
Animalia (Villaggio Maori Edizioni, 2020, pagine 186) è il libro nel quale ho cercato di sistematizzare le ricerche che ho svolto in questi anni sullo statuto dell’animalità dentro il più ampio cerchio ontologico e a partire da una prospettiva antropodecentrica. Pur essendo assai diverso da Tempo e materia. Una metafisica, uscito qualche mese fa, Animalia ne costituisce una verifica empirica dedicata alla materia viva.
Il testo si compone di 22 capitoli, tra i quali: Biocentrismo e policentrismo (l’animale non esiste); Per una biologia disincantata e incosciente; Sacrifici animali; La Rivoluzione del DNA arcaico; Deep Ecology; Animalità politica; Da Horkheimer a Machiavelli; Anarchia e animalismo; Heidegger e l’animale; Etoantropologia (l’indice completo si trova nel pdf qui sotto).
A me sembra anche un libro semplice da leggere, che si chiude con un racconto (il secondo che pubblico, dopo Di stelle e di buio) dal titolo I Signori del cielo.
Sono grato a Roberto Marchesini, che ha scritto la Prefazione, e ai miei allievi che hanno letto una stesura preparatoria del testo e mi hanno aiutato a migliorarlo.
Il volume sarà disponibile nelle librerie a settembre ma è uscito un paio di settimane fa e lo si può già acquistare sul sito dell’editore.
- Il libro sul sito dell’editore Villaggio Maori
- Pdf con copertina, frontespizio, alcune pagine del primo capitolo, l’indice
Quarta di copertina
Pensare l’animalità significa ridisegnare il confine delle riflessioni sulla vita umana. Cosa rimane del presunto primato per cui l’essere umano è sempre stato considerato il vertice del biocentrismo? Possiamo ancora considerarci superiori in quanto appartenenti a una specie che mette a rischio persino la propria sopravvivenza? Animalia suggerisce un cambiamento di prospettiva, in cui l’arroganza dell’umano viene messa in discussione dallo sguardo con cui veniamo scrutati dagli altri animali, i quali compongono una molteplicità splendente e millenaria.
Alberto Giovanni Biuso indaga gli scenari filosofici, letterari e antropologici che sostengono il reticolato fitto e complesso dell’animalità, svelandone somiglianze e differenze: «un’anatomia comparata» come viene definita da Roberto Marchesini nella sua Prefazione.
Una riflessione necessaria non per decretare un vincitore unico all’interno del regno animale ma per creare una connessione diversa, nel rispetto della vita di tutti gli animali. Umani e non.
Recensioni
- Davide Miccione, Phronesis (anno II seconda serie, numero 5, maggio 2022)
- Stefano Palumbo, Scienza & Filosofia (n. 26, dicembre 2021)
- Stefano Piazzese, Discipline Filosofiche (6.10.2021)
- Salvatore Grandone, Figure dell’immaginario. Rivista internazionale (gennaio 2021)
- Diego Bruschi, appunti, semplicemente appunti (26.12.2020)
- Enrico Palma, il Pequod, n. 2 (novembre 2020)
- Lucrezia Fava, il manifesto (18.11.2020)
- Augusto Cavadi, Dialoghi mediterranei, n. 46 (novembre 2020)
- Lucrezia Fava, Vita pensata (novembre 2020)
- Afshin Kaveh, Effimera (21.10.2020)
- Giuseppe Frazzetto, La Sicilia (20.10.2020)
- Augusto Cavadi, Zero Zero News (7.9.2020)