Cose dell’altro mondo
di Francesco Patierno
Con: Valerio Mastandrea (Ariele), Diego Abatantuono (Golfetto), Valentina Lodovini (Laura), Vitaliano Trevisan (il tassista), Maurizio Donadoni (il sindaco), Laura Efrikian (la signora Verderame)
Italia, 2011
Trailer del film
Il Veneto, con i suoi splendidi centri storici, con le sue aziende, con i suoi bar. E con un numero assai grande di badanti e lavoratori non italiani che consentono alla vita sociale ed economica di quella regione di proseguire senza intoppi. Il Veneto, naturalmente, è sineddoche dell’intera Italia. E un italiano come tanti, un imprenditore di cancelli che possiede anche una piccola televisione locale, si fa espressione del desiderio di vedere tutti gli immigrati -nordafricani, filippini, slavi- «tornare a casa loro»; più esattamente, «andar fora dai coglioni». Per questo invoca pubblicamente uno tsunami, una catastrofe, un’apocalisse che ci liberi finalmente dagli stranieri. E uno strano temporale notturno lo accontenta. Il mattino dopo gli immigrati sono davvero spariti tutti. Le aule scolastiche sono dimezzate di bambini, le fabbriche e i campi non hanno più personale, gli anziani girano smarriti per le strade. Gli italiani chiamati a sostituirli non ci sono o chiedono salari altissimi. I sindaci disperati non sanno più che cosa fare. Vengono organizzati persino riti in cui si chiede perdono e si invoca il «ritorno a casa» degli stranieri. Ma stavolta la casa è l’Italia.
Esplicitamente ispirato a A day without a Mexican di Sergio Arau (2004), questo film affronta in modo surreale e drammatico, divertente e amaro, un problema serissimo che tocca l’intera Europa. Il timore di perdere la propria identità è legittimo e non lo si può liquidare con buonismi di varia natura. Chiudere le frontiere o sognare impossibili espulsioni di massa è però del tutto velleitario. E quand’anche vi si riuscisse, le conseguenze sarebbero proprio quelle descritte con ironia in Cose dell’altro mondo, sarebbero catastrofiche. Nessuno possiede una soluzione facile e indolore, poiché tale soluzione non esiste. Razzismo e xenofobia costituiscono in ogni caso degli ostacoli pesantissimi a un presente e a un futuro che dovranno essere di convivenza, di integrazione ma anche di rispetto delle differenze. Al di là del suo valore e dei suoi limiti, questo film ha il merito di ricordare a un ampio pubblico questa semplice verità.