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Il concreto e l'astratto

Con il pragmatismo che lo caratterizza, il Movimento 5 Stelle sta proponendo in modo ufficiale una riduzione degli stipendi e delle indennità dei parlamentari della Repubblica, con le motivazioni addotte in questo documento e secondo la tabella qui mostrata:

[ Fonte: Il M5S propone tagli di 42 milioni l’anno per la Camera ]

A livello di spesa pubblica complessiva si tratta di un risparmio estremamente modesto ma che è dirompente dal punto di vista simbolico ed è radicato in ragioni di giustizia ed eguaglianza: perché mai deputati e senatori dovrebbero percepire emolumenti troppo alti, godere ovunque di gratuità, ottenere rimborsi non documentati e superflui, quando la condizione economica di milioni di cittadini si va aggravando sempre più?
Questa proposta è caratterizzata da una sicura e condivisibile concretezza. Di contro, nonostante la gravità e l’urgenza dei problemi politici ed economici, Napolitano ha preso una decisione astratta e grave, segnata da un puro politichese che ha gli obiettivi sin troppo evidenti indicati con chiarezza da Paolo Flores d’Arcais:

E’ difficile dire se i nomi proposti da Napolitano per le due “commissioni” costituiscano una indecenza o una esplicita provocazione contro milioni e milioni di cittadini che chiedono che si volti pagina.
Si tratta infatti di “commissioni” per l’inciucio più spudorato, non per la soluzione dei problemi del paese. La commissione “istituzionale” vede il sen. Mario Mauro (cioè Monti), il sen. Gaetano Quagliariello (cioè Berlusconi) e il prof. Luciano Violante (che non rappresenta neppure il Pd, ma solo l’ala più becera del Pd). Secondo Napolitano il M5S non fa parte del Parlamento?
Una epurazione del genere è al limite del golpismo. Quanto all’unico “intellettuale” o “tecnico”, l’ultima esternazione del professor Onida è avvenuta su Radio Popolare, rilanciata prontamente ed entusiasticamente dal Giornale (di Berlusconi) per sostenere che Berlusconi è perfettamente eleggibile (ma pensa un po’). Avevo sostenuto che Napolitano stava disputando a Cossiga il titolo di peggior Presidente della Repubblica, ma è ormai palese che lo ha definitivamente superato.
Spero che una grande ventata di democratica indignazione sia già cominciata a soffiare tra i cittadini italiani che hanno ancora a cuore la Costituzione e i suoi valori di giustizia e libertà.
Sia chiaro, Grillo e Casaleggio hanno fatto malissimo a non proporre loro un nome per la Presidenza del Consiglio, limitandosi a ripetere che “deve dare il governo a noi” (se non fate un nome per il Presidente del Consiglio nessuno può dare al M5S nessun incarico), ma è ormai lapalissiano che Napolitano vuole semplicemente salvare Berlusconi, malgrado in Parlamento vi sia per la prima volta una maggioranza potenziale che potrebbe decretarne l’ineleggibilità, liberando il paese dai miasmi di un quasi ventennio di illegalità, rendendo possibile una inedita soluzione governativa e consentendo all’Italia di tornare ad essere credibile in Europa.

L’articolo completo è leggibile su MicroMega.

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