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Carcere

Carcere
Aldous, 11 giugno 2023
Pagine 1-2

Gli esperimenti di psicologia sociale condotti da Philip Zimbardo e da altri studiosi hanno confermato che, se vengono dotati di una divisa e investiti di una qualche autorità ‘superiore’, gli esseri umani diventano molto facilmente i torturatori e i carnefici dei propri simili. Zimbardo denominò tale dinamica «effetto Lucifero»: una completa deindividualizzazione tramite la quale ciascuno scarica sul gruppo la responsabilità di ogni azione, anche la più violenta. Nell’Italia e nell’Europa ‘democratiche’ si sono visti non soltanto poliziotti, vigili e carabinieri ma anche centinaia di migliaia di cittadini trasformati in controllori del lasciapassare sanitario, reclutati in ogni organizzazione pubblica e privata; si sono visti tutti costoro svolgere con entusiasmo e severità il proprio compito di impedire ad altri cittadini l’accesso ai più svariati luoghi di vita. Si è vista l’Italia trasformata in un carcere/confino a cielo aperto.
Nonostante tutto questo, milioni di cittadini sono riusciti a evadere dal carcere orwelliano nel quale le autorità politico-sanitarie hanno cercato di rinchiuderci. Sono loro ad aver salvato ancora una volta il diritto della persona, ad aver salvaguardato i corpi dei cittadini dal Modelo 77.

L’Onda

(Die welle)
di Dennis Gansel
Germania, 2008
Con: Jurgen Vogel (Rainer Wenger), Odine Johne (Maja), Max Mauff (Kevin), Amelie Kiefer (Mona), Maximilian Vollmar (Bomber)

Ron Jones, è stato insegnante di storia alla Cubberley High School di Palo Alto in California. Philip Zimbardo ha insegnato psicologia alla Stanford University. Nel 1967 il primo e nel 1971 il secondo, condussero degli esperimenti analoghi. Zimbardo ricreò nei sotterranei dell’Università un carcere e vi pose una ventina di studenti volontari scelti tra i più equilibrati. Li divise casualmente tra detenuti e aguzzini. Dopo cinque giorni dovette interrompere l’esperimento perché quei ragazzi erano diventati alcuni dei sadici torturatori e gli altri prima dei ribelli e poi dei detenuti completamente passivi e in balia dei loro carcerieri. Zimbardo chiamò tutto questo “effetto Lucifero”. L’esperienza di Jones fu un po’ diversa ma i risultati analoghi: una completa deindividualizzazione tramite la quale ciascuno scaricava sul gruppo (The third wave) la responsabilità di ogni azione, anche la più violenta.
Il film di Gansel si ispira a tutto questo e narra di un docente giovane e fricchettone che tiene un seminario sull’autocrazia. Ai ragazzi i quali si dicono convinti che nella Germania contemporanea sarebbe impossibile l’avvento di una nuova dittatura, il Prof. Wenger risponde suscitando in loro un forte spirito di gruppo tramite abbigliamento, gesti, simboli e nemici comuni. Il successo dell’esperimento va oltre le sue previsioni.
La narrazione procede scorrevole e plausibile, anche se i caratteri dei ragazzi sono un po’ troppo stereotipati. La chiave sta forse nel dialogo tra due di loro “prima” dell’avvento dell’Onda, quando osservano il completo disinteresse politico e l’individualismo della propria generazione. Gli animali sociali hanno invece bisogno di sentirsi parte di un tutto e anche questo spiega la facilità con la quale Wenger crea dal nulla un movimento assai compatto. Peccato che il finale risulti inutilmente drammatizzato. Non ce n’era bisogno, è l’intero film -e ciò che vi sta dietro- a essere inquietante.

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