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Valutazioni didattiche 2018

Pubblico i pdf con la valutazione didattica ricevuta per i corsi svolti nell’a.a. 2017-2018.
Per l’insegnamento di Filosofia teoretica hanno sinora risposto al questionario on line 26 studenti.
Per l’insegnamento di Sociologia della cultura hanno sinora risposto al questionario on line 25 studenti.
Per l’insegnamento di Filosofia della mente non ho ricevuto il report perché il numero di risposte al questionario è insufficiente.

Ringrazio ancora una volta i miei studenti per i giudizi positivi che esprimono su questi insegnamenti.
Non avendo ricevuto i pdf con i commenti liberi degli studenti, ho chiesto informazioni al Nucleo di Valutazione e al Presidio Qualità dell’Ateneo di Catania. Mi è stato risposto che non è più possibile inserire tali commenti in quanto spesso contenevano insulti anche gravi rivolti ai docenti. Mi dicono che la stessa decisione, per i medesimi motivi, è stata presa anche da altre Università.
È davvero triste -per quanto non sorprendente, anche alla luce dei Social Network- che l’anonimato scateni negli umani lo schifo. Triste che questo accada in persone giovani. Davvero dobbiamo imparare a vivere facendo a meno della speranza. Disprezzo molte cose e la viltà è tra queste. So che i comportamenti di alcuni colleghi sono molto gravi ma invece di segnalarli in modo aperto e con le procedure previste numerosi studenti preferiscono subirli, se il caso anche trarne vantaggio e tacere oppure sterilmente sfogarsi in forma anonima.

Una buona notizia è invece quella che ha dato il Direttore del mio Dipartimento, Marina Paino, durante un recente Consiglio: diversamente da altri Atenei italiani, le immatricolazioni in ambito umanistico al Disum di Catania sono in crescita. Il Corso di laurea triennale in Filosofia, ad esempio, ha superato il limite ministeriale di 150 iscritti al primo anno. Speriamo di poter dare a questi studenti una formazione scientifica e un’educazione adeguate e di poter essere da loro rispettati, nei nostri meriti e con i nostri limiti.

La festa, il dolore

Venerdì 9 novembre 2018 alle 17,30 nel Coro di Notte del mio Dipartimento parlerò del magnifico libro di Franco Carlisi  Il valzer di un giorno (Seconda edizione rinnovata nei testi e nelle immagini, Gente di Fotografia Edizioni 2018).
Qualche mese fa avevo già scritto che questo libro raffigura i corpi, la festa, la tensione, il sorriso, la carne, le luci, le chiese e le strade, i curiosi e le madri, i suoni e i silenzi, il battito pronto a dire di sì, il distacco da ciò che fu, l’attesa dell’avvenire, gli abbracci per sempre e la potenza dell’adesso, il καιρός. E tutto questo nell’istante di uno scatto, in una foto.
Insieme a me e all’autore interverrà Maria Rizzarelli, con la sua consueta capacità di decifrare le immagini e restituirle in parole.

 
 

Libri al Monastero

Venerdì 28.9.2018 si svolgerà la Notte europea dei ricercatori, vale a dire di tutte le persone che nel nostro Continente -dentro le Università soprattutto, ma non solo- si dedicano alla ricerca negli ambiti più diversi del sapere. L’Ateneo di Catania sarà coinvolto con numerosissime iniziative.
Alcune di esse si terranno nel mio Dipartimento e a una parteciperò anch’io insieme a un gruppo di colleghi. Dalle 21.30 alle 23.30 nella Sala di lettura della nostra bella Biblioteca presenteremo dei libri. Un libro a testa, scelto da ciascuno di noi. Chi verrà a trovarci potrà sfogliare questi volumi e chiederci di parlarne (una decina di minuti per ognuno, non di più). Io ho pensato di far conoscere meglio uno dei  più radicali e splendidi romanzi italiani del Novecento: Dissipatio H.G. di Guido Morselli. E anche i libri scelti dai miei colleghi saranno delle intriganti sorprese.

Programmi 2018-2019

Nell’anno accademico 2018-2019 insegnerò Filosofia teoretica, Filosofia della mente e Sociologia della cultura. Pubblico i programmi che svolgerò, inserendo i link al sito del Dipartimento di Scienze Umanistiche di Catania per tutte le altre (importanti) informazioni relative ai miei corsi.

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Filosofia teoretica
Metafisica

Alberto Giovanni Biuso, La Metafisica si dice in molti modi, in «Rassegna storiografica decennale», vol. I, Limina Mentis 2018, pp. 177-183
Alessandra Penna, La costituzione temporale nella fenomenologia husserliana 1917/18 – 1929-34, Il Mulino 2007 (Introduzione; cap. I, §§  1, 3, 4; cap. IV, §§ 1, 2)
Edmund Husserl, Esperienza e giudizio, Bompiani 2007 (§§ 36, 38, 39, 42, 64 e Appendice I)
Martin Heidegger, Introduzione alla metafisica, Mursia 1979
Alberto Giovanni Biuso, Temporalità e Differenza, Olschki 2013
Alberto Giovanni Biuso, Heidegger e Sofocle: una metafisica dell’apparenza, in «Engramma», n. 150, ottobre 2017, pp. 154-161

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Filosofia della mente
Tempo della mente e Tempo del mondo

Martin Heidegger, Il concetto di tempo, Adelphi 1998
Carlo Rovelli, L’ordine del tempo, Adelphi 2017, capitoli dall’1 all’8 e 12-13
Lee Smolin, La rinascita del tempo. Dalla crisi della fisica al futuro dell’universo, Einaudi 2014
Arnaldo Benini, Neurobiologia del tempo, Raffaello Cortina 2017
Alberto Giovanni Biuso, Aiòn. Teoria generale del tempo, Villaggio Maori Edizioni 2016

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Sociologia della cultura
Dismisura

Rocco De Biasi, Che cos’è la Sociologia della cultura, Carocci 2008
Olivier Rey, Dismisura. La marcia infernale del progresso, Controcorrente 2016
Giuseppe Frazzetto, Artista sovrano. L’arte contemporanea come festa e mobilitazione, Fausto Lupetti Editore 2017
Alberto Giovanni Biuso, «Anarchismo e antropologia. Per una politica materialistica del limite» in La pratica della libertà e i suoi limiti – Libertaria 2015, pp. 102-125

Metafisica del Tempo

Lezione di Filosofia della mente svolta al Disum di Catania il 21.5.2018.
La volontà di potenza come ontologia; verità e fenomenologia; il καιρός; coscienza e materia; lo statuto dello spazio e del presente; Platone, Timeo: il tempo come susseguirsi di istanti differenti è un riflesso necessario e dinamico del tempo come stabilità e identità; Platone, Sofista: gli enti (εὄντα) sono possibilità e divenire; lo statuto del nulla; l’essere come πολλαχῶς λεγόμενον; la metafisica è un tentativo di cogliere l’identità degli eventi nel loro divenire; Ungaretti e Alighieri; la mente è temporalità in atto; il tempo come Heimat, la dimora più intima dell’umano, il tempo è differenza.
In questa lezione ho dunque cercato di delineare nel modo più sintetico ma spero anche chiaro una metafisica del tempo.

Baglieri su memoria e identità

Daria Baglieri, mia allieva del Dipartimento di Scienze Umanistiche e della Scuola Superiore di Catania, ha di recente pubblicato due interessanti testi dedicati al tema della memoria.

Il primo è uscito sul periodico dell’Enciclopedia Treccani Il Chiasmo e si intitola:
«Ti ricordo chi eri: i social network e la costruzione dell’identità» (18.6.2018)

Il secondo è una recensione al libro di Pio Colonnello (professore di Filosofia teoretica a Unical) Fenomenologia e patografia del ricordo, ed è stata pubblicata sul numero 94 (gennaio-giugno 2018) della rivista Segni e comprensione, alle pagine 221-223.

Daria scrive che «la memoria è un elemento essenziale per il processo di costruzione dell’identità personale. Questo dipende, da un lato, dalla capacità del soggetto di essere “narratore di sé a se stesso”; dall’altro, è la società in cui vive, in quanto “animale politico”, a presentargli un’immagine di sé più o meno coerente con il proprio racconto. In questa prospettiva si capisce come il ruolo dei social network e del tessuto sociale sia oggi in primo piano». E, nella recensione, sostiene che «la decisione, il taglio che spezza la circolarità e vince sul dolore, consiste insomma in un recupero della peculiare condizione di finitudine e temporalità del Dasein che, nell’esperienza quotidiana della “cura” autentica sovverte la linearità del tempo, si riappropria del vissuto e costruisce di volta in volta un nuovo, prima impensato, orizzonte» .
In entrambi i testi si fa riferimento al racconto di Borges Funes el memorioso (pubblicato in Finzioni), uno dei capisaldi della comprensione esistenziale dell’umano come tempo incarnato. Di esso Daria afferma anche e correttamente che 
«Funes ha perso la capacità di dimenticare le differenze. È da queste, infatti, che prende le mosse il ragionamento critico, dinamico, capace di astrarre e per questa via dare un significato alla realtà» (comunicazione personale).

Un mito invalidante

Il 18 maggio 2018 ho tenuto una breve relazione sull’animalità nell’ambito di un bel Convegno dal titolo Bioetica Ambiente Alimentazione svoltosi al Disum di Catania. Ne metto a disposizione la registrazione audio (ascoltabile e scaricabile).

Ho cercato di mostrare come l’antropocentrismo costituisca un mito teoretico invalidante, un mito ontologico ed etico che preclude non soltanto la comprensione di ciò che in natura ci accomuna e ci distingue ma anche il raggiungimento dell’obiettivo socratico e delfico della conoscenza di noi stessi, di noi umani.
Ho dunque parlato dell’animalità come intelligenza, differenza, flusso, corpo.
Ho poi argomentato la fecondità dell’etologia, contrapposta all’errore metodologico della sperimentazione in laboratorio.
Ho anche accennato a Schopenhauer e al cavallo di Nietzsche. Ho insomma cercato di mostrare la persona animale, nostra e di altre specie.

[Della questione animale come luogo di superamento del paradigma umanistico mi sono di recente occupato anche qui:
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