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Sarah Dierna su Chronos

Sarah Dierna
Recensione a:
Chronos. Scritti di storia della filosofia 
in Discipline Filosofiche
8 maggio 2023

«Come storia il libro si articola in sei parti, a ciascuna delle quali corrisponde un periodo storico determinato o uno specifico pensatore nonché la trattazione ordinata e rigorosa delle sue opere; come sistema Chronos è, sì, una storia della filosofia ma “nell’atto del filosofare” e cioè non “scolastica compiutezza enciclopedica delle sue parti” ma “logica sistematicità dei concetti in cui essa si realizza” (G. Gentile, Teoria generale dello spirito come atto puro, in Id., L’attualismo, Bompiani, Milano 2014, p. 267). […]
Le questioni sono quelle che riguardano l’essere, la verità e il tempo, il percorso ermeneutico è quello che procedendo da Eschilo a Nietzsche, da Plotino a Severino, da Leopardi a Mazzarella, da Machiavelli a Heidegger, dalla metafisica greca a quelle contemporanee, attraverso metafisiche analitiche e plurali, mostra e conferma prima di tutto e al di là di tutto la necessità e la perennità della metafisica – così Biuso intitola gli ultimi due paragrafi del saggio conclusivo, che possono fungere da premessa e conclusione dell’intero libro – non come dimenticanza della differenza ontologica, non come fatto linguistico, non come mera rappresentazione di ciò che appare, non come discorso sull’ente, ma come “domandare che cerca le ragioni perenni del contingente” e in questo domandare e cercare comprende “l’ininterrotto eventuarsi in cui mondo, materia e umanità consistono” (p. 386). […]
Rispetto a questi dualismi, nella prospettiva dell’autore sacra/divina è soltanto la materia che è ciò che deve essere, in essa non c’è bene e non c’è male, non si dà giustizia né ingiustizia; il soggetto si dissolve alla stessa maniera con cui si trasfigura l’identità di Nietzsche nei Wahnbriefe che secondo Biuso si inscrivono pienamente – non dunque come segno di follia – nel pensare del filosofo inattuale; l’anima/mente individua soltanto il modo di chiamare la materia autoconsapevole di sé e il finalismo che illude così tanto la specie umana su un progresso verso il meglio si risolve invece nella necessità del tempo e della materia, l’accettazione della quale è detta amor fati: […] Riconciliarsi dunque con il proprio tempo finito rispetto all’infinito durare della materia».

Dioniso, il teatro

Tragica la vita a cui la Grecia ci ammaestrò
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
14 aprile 2023
pagine 1-3

Nell’ esserci ora, nell’abisso del nulla passato, nell’enigma del nulla futuro, Dioniso è sempre presente. E il suo sorriso calmo e feroce, intriso d’eterno, indica senza bisogno di parlare, di negare, di affermare. Indica e basta. Fa segno che «un’altra felicità, oltreumana, o semplicemente non umana» è possibile. Mostra una «luce che libera e dona felicità» (Davide Susanetti).
È dall’illusione di essere qualcosa destinato a durare ‘per sempre’ che Λυσῖος, il Dioniso liberatore, ci scioglie. E nello stesso tempo ci insegna a gioire di questa infima e splendente durata nella materia e nel tempo.

Solitudine ed esistenza

Le altre forze che guidano il mondo
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
24 aprile 2023
pagine 1-3


La «vita interiore» e il suo statuto filosofico di presenza e potenza
il manifesto
25 aprile 2023
pagina 13

Sono due articoli/recensioni usciti con piccole varianti in due diverse sedi e dedicati al libro di Pio Colonnello Solitudine ed esistenza. Sullo statuto della vita interiore. In esso il filosofo indaga la presenza e la potenza della struttura solitaria della «vita interiore» in poeti come Dante Alighieri, Jorge Luis Borges, Dino Campana; in filosofi come Nietzsche, Croce, Heidegger, Piovani, Marcuse. Per i quali, pur se in modi in ciascuno naturalmente diversi, la solitudine sembra scaturire da una difettività originaria delle cose e la colpa che oscuramente percepiamo sembra generarsi dalla contingenza e precarietà dell’esistenza, sempre sottoposta al rischio della propria fine.

Enrico Palma su Chronos

Enrico Palma
Filosofia come temporalità compresa e come scrittura
Recensione a Chronos. Scritti di storia della filosofia 

in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
4 maggio 2023
pagine 1-6

«Libri di questo genere manifestano anche la passione, la dedizione, la tenacia del filosofo immerso nella tradizione da cui, per poter essere pienamente rispettata, si deve emergere in modo diverso: un rimbalzo, se vogliamo anche ermeneutico, tra il lettore e la tradizione, tra il presente e la storia, che consente di generare un pensiero nuovo, dotato di dignità e di esistenza autonoma, che non si appiattisce sul passato ma lo rilancia nel cammino del pensiero che andando indietro ritrova sempre nuova freschezza dall’energia dello studio e della riflessione attuali»

Invidia

Quella strana invidia del sempre per l’effimero
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
14 marzo 2023
pagine 1-2

L’invidia non riguarda l’altro – che ne costituisce una semplice occasione – ma concerne il sé, più esattamente riguarda l’autorappresentazione che la persona si fa della propria identità, natura, capacità e limiti.
Il φθόνος, l’invidia che le divinità nutrono verso gli effimeri rispetto al sempre che invece esse sono, è determinata non dalla forza o dalla felicità, che i divini naturalmente possiedono in modo incomparabile rispetto a noi, ma dalla δύναμις, dalla potentia, dalla possibilità di migliorarsi, evolvere dallo stato attuale, diventare altro.

Un amore

Hannah e Martin, tra le lettere il segreto di un amore
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
23 marzo 2023
pagine 1-5

Heidegger sapeva che «nonostante tutto, a prescindere dalla durata della mia vita personale, ho molto tempo» (lettera n. 68 di M.H., 15.9.1950). Una donna meravigliosamente intelligente, politicamente scorretta, una donna innamorata di Martin Heidegger sino alla fine dei suoi giorni, dà al filosofo conferma della unicità e grandezza del cammino di pensiero da lui intrapreso, percorso, costruito: «sai già da solo che non ci sono tuoi pari» (lettera n. 133 di H.A., 28.7.1971).

Sono contento di aver avuto l’occasione di scrivere sull’Epistolario tra Hannah Arendt e Martin Heidegger. Un documento tradotto in italiano da Einaudi e che consiglio a coloro che sanno (e a quanti desiderano saperlo) che la filosofia costituisce anche la pienezza della vita, delle passioni, dei corpi, della solitudine, delle relazioni, della gioia.

Enrico Palma su Nomadismo e benedizione

Enrico Palma
Comprendere la sofferenza tramite Nietzsche 
Recensione a Nomadismo e benedizione. Ciò che bisogna sapere prima di leggere Nietzsche

in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
3 marzo 2023
pagine 1-6

«Grecità e modernità convergono dunque per Biuso nella proposta nietzscheana di “reintegrare i due mondi facendo della vita uno strumento per la conoscenza” (p. 68), una gnosi totale, un cammino costante, certamente pericoloso ma per ciò stesso aperto al rischio e fondato sulla libertà, un peana che avoca a un’’etica dell’immanenza” (ibidem), a una vita lieve, pura, giocosa, che non distrugge bensì trasforma e fa rilucere, tracimante ironia, soprattutto quando riferita agli umani, la convivenza con i quali “può essere frutto solo del disincanto” (p. 76) per via della loro ovvia infedeltà, sicura ferocia e incolmabile distanza. Bisogna dunque nutrire un sentimento greco, avere il coraggio di guardare questo male che ci schianta, conoscerlo e non indietreggiare, consapevoli del fatto che ciò che illumina è la possibilità che abbiamo nella nostra vita di fare conoscenza».

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