The Judge
di David Dobkin
USA, 2014
Con Robert Downey Jr. (Hank Palmer), Robert Duvall (Joseph Palmer), Vincent D’Onofrio (Glen Palmer), Jeremy Strong (Dale Palmer), Billy Bob Thornton (Dwight Dickham), Vera Farmiga (Samantha)
Trailer del film
Joseph è il Padre, giudice in Indiana. Rigido, morigerato, affrancatosi dall’alcolismo. Hank è il Figlio, affermato penalista a New York, dopo una gioventù tra ribellione e riformatorio. Si rivedono -tra freddezza e scontri- in occasione del funerale della moglie/madre. Il figlio sta per ripartire quando arriva la notizia dell’incriminazione del padre per omicidio, dopo un incidente d’auto. Che il figlio assuma la difesa del padre è inevitabile, nonostante il conflitto tra i due. E Hank offre la migliore prestazione che un avvocato possa realizzare: difendere il cliente anche contro la volontà del cliente, contro il suo desiderio di essere condannato. Tra saga familiare, ripetuti colpi di scena, abile dialettica forense, si arriva ad alcuni finali incastonati l’uno dentro l’altro.
Robert Downey e Robert Duvall sono due ottimi attori, gigioni e insieme drammatici. Sulla loro recitazione si basa questo drammone strappalacrime. E anche su una sceneggiatura buona nelle fasi del dibattimento che però diventa nei vari finali prolissa. Per quanto schematicamente resa, la vita nella provincia americana -e nei suoi tribunali- è sempre un miscuglio di messianismo e di vendetta collettiva, del messianismo come vendetta collettiva. The Judge è anche, naturalmente, l’ennesima metafora dei rapporti tra genitore e generato, che non sono mai facili anche per la ragione indicata tanti anni fa da Anassimandro.