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Il grinta

(True Grit)
di Joel ed Ethan Coen
USA,  2010
Con: Hailee Steinfeld (Mattie Ross), Jeff Bridges (Reuben J. “Rooster” Cogburn), Matt Damon (La Boeuf), Josh Brolin (Tom Chaney)
Trailer del film

Mattie Ross ha soltanto quattordici anni ma è assolutamente determinata a far arrestare e condannare un pistolero che le ha ucciso il padre. A questo scopo assume lo sceriffo Cogburn, tra i migliori anche se già abbastanza anziano e dedito all’alcol, il quale accetta ma vuol far tutto da solo. La ragazzina non demorde e  riesce ad accompagnarlo. Ai due si aggrega un ranger texano, La Boeuf. Vagando per terre di nessuno, dove persino i cadaveri vengono comprati e venduti, e sul punto di rinunciare, i tre riescono a trovare il loro uomo, che però non è solo.

Da decenni il western vive il suo lungo, a volte glorioso e più spesso malinconico, crepuscolo. Gli spietati (Unforgiven, 1992) di Clint Eastwood ne ha rappresentato un magnifico vertice. Questo remake del film girato da Henry Hathaway nel 1969 sembra voler ricostituire la classicità del genere, con tutti gli elementi, le atmosfere, i volti, i luoghi comuni che del western hanno segnato l’epopea. Ne risulta un’opera elegante ma sostanzialmente fredda, ravvivata soltanto dalla vivacissima interpretazione della giovane Hailee Steinfeld. Dai Coen ci si aspetta qualcosa di più di una formale classicità. Emergono, certo, la sporcizia, la solitudine, il sadismo, l’ignoranza che fanno del genere western una delle tante metafore della storia universale. Non mancano i riferimenti biblici, a partire dall’epigrafe tratta dal libro dei Proverbi -«Il malvagio fugge anche quando nessuno lo insegue»- sino agli accenni all’immagine del serpente, che si materializzano nella scena più drammatica del film. Tutto però in uno stile patinato.

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