII, 3, pp. 107-126, ISSN: 0392-5080
- L’identità proustiana de La grande bellezza, in «E|C. Rivista dell’Associazione italiana di Studi Semiotici», XXV, 33, 2021, pp. 196-206, ISSN: 1970-7452
Stefano Piazzese
- Recensione a Tempo e materia, in «Bollettino della Società Filosofica Italiana», n. 232, gennaio-aprile 2021, pp. 106-108
- Considerazioni ermeneutiche sullo spirito tragico, «Il Pequod», n. 3, giugno 2021, pp. 44-54
- Recensione a Animalia, «Discipline Filosofiche», 6.10.2021
- Nietzsche: tra filosofia e filologia , «Ritiri filosofici», 9.12.2021
- Recensione a Il lavoro dello spirito. Saggio su Max Weber, di Massimo Cacciari, «Lo Sguardo. Rivista di filosofia», n. 32, 2021, pp. 277-281
Noemi Scarantino
- Parmenide e il tempo. Contro la lettura nichilistica dell’eleatismo, «Vita pensata», n. 25, luglio 2021, pp. 74-79
Davide Tuzza
- A che punto siamo? , «Vita pensata», n. 25, luglio 2021, pp. 90-93
Piccolo Teatro Studio – Milano
Edificio 3
Storia di un intento assurdo
Scritto e diretto da Claudio Tolcachir
Traduzione di Rosaria Ruffini
Con: Rosario Lisma (Ettore), Stella Piccioni (Sofia), Valentina Picello (Moni), Giorgia Senesi (Sandra), Emanuele Turetta (Manuel)
Ottobre-Novembre 2021
L’Edificio 3 è quasi del tutto vuoto, i suoi uffici si sono trasferiti altrove. Luci e telefoni non sempre funzionano. Rimangono soltanto tre impiegati a svolgere il loro lavoro, ad arrivare a volte in ritardo (Sandra), a decidere di viverci non avendo più una casa (Moni), a presentarsi di nuovo dopo la morte della madre ottantenne (Ettore).
Moni si occupa freneticamente delle vite degli altri; Sandra desidera a tutti i costi un bambino, con il marito che forse ha o in ogni caso con chiunque serva allo scopo; Ettore appare molto timido ma vive relazioni assai forti, la cui natura emerge mano a mano. I tre personaggi reciprocamente si fidano, diffidano, hanno bisogno l’uno dell’altro e tengono sempre l’altro a distanza.
L’edificio è condiviso da una giovane coppia. Lei (Sofia) perdutamente innamorata, lui (Manuel) oppresso da tanto amore e in cerca di altro.
Sulla scena i tre impiegati e la coppia condividono gli stessi spazi senza vedersi e senza incrociarsi. Spazi che a volte si aprono a bar, a ristoranti, a studi medici. Arriva il momento in cui queste cinque vite si incontrano, convergono, scandiscono le voci, le storie, i dolori e le rabbie, in una partitura che diventa sempre più una sola, la stessa, e che tuttavia conferma il fatto che ciascuno sta solo sul cuor della terra.
Tolcachir attinge alla vita quotidiana degli umani per cogliere la dimensione insieme tragica e comica dell’esistenza individuale e collettiva. Edificio 3 è una commedia spassosa ed è un dramma dai risvolti anche feroci. Davvero notevole è che queste due dimensioni risultino inseparabili. Lo stesso autore-regista afferma di essere «molto contento quando di un lavoro come Edificio 3 uno spettatore mi dice ‘sono morto dal ridere’, e un altro, appena dietro di lui, ‘è tristissimo’ perché entrambe le cose sono vere» (Programma di sala, p. 12). Lo confermo non soltanto come spettatore ma per aver sentito le medesime affermazioni alla fine dello spettacolo, mentre si usciva dal Teatro Studio.
La drammaturgia argentina contemporanea è capace di reinventare il teatro rimanendo fedele al passato e traendo dal presente l’assurdo e le contraddizioni. Le due opere di Rafael Spregelburd che ho visto anni fa sempre al Piccolo – La modestia e Il panico – hanno la capacità di collocare su un piano universale e persino esoterico il tessuto quotidiano delle vite. Tolcachir mostra e tocca l’insignificanza, sfiora il niente della vita, trasfigurandolo in un profondo per quanto amaro sorriso. Entrambi richiedono la partecipazione attenta e attiva da parte dello spettatore, al quale viene affidato il compito di costruire il proprio percorso dentro il testo e in ciò che vede.
Se Edificio 3 sfiora appunto il nulla è perché lo sa fare con il talento dei suoi cinque interpreti, le cui battute e voci devono incastrarsi perfettamente le une con le altre, pena la cacofonia. E invece tutto appare ed è plausibile poiché ingiudicabile, alla fine, è il lutto della vita.
Lo spettacolo era già pronto nell’autunno del 2020. Fu proibito metterlo in scena, come per tutte le altre opere teatrali, musicali, cinematografiche. Fu proibito da soggetti e situazioni molto più fittizi e più assurdi di quelli che danno vita a Edificio 3.
Rispondendo a una domanda sulla natura del teatro, l’autore così risponde: «Il teatro, per quello che è, per i motivi per cui ci piace farlo, è insostituibile. Io non riesco a vedere uno spettacolo in video: lo faccio per motivi di studio, perché si tratta magari di un classico del repertorio che non potrei a approcciare diversamente, ma in altri contesti mi rifiuto.[…] Per noi gente di teatro, non poter fare lo spettacolo ascoltando il respiro del pubblico è disperante» (Programma di sala, p. 10). La messa in scena del testo fa comprendere ancor meglio tali parole. Che condivido e che confermo anche per la mia professione. Una lezione «a distanza», una lezione telematica, è uno strumento informativo e nozionistico. Non è una lezione. Una delle ragioni è quella che indicai in un articolo pubblicato nel 2008 dalla rivista di pedagogia Nuova Secondaria, il cui titolo è -appunto- Il docente come attore.
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Metafisica dell’immanenza
In occasione del II Convegno della Società Italiana di Filosofia Teoretica, che si è svolto dal 14 al 16 ottobre 2021 a Napoli, i filosofi italiani hanno reso omaggio a Eugenio Mazzarella offrendogli un’opera in tre volumi dal titolo Metafisica dell’immanenza. Scritti per Eugenio Mazzarella, pubblicata dall’editore Mimesis.
Faccio parte del gruppo di allievi di Mazzarella -Pierandrea Amato, Vincenzo Bochicchio, Maria Teresa Catena, Felice Masi, Valeria Pinto, Nicola Russo, Simona Venezia– che ha curato quest’opera imponente alla quale hanno collaborato 115 autori. Allievi che hanno posizioni ed elaborano prospettive con molti elementi in comune ma anche assai diverse tra di loro, come diversi siamo tutti da Eugenio, segno certo -questo- del valore del suo magistero, se è vero che «si ripaga male un maestro, se si rimane sempre scolari» (Nietzsche, Così parlò Zarathustra, Parte prima, «Della virtù che dona», § 3; trad. di M. Montinari, Adelphi 1979, p. 92).
Pubblico qui gli indici di ciascuno dei tre tomi e l’Introduzione generale, nella quale abbiamo cercato di indicare e riassumere la «specifica maniera di abitare il mondo – problematica, critica, amichevole – da parte di Eugenio Mazzarella».
Questo il testo della quarta di copertina:
«In occasione del suo settantesimo compleanno, amici, colleghi e allievi esplorano – in tre volumi che restituiscono il panorama del dibattito filosofico contemporaneo non solo italiano – i molteplici sentieri che caratterizzano l’impegno teorico di Eugenio Mazzarella. L’opera è organizzata attorno a tre diadi: ontologia e storia, etica e politica, poesia e natura, ciascuna indagata nel suo sviluppo storiografico e nella sua articolazione concettuale. Occasione più di confronto che di celebrazione, Metafisica dell’immanenza ben rappresenta il magistero di Mazzarella, che dell’incontro tra prospettive, talora all’apparenza anche poco compatibili, ha fatto il centro del suo pensiero, della sua poesia e della sua prassi politica».
Vol. I, Ontologia e storia (Indice e Introduzione)
Vol. II, Etica e religione (Indice)
Vol. III, Poesia e natura (Indice)