25 gennaio 2016 – Auditorium San Fedele – Milano
De Natura Sonorum
(Inner_Spaces 2016 #1)
Musiche di Barry Truax e Bernard Parmégiani
Videomapping Andrew Quinn
Regia acusmatica di Giovanni Cospito e Dante Tanzi
Dell’Acusmonium Sator ho parlato qui già più volte: Acusmatici, elettronici, concreti; 2001. Sinfonia nello spazio; Musica / Numeri. La nuova occasione è il primo concerto dell’edizione 2016 di Inner_Spaces. Concerto che ha visto il tutto esaurito con un pubblico molto giovane. Questo è confortante anche perché si è trattato di composizioni per nulla facili.
Barry Truax –Riverrun, 1986- fa quasi toccare la musica attraverso una scrittura granulare, quantistica e insieme fluviale. Bernard Parmégiani –De Natura Sonorum, 1975- cerca di restituire la potenza dei suoni che avvengono in natura e la loro essenza. Questo secondo brano è stato accompagnato dalle immagini di Andrew Quinn, suggestive -certo- ma che rischiano di distrarre dal cuore sonoro della composizione.
Immersi in suoni che giungono da tutte le parti e che penetrano nel corpo di chi ascolta, chi si applaude alla fine di un concerto dove gli unici umani a eseguire qualcosa sono coloro che guidano i computer? Si applaudono le macchine? No. Si applaudono le 50 casse -molte delle quali non visibili- dell’Acusmonium Sator? No. Si applaude la musica, quell’intervallo matematico nello spaziotempo verso il quale gli umani si sentono attratti dalla nascita.
Propongo l’ascolto di un estratto da Riverrun.