Skip to content


Oltre

Faust
di Aleksandr Sokurov
Con: Johannes Zeiler (Faust), Anton Adasinskiy (l’usuraio), Isolda Dychauk (Margherita), Georg Friedrich (Wagner), Hanna Schygulla (la moglie dell’usuraio)
Russia, 2011
Trailer del film

L’azione. Fame. Disordine. Sporcizia. Denaro. Conoscenza. Lo schifo. Acqua. Il desiderio. Incubi. Homunculus. La storia come illusione. Topi. Guerra. Sesso. Immagini distorte. Espressionismo. Odio. Chiese. Simulacri. Funerali. Ghiacci. Artificio. Corpi. Rancore. Il potere. Medicina. Escrementi. Verità. Alchimia. Dettagli. Cadaveri. Vino. Fango. Grottesco. Simboli. Primissimi piani. Disperazione. Rabbia. Il sogno della ragione. Notte. Puro cinema, che splende d’intelligenza. La luce. Morte. La materia. Il male. Oltre, sempre oltre.

Il cinema, l'essere

Terrence Malick
The Tree of  Life
Con: Brad Pitt (il signor O’Brien), Sean Penn (Jack da adulto), Jessica Chastain (la signora O’Brien), Hunter McCracken (Jack da ragazzo)
India-Gran Bretagna, 2011
Trailer del film

 

Ha filmato la memoria, ha filmato il dolore.
La memoria di un uomo adulto la cui mente trascorre dal lavoro a Manhattan all’età in cui era ragazzo, una madre ingenua e affettuosa lo accudiva, un padre autoritario e incerto lo vessava, due fratelli più piccoli condividevano il tempo e le azioni. Jack desiderava la morte del padre, la chiedeva a Dio.
Il dolore di una madre per un lutto senza fine, per il morire del figlio in guerra. Straziata, chiede conto al divino di questo evento, simile a milioni di altri. La risposta è la frase che fa da epigrafe al film: «Dov’eri tu quand’io ponevo le fondamenta della terra? Mentre gioivano in coro le stelle del mattino e plaudivano tutti i figli di Dio?». È la non riposta che Jahvè dà a Giobbe nel capitolo 38, un testo del quale questo film sembra la dettagliata epifania. Su tutto, infatti, domina l’elemento liquido e cosmico, ispirato a parole come queste:

Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando erompeva uscendo dal seno materno? Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all’aurora? Sei mai giunto alle sorgenti del mare e nel fondo dell’abisso hai tu passeggiato? Ti sono state indicate le porte della morte e hai visto le porte dell’ombra funerea? Per quale via si va dove abita la luce e dove hanno dimora le tenebre? Sei mai giunto ai serbatoi della neve? Per quali vie si espande la luce? Puoi tu annodare i legami delle Plèiadi o sciogliere i vincoli di Orione?

Eventi su eventi. Dal tempo cosmico che plasma gli astri, le sfere, i colori, all’apparire della luce tra gli alberi; dal pianeta dei dinosauri alle strade del Texas negli anni Cinquanta; dall’emergere di un bimbo nel mondo ai suoi giochi violenti con i coetanei.
Diventato adulto, questo bambino si muove tra grattacieli, deserti, rive di oceani. Ricordando parole ascoltate, parole dette, parole incarnate. Un film anche di iniziazione che si conclude con quella che i cristiani chiamano «la comunione dei santi», l’incontro di tutti finalmente al di là del dolore.
Terrence Malick ha insegnato filosofia ed è un maestro della tecnica cinematografica. Come il monolite di 2001, in questo suo film appare con regolarità una pura forma dinamica e dal cangiante colore, sulla quale l’opera si chiude. Ha filmato il sacro.

 

Bach – Barry Lindon

Concerto in Do minore per 2 clavicembali –  BWV 1060: II. Adagio
di Johann Sebastian Bach
(eseguito dalla Wurttemberg Chamber Orchestra)
Dalla colonna sonora di Barry Lindon (Stanley Kubrick, 1975)


Barry Lindon è un’opera di stupefacente bellezza e di profonda crudeltà. Rivedendola appare sempre diversa. È un trattato sulla pittura del Settecento -ogni inquadratura è una citazione- ma la sua luce è funebre. L’ossessione e la morte, di cui il cinema di Kubrick è fatto, l’attraversano dal primo all’ultimo fotogramma. Lo scavo nell’umano si fa appassionante e gelido. È l’opera formalmente più splendida del regista e insieme la più feroce.
Come sempre in Kubrick, la musica diventa la sostanza stessa dell’immagine. L’Adagio dal Concerto BWV 1060 scandisce la calma discesa nel dolore, la fredda gloria di un enigma disvelato.


[audio:Bach_BWV 1060_ Adagio.mp3]

 

Vai alla barra degli strumenti