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Spazio

Villa del Balbianello
 Lenno (Como)
Fondo Ambiente Italiano

Si arriva dal lago, in battello. Oppure percorrendo un agile sentiero tra la collina e le acque. E si giunge a una serie di edifici armoniosi, caldi, ospitali, vivi. Il più bello è la magnifica Loggia. Percorsa dall’aria e dal vento nella sua parte centrale, ai due lati diventa da una parte una Stanza della Musica -che oggi conserva carte geografiche, mappe, riproduzioni del lago di Como, oggetti provenienti da vari continenti- e dall’altra una delle più belle Biblioteche che abbia mai visto. Studiare circondati dai libri su una parete a due piani, in una stanza inondata dal sole e che guarda su ogni versante del lago, è esperienza intima ed esaltante. Il giardino in cui tutto questo è immerso si inerpica diventando una cosa sola con gli altri spazi della Villa.
Questo luogo, nato alla fine del Settecento sulla struttura di un piccolo convento francescano, fu sede di incontri di patrioti risorgimentali -tra i quali Pellico e Manzoni- per transitare dopo varie vicende a Guido Monzino, esploratore, imprenditore, collezionista, che ne fece l’ultima sua spedizione, quella nella quale si addensa un amore profondo per lo spazio, per la natura, per il viaggio come esperienza totalizzante dell’andare umano nel tempo.

(La foto in alto è mia; l’immagine della Biblioteca qui sotto è di Giuseppe Giannicolo, uno degli amici con i quali ho avuto il piacere di visitare questo luogo).

Legno e luce

Villa Necchi Campiglio 
FAI – Milano

Nel cuore di Milano. Una meraviglia. Lo spazio creato fra il 1932 e il 1935 da Piero Portaluppi esprime al meglio l’architettura razionalista, temperata dallo stesso Portaluppi con inconsuete stelle e rombi, trasformata poi da Tommaso Buzzi in linee più morbide, personalizzata infine dai proprietari con il calore delle loro vite. Sino al 2001, quando Gigina Necchi Campiglio muore all’età di 100 anni e regala questa dimora al Fondo Ambiente Italiano.
La geometria razionalista appare in tutta la sua armonia nella facciata, che sporge sulla piscina privata (la prima costruita in Italia), sui campi da tennis, su un bel giardino. All’interno l’atrio sale su per uno scalone che porta alle camere, luminosissime, funzionali, ampie. Al piano terra librerie, studi, sale da pranzo, salotti, giardini d’inverno, nei quali si vorrebbe studiare, conversare, scrivere, cenare. Tra gli spazi e alle pareti collezioni di quadri e oggetti d’arte provenienti da tutto il mondo.
Una borghesia ricca ma non volgare ha donato a se stessa e alla città l’esempio di un abitare intimo e insieme epico, attraversato in tutte le stanze dal calore del legno e dalla dolcezza della luce.

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