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Sulla teoresi

Lo scorso 2 maggio tenni a Napoli (nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II) una lezione dedicata alla filosofia come musica: «Φιλοσοφία οὐσης μεγίστης μουσικής».
Cercai di argomentare il fatto che la filosofia consista anche in un interrogarsi che non teme le domande radicali, che apre al luogo stesso del domandare e del capire, che pensa ciò che va pensato senza attardarsi in nostalgie di verità ricevute e consolidate ma senza neppure assecondare il presente solo perché in questo momento è il presente.
Ho presentato e discusso le definizioni che della filosofia hanno dato Hegel, Nietzsche, Horkheimer e Adorno, Heidegger. Mi sono poi soffermato sulla capacità che la filosofia teoretica ha di moltiplicarsi e diramarsi diventando metafisica, ontologia, gnoseologia, fenomenologia, ermeneutica, genealogia.
Tra le conclusioni è centrale il fatto che il lavoro filosofico sia sempre stato e sia ancora un 
 dispositivo di liberazione, il quale può e deve porsi come luogo di comprensione e decostruzione dei flussi di dominio che percorrono le società contemporanee. Il potere degli stati e delle chiese laiche che hanno sostituito quelle religiose non ha infatti più bisogno di uccidere chi dissente poiché tale potere si propone ormai di rendere impossibile il sorgere stesso del dissenso. Generare, argomentare e offrire una conoscenza e un’esperienza del mondo che non si conformi ai canoni del dominio è una delle più antiche e profonde ragioni di esistenza della filosofia. La sua necessità è oggi più evidente che mai. Per questo il lavoro filosofico, anche il più tecnicamente teoretico, è sempre un lavoro politico, inseparabile dal lavoro esistenziale su di sé.

Metto qui a disposizione il file audio della lezione:

Filosofia come musica

Giovedì 2 maggio 2024 alle 15.30 nell’Aula DSU3 del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli terrò una lezione dal titolo «Φιλοσοφία οὐσης μεγίστης μουσικής. La filosofia come musica».

La fine della filosofia è stata proclamata più volte ma la teoresi è sempre riapparsa all’orizzonte della cultura, del vivere e del pensare. Una tenace fedeltà a se stessa – alle sue origini greche – e una continua capacità di rinnovare linguaggi, metodi, risposte, interlocutori consentono alla filosofia di essere una vera e propria fenice che si ricompone dalle proprie ceneri.
La filosofia nasce dallo stupore verso ciò che è e che diviene (Aristotele) e dal desiderio di attingere il divino (Pitagora).
La filosofia è 
μετά τα Φυσικά, un domandare che cerca le ragioni perenni del contingente.
La filosofia è «quell’ombra che tutte le cose mostrano quando il sole della conoscenza cade su di esse» (Nietzsche, Umano, troppo umano II, introduzione).
La filosofia è «lo sforzo di resistere alla suggestione, la decisione della libertà intellettuale e reale» (Horkheimer – Adorno, Dialettica dell’Illuminismo, Einaudi, p. 261).
La filosofia è «ontologia universale e fenomenologica» (HeideggerEssere e Tempo, §7C e §83).
Φιλοσοφία οὐσης μεγίστης μουσικής, la filosofia è la musica più grande (Platone, Fedone 61A).

I «Quaderni neri» a Napoli

Giovedì 11 maggio 2017 alle 11,00 nell’Aula Franchini del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli parteciperò -insieme a Eugenio Mazzarella e Francesco Alfieri- a un seminario dedicato ai Quaderni neri di Martin Heidegger.

Una mia recensione al I volume dei Quaderni neri (link alla rivista “Discipline Filosofiche”)

Sito dedicato ai Quaderni neri

Pagina degli eventi della sezione di Filosofia del Dipartimento di Studi Umanistici

Heidegger_Napoli_11.5.2017

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