In politica, come nella vita tutta, la prima domanda alla quale rispondere per capire è «Cui prodest? A chi porta vantaggio?». Il sabotaggio del gas russo – e tutta la guerra in Ucraina – porta vantaggi agli Stati Uniti d’America e danni enormi all’Europa e alla Russia. È da qui che bisogna partire.
E proseguire poi con le conferme: chiusura di aziende europee grandi e piccole a causa dei costi energetici; conseguente dilagare della disoccupazione; trasferimento (delocalizzazione) delle maggiori aziende europee negli USA; impoverimento della società europea con problemi relativi persino al riscaldamento invernale; inflazione e crisi economica in Europa e contestuale enorme crescita dei profitti delle aziende USA e del governo di quel Paese.
E soprattutto il rischio di una guerra – convenzionale o nucleare – allargata a tutto il Continente, che segnerebbe davvero la nostra fine.
La conclusione è chiara: i decisori politici europei sono dei veri e propri traditori al servizio di una potenza straniera e nemica, che sta muovendo guerra all’Europa.
Per quanto riguarda in modo specifico l’Italia, la continuità tra il governo Draghi e il governo della draghina non è un problema per Meloni. La quale infatti si rivolge a Zelensky con queste parole, tra le altre: «Sii forte e mantieni salda la tua fede!».
Il sostegno a un regime con simpatie neonaziste può essere coerente per Fratelli d’Italia, ma è clamoroso che lo sia anche per il Partito Democratico e per la sedicente «sinistra», la quale coinvolgendo l’Italia in una guerra insensata e assai rischiosa contro la Russia che nulla ci ha fatto; regalando milioni di euro degli italiani all’Ucraina; contribuendo alla guerra della NATO/USA contro l’Europa dimostra ancora una volta di essere uno zombie insipiente.