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Orrore

Questa è la fonte: Haaretz, il  maggior quotidiano di Israele, 18 dicembre 2024 (si può utilizzare il traduttore automatico per verificare la corrispondenza con l’articolo originale).
Traduzione di Giubbe Rosse

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Haaretz racconta la linea della morte a Netzarim citando un comandante della 252a Divisione

Chiunque attraversi una linea immaginaria viene colpito a morte, così come coloro che si allontanano per strada disarmati o semplicemente vanno in bicicletta. I combattenti e i comandanti che hanno prestato servizio sulla rotta di Netzarim negli ultimi mesi raccontano a Haaretz l’arbitrarietà e la banalità delle uccisioni, in cui ogni palestinese ucciso è considerato un terrorista, anche se era solo un bambino.

«C’è una linea a nord dell’asse di Netzarim nota come ‘linea dei cadaveri’, e gli abitanti di Gaza ne conoscono perfettamente il significato. In questa zona, i palestinesi vengono fucilati indiscriminatamente e i loro corpi vengono lasciati a essere divorati dai cani.
Abbiamo classificato l’asse di Netzarim come una zona di uccisione, dove chiunque vi entri viene immediatamente colpito. C’è anche una gara e una competizione tra le unità militari per uccidere quanti più palestinesi possibile.
Uccidiamo i civili vicino a Netzarim e poi li giustiziamo con il pretesto che erano armati.
Gli ordini sono chiari: chiunque attraversi il confine a Netzarim deve ricevere un proiettile alla testa. Abbiamo ricevuto l’ordine di inviare foto dei cadaveri e abbiamo inviato foto di 200 individui uccisi, solo 10 dei quali sono stati confermati come appartenenti a Hamas».

Un ufficiale riservista che ha prestato servizio a Netzarim ha detto:
«Noi, insieme ai soldati, portiamo parte della responsabilità per questo orrore che sta avvenendo a Gaza. È un’area senza legge, dove le vite umane non hanno alcun valore. Gli israeliani devono sapere come appare questa guerra ed essere consapevoli delle gravi azioni commesse da alcuni ufficiali e soldati a Gaza».

Un altro soldato israeliano ha dichiarato:
«Un intero gruppo di soldati corre a uccidere una singola persona che passa vicino all’asse Netzarim a Gaza, tempestandola di proiettili finché non muore, mentre tutti i soldati ridono. C’è anche un’autorità illimitata concessa ai comandanti a Gaza».

Tirannide

Concordo con l’analisi che Alberto Capece ha dedicato al servilismo dell’Unione Europea e al conseguente declino coloniale dell’Europa. Pubblico qui sotto il suo articolo (fonte: https://ilsimplicissimus2.com/2024/12/07/i-trenta-tiranni/, il Simplicissimus, 7.12.2024).

Dopo l’articolo ho inserito le schermate di alcune notizie dedicate:
-all’annullamento delle elezioni in Romania, vale a dire a un colpo di stato attuato con dei pretesti semplicemente ridicoli (TikTok!); assai più fondato sarebbe sostenere che tutte le elezioni svoltesi in Italia dal 1948 in poi sarebbero da annullare poiché influenzate e distorte alla radice dalla propaganda, dai finanziamenti, dalle minacce degli Stati Uniti d’America…
-alla grazia concessa da Biden a suo figlio, accusato di gravi crimini. Un antico (e moderno) autocrate orientale non avrebbe potuto fare di meglio. La più grande democrazia del mondo? Ma no! Gli Stati Uniti d’America sono la più grande satrapia del mondo;
-alle conferme del genocidio in atto a Gaza contro gli umani palestinesi, molti ancora bambini, da parte di Israele;
-al terrorismo statunitense, che sostiene i nazisti ucraini e i tagliagole dell’ISIS in Siria, quei terroristi che in realtà sono stati creati sin dall’inizio dalla CIA e da Israele (l’ISIS non ha infatti mai toccato israeliani e statunitensi ma sempre altri musulmani).
L’Europa affonda in questo fango. I suoi cittadini affondano nelle paludi di un’informazione completamente fasulla e schierata a fianco del terrore.

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I Trenta tiranni

Ciò che sta accadendo in Romania dove la Corte Costituzionale ha annullato  i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali perché ha vinto il candidato “sbagliato” denuncia lo stato di tirannia che regna nel continente che si vanta della propria democrazia. Si tratta chiaramente di un golpe che ha come pretesto non meglio specificate influenze russe sulle elezioni, un tema trito e ritrito completamente inventato dalla banda Obama in Usa per mettere i bastoni fra le ruote a Trump e ribadito nelle più improbabili e ridicole situazioni dai massini idioti del potere globalista. Lo si dice anche della Georgia  dove è in atto un tentativo di rivoluzione colorata, quando nel Paese abitato da meno di 4 milioni di abitanti dove esistono 23 mila Ong, una ogni 180 abitanti tutte collegate agli Usa, all’Europa o appartenenti alla galassia sorosiana, ma nessuna collegata alla Russia.

Ecco perché il titolo dei Trenta tiranni, reminiscenza della storia greca, si adatta benissimo all’Ue. Sì, magari i tiranni sono 27, più la von der Leyen ma fanno ugualmente riferimento all’oligarchia e a un potere che non è più di Sparta, ma risiede in Usa o meglio nelle pieghe della sua governance reale. Tuttavia la farsa della democrazia occidentale si sta sgretolando di fronte a coloro che hanno ancora occhi per vedere e neuroni per capire. La grazia concessa da Biden al figlio, uno dei più odiosi atti di nepotismo che si siano visti dopo l’epoca dei Borgia, il disperato tentativo di sottrarre risorse militari russe al fronte ucraino con la guerra terrorista in Siria, spacciata come guerra civile agli idioti in grado di volere, ma non di intendere. E poi  l’appoggio incondizionato alla strage di Gaza e al leader fascista di Tel Aviv, le censure come modus operandi nel campo della comunicazione e della vita accademica, il sostegno al leader sudcoreano pro-Occidente che dichiara poteri da stato di polizia per evitare di essere perseguito per corruzione, l’impoverimento delle popolazioni per sostenere queste infinite guerre ( si parla di altri 500 miliardi per sostenere il regime para nazista di Kiev peraltro già in agonia) e il tentativo di attuare un nuovo e gigantesco trasferimento di risorse dai poveri ai ricchi attraverso un armamentario apparentemente virtuoso, ma profondamente immorale per le sue menzogne di base che va dalla sanità al clima.

Quante altre prove sono necessarie per dimostrare che le democrazie occidentali sono diventate oligarchie guidate da politicanti burattini che si considerano al di sopra della legge e non provano altro che disprezzo per la rappresentanza degli interessi dei cittadini comuni? L’intera Unione Europea è stata catturata, anzi creata dalle élite atlantiste che hanno imposto politiche che servono interessi occidentali egemonici e non gli interessi dei cittadini. Il tutto garantito da una moneta come l’euro che a causa dei suoi vincoli non consente politiche sociali e si basa su un unico presupposto, ovvero che non esistono alternative. Questa è una definizione di tradimento. Quantomeno tradimento della volontà popolare che dovrebbe essere la base della democrazia: secondo l’ultimo rapporto Censis, appena uscito, il 71,4% degli italiani pensa che l’Unione europea è destinata a sfasciarsi senza riforme radicali. Il 68,5% ritiene che le democrazie liberali non funzionino più. E il 66,3% attribuisce all’Occidente (Usa in testa) la colpa dei conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente. Non a caso, solo il 31,6% si dice d’accordo con il richiamo della Nato sull’aumento delle spese militari fino al 2% del Pil.

Probabilmente le stesse percentuali potrebbero essere riscontrate in ogni grande Paese del continente perché è sempre più evidente che personaggi come Macron,  Scholz, von der Leyen, Rutte  sono i burattini comprati e pagati per incarnare la tirannia atlantista. Imbevuti di elitarismo come diretta espressione del loro stesso narcisismo e di una russofobia radicata, sedotti dalla corruzione o costretti dal ricatto dei servizi di Oltre Atlantico, tutti costoro sono stati ingaggiati per tradire gli interessi dei cittadini europei e rendere la vita delle masse incredibilmente dura. Sono arrivati al punto di eleggere una tale Kaja Kallas a ministro degli esteri della Ue: essendo ex premier dell’Estonia un Paese che conta 1,5 milioni di abitanti, un terzo dell’area metropolitana di Roma o di Milano, praticamente è del tutto slegata da visioni di largo raggio, è disponibile a qualsiasi avventura e ligia agli ordini di scuderia. Infatti il suo primo delirante atto è stato quello di minacciare dazi  più elevati alla Cina a causa di inconsistenti accuse di sostegno alla Russia. Invece avrebbe dovuto visitare il più grande partner commerciale dell’Ue, la Cina appunto, per riparare le relazioni messe sempre più a rischio, ma ci si serve di questi baltici, la cui popolazione si è dimezzata negli ultimi vent’anni, come teste di turco.

Tutto questo viene man mano smascherato e la risposta è la messa in mora della sedicente democrazia, attraverso operazioni che non hanno nulla da invidiare ai fascismi della prima metà del secolo scorso. Tuttavia questa costruzione fatta di inganni e politicamente vacua, si sta sgretolando e non basterà lo stucco della retorica mediatica per tenerla in piedi.

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La soluzione finale

Nel saggio dedicato al Genocidio dei palestinesi pubblicato sul numero 68 (luglio-agosto 2024) della rivista Dialoghi Mediterranei avevo ampiamente citato il rapporto – dal titolo A/HRC/55/73 – del «Relatore speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967», incarico attualmente ricoperto dall’italiana Francesca Albanese.
Il primo ottobre 2024 l’ONU ha presentato un secondo rapporto dal titolo A/79/384. Il genocidio come cancellazione coloniale. Pubblico qui sia il testo originale sia la traduzione predisposta dal sito «L’Indipendente» e diffusa anche dalla testata girodivite.it. Consiglio vivamente la lettura integrale delle sue 35 pagine (eventualmente anche scaglionandola nel tempo). Il testo in quanto tale è assai più breve, esso è integrato infatti da ben 321 note tecnico-giuridiche.
La relatrice Albanese sintetizza i contenuti del Rapporto in una chiara e vivace intervista  dal titolo: Perché quello israeliano è un genocidio: intervista alla Relatrice ONU Francesca Albanese (L’Indipendente, 9.11.2024).

Chi leggerà il rapporto A/79/384 si farà un’idea ampia e concreta di quanto sta accadendo sotto i nostri occhi e confronterà tale idea con la propria coscienza di persona umana e di cittadino. Qui seleziono alcuni brani e tuttavia, ripeto, soltanto una lettura integrale del documento potrà far capire, se desideriamo capire e se desideriamo sapere.

Pdf del Rapporto in inglese

Pdf della traduzione italiana

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La totalità degli atti di distruzione israeliani sono diretti contro l’intero popolo palestinese con l’obiettivo di conquistare l’intero territorio della Palestina.

La violenza si è diffusa oltre Gaza, poiché le forze israeliane e i coloni violenti hanno intensificato i modelli di pulizia etnica e apartheid in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est.

Dal precedente rapporto della Relatrice Speciale (A/78/545), e nonostante gli interventi della Corte internazionale di giustizia, gli atti genocidi si sono moltiplicati. L’assalto, che risponde alla tattica del “fare terra bruciata”, durato quasi un anno, ha portato alla distruzione calcolata di Gaza: il costo umano, materiale e ambientale incommensurabile.
Dal marzo 2024, Israele ha ucciso 10.037 palestinesi e ferito 21.767 in almeno 93 massacri, portando il bilancio rispettivamente a quasi 42.000 e 96.000, sebbene i dati provenienti da fonti attendibili siano incompleti e potrebbero sottostimare l’entità delle perdite.

Almeno 13.000 bambini, tra cui più di 700 neonati36, venivano uccisi, spesso con un proiettile conficcato nella testa o nel petto.
In 300 giorni, 32 ospedali su 36 sono stati danneggiati, 20 ospedali e 70 su 119 centri di assistenza sanitaria di base sono stati resi incapaci di funzionare69. Al 20 agosto, Israele aveva attaccato strutture sanitarie 492 volte.
Dal 18 al 1o di aprile, le forze israeliane hanno nuovamente assediato l’ospedale di Chifa, uccidendo pi. di 400 persone e arrestandone altre 300, tra cui medici, pazienti, sfollati e funzionari pubblici.
Nell’agosto 2024, il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich ha affermato che era “giustificato e morale” far morire di fame l’intera popolazione di Gaza, anche se dovessero morire 2 milioni di persone.
I palestinesi subiscono sistematicamente maltrattamenti nella rete israeliana di campi di tortura.

La devastazione inflitta a Gaza si sta ora diffondendo in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est. Nel dicembre 2023, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant aveva predetto che “quando l’IDF finir. Gaza, sarà il turno della Giudea e della Samaria [Cisgiordania]”.
25. Tra il 7 ottobre 2023 e la fine di settembre 2024, le forze israeliane hanno effettuato pi. di 5.505 raid. Coloni violenti, che agiscono con il sostegno delle forze israeliane e dei funzionari israeliani, hanno effettuato 1.084 attacchi, uccidendo più di 692 palestinesi.

Come a Gaza, molti di loro sono accademici, studenti, avvocati, giornalisti e difensori dei diritti umani, descritti come “terroristi” o “minacce alla sicurezza nazionale.

55. L’ambizione di fondare un “Grande Israele” (Eretz Israel), e consolidare così la sovranità ebraica sul territorio che oggi comprende sia Israele che i territori palestinesi occupati, è un obiettivo di lunga data, presente fin dagli inizi del progetto sionista e anche prima della creazione dello Stato di Israele. Il diritto, legittimamente riconosciuto, all’autodeterminazione dei palestinesi in relazione a questo territorio così come la loro presenza in gran numero costituiva ostacoli giuridici e demografici alla realizzazione del “Grande Israele”.
56. I governi che si sono succeduti hanno perseguito questo obiettivo, che si basa sulla cancellazione del popolo indigeno palestinese.

Tuttavia, è risaputo che Israele non può legittimamente invocare l’autodifesa contro la popolazione sotto occupazione.
Continuando a reprimere l’esercizio del diritto all’autodeterminazione, Israele riproduce casi storici in cui l’autodifesa, la controinsurrezione o l’antiterrorismo sono stati utilizzati per giustificare la distruzione del gruppo, portando al genocidio.
Come annunciato dal presidente di Israele, Isaac Herzog, Israele agisce sulla base del fatto che “un’intera nazione è responsabile”. L’intera popolazione – che Israele, secondo le sue stesse parole, ritiene non innocente e non dovrebbe essere scagionata – è stata oggetto di attacchi indiscriminati e sproporzionati.
Le tattiche della terra bruciata hanno diffuso il terrore tra i civili, ben oltre i limiti della forza legittima. Il continuo e infondato richiamo all’affiliazione con Hamas così come le accuse di utilizzo di “scudi umani” in quasi ogni attacco contribuiscono a nascondere il fatto che i civili vengono sistematicamente presi di mira, il che di fatto cancella la natura civile della popolazione palestinese.

Hind Rajab, 6 anni, ucciso da 355 proiettili dopo aver pianto per ore.
Quando la polvere si sarà depositata su Gaza, conosceremo la reale portata dell’orrore vissuto dai palestinesi.
Il numero di ostaggi uccisi dai bombardamenti indiscriminati israeliani o dal fuoco amico è stato superiore al numero di ostaggi salvati.

Oggi, il genocidio della popolazione palestinese sembra essere il mezzo per raggiungere un fine: la completa espulsione o sradicamento dei palestinesi dalla terra che è parte integrante della loro identità e che è illegalmente e apertamente ambita da Israele.
Riconoscere ufficialmente che Israele è uno stato di apartheid e che viola costantemente il diritto internazionale.

Asfissia

Dopo la pubblicazione del mio breve intervento sulla Russia un amico che conosce la lingua di quel Paese e i suoi social network mi ha confermato che «la libertà e durezza dei commenti sugli account ufficiali russi contro il governo o suoi rappresentanti qui probabilmente porterebbe la digos in casa».
Come si vede dal gravissimo episodio di Desio (Provincia di Monza e Brianza), queste parole sono vere alla lettera. In Italia non è lecito criticare persino i governi di altri Paesi, persino gli evidenti genocidi da essi perpetrati. La società occidentale respira sempre più a fatica e i suoi membri vanno diventando semplice carne da obbedienza.
Lo avevo previsto (ma era facile) in un intervento del luglio 2021, dal titolo Il piano inclinato.

Sul terrorismo sionista

Sul numero dello scorso luglio del bimestrale Dialoghi Mediterranei era uscito un mio tentativo di analisi del genocidio subito dai palestinesi.
Qualche giorno fa la rivista La Città futura ha pubblicato un editoriale di Leila Cienfuegos che conferma – a partire dagli eventi più recenti – la natura del tutto ingannevole della ‘democrazia israeliana’ e la struttura invece criminale dello Stato e del governo di Israele, i quali – sostenuti in modo incondizionato dagli Stati Uniti d’America e dalla loro industria bellica – costituiscono ormai un grave pericolo per i popoli del Vicino Oriente e non soltanto per loro.

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L’eloquenza del terrorismo sionista
A Gaza, in Libano, in Siria, ovunque Israele mostra la sua volontà di colpire in particolar modo i civili, stretti tra assedi medievali e attacchi hacker. Quando non esiste un limite allo schifo
Leila Cienfuegos, La Città Futura, 20.9.2024
Fonte: https://www.lacittafutura.it/editoriali/l’eloquenza-del-terrorismo-sionista

È probabile che il tentativo di commentare quella che tutti i media osannano come “una delle operazioni di intelligence del Mossad più riuscite della Storia” ossia l’attentato terroristico israeliano che ha ucciso e accecato un numero indecifrato di persone attraverso l’esplosione simultanea dei cercapersone e walkie talkie, sia effettivamente un tentativo vano perché l’incommentabile, per definizione, non si commenta. O meglio si potrebbe partire dal rovesciamento della narrazione: non c’è, a tutti gli effetti, nella Storia un precedente paragonabile alla tortura su ampia scala a cui la popolazione civile in Medio Oriente è sottoposta da parte dello Stato terroristico di Israele che, in attuazione di piani ampiamente dichiarati di colonialismo e di sterminio, sta attaccando la popolazione civile di quel che resta della Palestina ma anche del Libano, della Siria e di tutte le comunità non sioniste dell’area, non esclusa la popolazione israeliana contraria al massacro che si sta consumando dal 7 ottobre 2023 – rectius: da 60 anni quasi, in realtà, ma abbiamo ahimè imparato a capire sulla nostra pelle che noi sottoposti dobbiamo avere la memoria corta per campare, e così cercano di farci credere che la fase in cui viviamo non abbia nulla a che vedere con la dominazione israeliana in Palestina e la sua occupazione illegale che si consuma dalla metà del secolo scorso, allo stesso modo in cui la guerra in Ucraina l’avrebbe incominciata esclusivamente Putin nel febbraio del 2022 elidendo completamente con un colpo di spugna  le vicende occorse nel decennio antecedente, e via dicendo.

Il connubio tra, da una parte, uso criminale di intelligence e tecnologia sofisticata e, dall’altra, antichi metodi di assedio medievale e accanimento sulle persone (la privazione del cibo, dell’acqua, del sonno, della vita e della quotidianità, della terra e al momento non saprei arricchire ulteriormente un elenco tanto sadico), crea in effetti un terrificante unicum nella Storia le cui possibili sfumature e applicazioni ci vengono offerte zelantemente e giorno dopo giorno dall’“unica democrazia del medioriente”. L’unica e vera democrazia del medioriente – che sta combattendo una guerra col proprio esercito contro il perfetto nulla, dal momento in cui non si capisce quale altro esercito debba o possa efficacemente fronteggiarlo – assedia tutto il giorno e tutta la notta la popolazione civile palestinese puntandole contro le navi da guerra dal mare e, dal cielo, enormi e rumorissimi droni sospesi a mezz’aria pronti a schiantarsi al suolo contro “obiettivi sensibili”, e poi bombe, bombe, bombe; crolli, niente luce, acqua potabile né da bere né per lavarsi, come bestie costretti ad usare l’acqua di mare filtrata, niente medicine, niente riposo a causa del rumore assordante e della paura, niente lavoro, niente giochi e niente scuola, niente cibo e la morte, forse, se sopraggiunge un camion con gli aiuti umanitari, niente dignità. L’unica e vera democrazia del medioriente deporta la popolazione da un lotto all’altro in continuazione per bombardare intere aree e se qualcuno è rimasto indietro finisce comunque sotto le bombe, costringe la popolazione ad abbandonare ogni cosa e non solo la propria casa. L’unica e vera democrazia del medioriente controlla capillarmente le persone anche attraverso il telefono essendo l’IDF in grado di agganciarsi ai device presenti in una determinata cella per chiamare e minacciare i malcapitati di venire uccisi in caso si dovessero rifiutare di fare da spia per le loro, controllando la presenza di eventuali individui nascosti nelle case e nei palazzi e riferendola ai militari israeliani. L’unica e vera democrazia del medioriente è in grado di sabotare qualsiasi catena di approvvigionamento di persone o organizzazioni non gradite, e poco importa se, facendo simultaneamente brillare a sorpresa migliaia di apparecchi, ci rimette la pelle una bambina di dieci anni o altri perfetti innocenti. Ma d’altra parte, non sarebbe l’unica e vera democrazia del medioriente se non facesse saltare in aria scuole come se fossero pop corn e se non avesse ucciso, in un solo anno, oltre 16.756 bambini e feriti almeno 6.168 (L’UNICEF la definisce “una guerra contro i bambini“). 

Ebbene grazie, unica vera democrazia del medio oriente & partners occidentali conniventi e complici, per mostrarci così plasticamente cosa possa essere l’inferno e lo schifo autentico, per aiutare noi ultime ruote del carro a toccare con mano la più cieca rabbia e renderci più semplice il compito di dirigerla prima o poi contro voi responsabili del nostro massacro. In particolare in questa fase un sentito grazie a mr.Netanyahu e al suo governo di criminali per facilitarci di molto il gravoso compito di tornare ad indignarci e disgustarci, motore fondamentale di una qualsiasi rivoluzione.

[Foto di Dyaa Saleh su Unsplash]

Venuto da altri pianeti

Starman
di John Carpenter
USA, 1984
Con: Jeff Bridges (Starman), Karen Allen (Jenny Hayden), Charles Martin Smith (Mark Shermin)
Trailer del film

Ho rivisto dopo molti anni questo film che all’epoca ebbe un grande successo (tanto da generare una serie televisiva). Racconta di un alieno la cui astronave viene distrutta e che però ha la capacità di prendere la fattezze di un umano a partire da poche tracce di DNA. Assume quindi l’aspetto e il corpo di Scott, morto qualche tempo prima, e induce la sua giovane vedova ad aiutarlo a tornare dai suoi simili, che lo riporteranno sul pianeta dal quale proviene. Pianeta lasciato proprio per accogliere l’invito a visitare la Terra lanciato nel 1977 dalla sonda interstellare Voyager 2 (che viaggia ancora negli spazi immensi e vuoti del cosmo). Solo che, una volta atterrata, questa entità diventa la preda inseguita dall’esercito statunitense, allo scopo di catturarlo, ucciderlo e vedere come è fatto. La bella vedova però, dopo un iniziale momento di stupore e paura, lo aiuterà a conseguire il suo scopo.
La trama è analoga a quella di King Kong (nelle sue tante versioni) e di altri film e romanzi dai quali emerge, al di là di ogni esplicita intenzione, la cattiva coscienza degli Stati Uniti d’America, il cui mito dell’accoglienza e delle infinite possibilità è appunto una leggenda.
Gli USA sono una potenza imperiale nata dal fanatismo calvinista, dal genocidio dei Pellerossa, dal calpestare ogni principio e ogni diritto, nel passato come nel presente. Una potenza che ha nel proprio cuore nero la distruzione, come dimostra una semplice cronologia delle guerre da essa iniziate o alle quali ha partecipato, anche limitandosi al periodo 1945-2024. Le più recenti di queste guerre sono state perdute, a partire dalla clamorosa sconfitta in Vietnam (1961-1973), ma l’imperialismo acceca i suoi portatori.
Anche un film ‘fantascientifico’ come Starman esprime dunque e documenta la difficoltà e, alla fine, l’impossibilità di accogliere il diverso – o almeno di avere con lui un rapporto di curiosità e di decenza – da parte di una potenza politica e militare cresciuta a dismisura. La storia (pochi però ormai studiano e conoscono la storia) insegna che queste strutture sono destinate naturalmente a crollare (dall’Atene di Tucidide all’Unione Sovietica del XX secolo). Accadrà anche agli USA. L’auspicio è che avvenga prima che il pianeta ne sia irreparabilmente devastato. Gli umani non hanno un altro luogo dove andare, come invece accade al protagonista di Starman, venuto da altri pianeti.

[Nell’immagine Orione e la sua Nebulosa, una delle più belle costellazioni visibili dalla Terra]

Sul genocidio dei Palestinesi

Sul genocidio dei Palestinesi
in Dialoghi Mediterranei
n. 68, luglio-agosto 2024
pagine 176-186

Indice
-Premessa. Un evento coloniale
-«It is not a war, it is murder»
-Schizofrenie imperialiste 
-Alcuni appelli
-«Né Dio né l’Idf hanno pietà dei bambini»
-Anatomia di un genocidio
-Conclusione

In questo saggio ho cercato di sintetizzare nel modo più chiaro possibile quanto so e quanto ho compreso del genocidio palestinese in atto dal 1948 al presente.
Mi sono particolarmente soffermato su quattro fonti relative a ciò che sta accadendo dal 7 ottobre 2023 a oggi:
-un documento del Ministero dell’Intelligence dello Stato di Israele – Dipartimento tematico, Documento politico: opzioni per una politica riguardante la popolazione civile di Gaza;
-il rapporto ufficiale diffuso il 25 marzo 2024 dall’ONU e stilato dal «Relatore speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967», incarico attualmente ricoperto dall’italiana Francesca Albanese. Il documento ha come titolo:  A/HRC/55/73, Anatomia di un genocidio;
-i testi di alcuni appelli sottoscritti da centinaia di docenti e studiosi italiani in questi mesi;
-alcuni articoli e riflessioni del filosofo italiano Eugenio Mazzarella.
Una delle conclusioni è che le generazioni future si vergogneranno di un’epoca “democratica e progressista” che ha permesso il genocidio giustificando in tutti i modi i carnefici. Si chiederanno come sia potuto accadere. Troveranno le risposte nel fanatismo della storia; nel razzismo degli eletti da Dio; nella situazione geopolitica; negli interessi finanziari del capitalismo trionfante; nella menzogna sistematica dei media (tra i quali spicca il quotidiano italiano la Repubblica); nell’indifferenza diffusa tra le persone.

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