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La fotografia come realtà mentale

 

 

La quinta edizione del Med Photo Fest è dedicata ai Paesaggi dell’anima.
Mostre, incontri e seminari si svolgono in vari spazi, tra i quali il Monastero dei Benedettini di Catania, sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche.

In questo ambito si terranno quattro seminari dal titolo complessivo La fotografia come realtà mentale.
In uno di essi affronterò il tema del Paesaggio temporale della mente.
Luogo e orari sono questi:
Coro di Notte del Monastero
17 ottobre 2013
9.30 – 11.30

 

 

 

 

 

 

 

 

700 euro al giorno

[Inauguro con questa notizia una nuova sezione -informativa- del sito, che ha come titolo Cronache / Luoghi / Eventi]

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Un affitto d’oro: la sede della televisione a UNICT

di CUdA – 20 luglio 2013

In data 14 luglio 2009, l’Ateneo di Catania stipulava un contratto d’affitto con la I.S.A., Impianti Sportivi Alberghieri S.R.L., società con sede a Catania in via Centuripe 1/C.

Tale contratto prevede la locazione di uno stabile situato a Catania, tra via Umberto, via Sangiorgi e via Tagliamento, di oltre 1000 mq, con destinazione “uffici e aule didattiche”, per sei anni, fino al giugno del 2015, senza possibilità di recesso da parte dell’Università stessa.

In questo stabile non si sono mai svolte lezioni o laboratori; dopo qualche tempo, e dopo dei lavori di adattamento – non poco costosi – pagati sempre dall’Ateneo, è stata trasferita lì Radio Zammù; e poi, dopo il novembre 2011, la costituenda e poi costituita Web-TV d’Ateneo, la cui linea editoriale e il cui progetto di comunicazione non risultano mai (cosa strana) essere stati vagliati né approvati dagli organi dell’Ateneo, la quale Web-TV ha come direttore il sig. Recca Severino.

L’affitto dello stabile, d’altronde, era un vero affare: 252.000 euro annui, ovvero 21.000 euro al mese, un canone al di fuori di qualsiasi ragionevole valore di mercato (fate mente locale: voi riuscireste ad affittare a 2.100 euro al mese un appartamento di famiglia di circa 100 mq, l’equivalente di un decimo dello stabile in oggetto?)

Facciamo dunque un po’ di conti. In sei anni UNICT ha speso e spenderà per l’affitto di questo spazio (che continua a costarci 700 euro al giorno) oltre un milione e mezzo di euro; spesa esorbitante alla quale vanno aggiunti i soldi della ristrutturazione e le spese per le attrezzature della Web-TV (sulle quali per ora non entriamo in merito e che non computiamo).

Insomma, facendo un primo totale, quel che è certo è che circa 1,6 milioni di euro sono andati via, in fumo.

Di certo, crediamo, questo affitto d’oro verrà dismesso alla scadenza (ma il danno resterà); di certo la Web-Tv d’Ateneo si darà un progetto chiaro e una mission condivisa.

Restano le macerie, però.

Ci chiediamo, dopo che è stato detto per anni che non c’erano soldi per tutorati, dottorati, assegni di ricerca, precari dell’amministrazione e della ricerca, corsi di studio… Cosa si sarebbe potuto fare, di più e di meglio, con questi 1,6 milioni di euro (senza considerare altre spese…) in tutti questi anni?

Siamo certi che la presente Amministrazione vorrà e saprà sanare queste situazioni.

Chiediamo però, anche, che tali scelte del passato abbiano evidenza pubblica; così che ognuno possa farsi un’idea: sul passato ma anche sul presente del nostro Ateneo.

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La fonte dell’articolo è Fuori dal coro, sito del Coordinamento Unico dell’Ateneo (CUdA) di Catania.
Di questo testo mi ha fatto riflettere soprattutto il seguente brano: “Ci chiediamo, dopo che è stato detto per anni che non c’erano soldi per tutorati, dottorati, assegni di ricerca, precari dell’amministrazione e della ricerca, corsi di studio… Cosa si sarebbe potuto fare, di più e di meglio, con questi 1,6 milioni di euro (senza considerare altre spese…) in tutti questi anni?”. Di tali dichiarazioni sulla endemica e grave mancanza di fondi sono stato infatti testimone in numerosi Consigli di Facoltà (prima) e di Dipartimento (poi).
Il Rettore sotto il cui governo fu stipulato questo contratto era Antonino Recca, il cui mandato si è concluso nel marzo 2013.

Programmi del Dipartimento di Scienze Umanistiche di Catania

Cari studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche, da poco più di un mese il nostro Dipartimento ha un nuovo Direttore -il Prof. Giancarlo Magnano San Lio- il quale ha delegato me e il Prof. Davide Bennato al sito del Dipartimento e alla comunicazione.
Come primo segnale di attenzione alle vostre esigenze abbiamo messo in Rete da ieri i programmi dell’anno accademico 2013-2014, anche per aiutarvi a scegliere le materie da frequentare e da preparare. Vi devo avvertire soltanto del fatto che l’indicazione del semestre di svolgimento delle lezioni è ancora provvisoria. Tutto il resto -crediti, contenuti dei corsi e testi da studiare- è invece definitivo.
Io e il Prof. Bennato non vi nascondiamo che all’inizio ci saranno delle difficoltà nel rendere più efficace la comunicazione ma vi assicuriamo che faremo di tutto per riuscirci.
Ringraziamo le Dott.sse Teresa Cunsolo e Cecilia Castana e i Signori Enzo Ierna e Rosy Fiamingo per la disponibilità con la quale si sono adoperati al fine di pubblicare i programmi, che potete trovare qui:

Lauree triennali

Lauree magistrali

Cordiali saluti e buono studio, anche a nome del Direttore Magnano e del Prof. Bennato,
Biuso

Sensazione / Ascesi

Domenica 9 giugno sono stato al cinema, a Catania. Come è ormai fastidiosa necessità, ho dovuto richiamare al silenzio un gruppo di persone: non degli adolescenti toppo vivaci ma alcuni maturi signori e signore tra i cinquanta e i sessanta anni. È la maleducazione, certo, ma è anche la consuetudine di vedere i film in televisione e di scambiarsi le opinioni sul film stesso o su altro. Il cinema vero, naturalmente, lo si gusta e percepisce soltanto nelle sale cinematografiche.
Ma non basta: davanti a me c’era un tizio che ha acceso almeno una dozzina di volte il suo cellulare per controllare qualcosa sulla propria pagina di facebook. Una vera addiction, una dipendenza grave, una droga che crea dei fenomeni di astinenza pari a quelli di qualunque altro stupefacente. Non è un caso che della sensazione sia parte la Sucht, parola che in tedesco indica insieme desiderio, passione, malattia, tossicodipendenza. Presente in quasi tutte le società umane, l’utilizzo delle droghe è diventato tossicodipendenza soltanto quando l’ebbrezza è stata separata dalla festa collettiva per diventare esperienza del singolo e quindi sua personale debolezza. Ma la sensazione è anche un’esperienza di ricchezza percettiva, intellettuale ed esistenziale; non è soltanto un sensazionale tanto più stordente quanto più psichedelico. La sensazione è lo stesso stare al mondo. Non è il televisivo oppio del popolo.
Ne abbiamo parlato quest’anno nel corso di Sociologia della cultura. E lo abbiamo fatto anche tramite un libro ricco e profondo come La società eccitata. Filosofia della sensazione di Christoph Türcke (Bollati Borighieri, 2012; ne ho accennato pure qui). Di fronte a fenomeni così pervasivi non si può secondo Türcke invitare all’astinenza ma piuttosto praticare un atteggiamento da “freno d’emergenza”, per citare il Benjamin (Sul concetto di storia, Einaudi 1977, p. 101) che alla rivoluzione come “locomotiva della storia universale” (Marx) contrapponeva le rivoluzioni come -appunto- freno d’emergenza del genere umano che sul treno della storia viaggia :

Sulle strade, nei centri commerciali, negli alberghi, nelle banche, nei luoghi di lavoro, ovunque uno, se vuole continuare a pensare con la propria testa, deve tentare di tirar su le paratie contro l’imperversare di imbonimenti e stimolazioni. […] Qualcosa di così poco importante come la decisione di tollerare o meno la musica di sfondo in un ristorante può diventare improvvisamente una questione di principio, una cartina di tornasole del coraggio civile. […] Il ricopiare testi e formule, che un tempo era il contrassegno del tutto comune della scuola repressiva, nelle condizioni dell’universale irrequietezza degli schermi, da cui anche le classi scolastiche sono sempre meno risparmiate, può diventare inaspettatamente una misura di concentrazione motoria, affettiva e mentale, di ingresso nella propria interiorità […] Insegnanti che prestano seriamente attenzione affinché non ci sia qui un sottodosaggio operano resistenza, per quanto in base alla terminologia politica tradizionale possano passare per conservatori. Dove ogni concessione al solleticamento mediatico dei sensi porta avanti l’autoespropriazione estetico-neurologica, là il tirare su delle paratie contro l’ininterrotta radiazione audiovisiva, equivale a prendere partito per la sensibilità dei sensi. Li mantiene aperti a un’esperienza conforme alle cose, diventa luogotenente del miglior godimento alternativo e porta nuovamente in luce il senso fondamentale dell’ascesi. […] Là dove essa diventa l’ultima ratio contro il vampirismo audiovisivo, si avvicina nuovamente al rimedio d’emergenza arcaico. (La società eccitata, pp. 331-332)

 

Sempre uguale e ogni volta diversa

Teatro Coppola – Catania – 2 giugno 2013
Ondas d’amor
Musica medievale e dell’antica tradizione popolare eseguita da Ensemble Setar


Oltre il tempo, oltre lo spazio, oltre le differenze. La musica ha un potere unico, quello di essere sempre uguale e ogni volta diversa. I suoni che nel Mediterraneo -in Spagna, in Provenza, in Sicilia- vennero creati ed eseguiti alcuni secoli fa riecheggiano ancora intatti e insieme reinventati.
Nello spazio aperto, libero, alto del Teatro Coppola di Catania –teatro dei cittadini, teatro anarchico– Emanuele Monteforte ha suonato gli strumenti a corda da lui stesso costruiti su modelli antichi, Fulvio Farkas ha offerto il ritmo delle percussioni, Massimiliano Giusto ha dato voce al tempo e all’amore. Amore per la Madonna e per le madonne. Amore che non ha confini, Amore che per i poeti provenzali è un riflesso dell’amore sacro rivolto allo Spirito. La celebre sequenza è qui intensamente cantata da Massimiliano Giusto:
Veni, Sancte Spiritus, / et emitte caelitus / lucis tuae radium. / Veni, pater pauperum, / veni, dator munerum / veni, lumen cordium. / Consolator optime, / dulcis hospes animae, / dulce refrigerium. / In labore requies, / in aestu temperies / in fletu solatium. / O lux beatissima, / reple cordis intima / tuorum fidelium. / Sine tuo numine, / nihil est in homine, / nihil est innoxium. / Lava quod est sordidum, / riga quod est aridum, / sana quod est saucium. / Flecte quod est rigidum, / fove quod est frigidum, / rege quod est devium. / Da tuis fidelibus, / in te confidentibus, / sacrum septenarium. / Da virtutis meritum, / da salutis exitum, / da perenne gaudium, / Amen.

 

[audio:Allo Spirito Santo – Sequenza.mp3]

 

 

 

 

 

 

 

Animalità e innamoramento

Segnalo due iniziative alle quali parteciperò il prossimo 24 maggio a Catania.
Per quanto riguarda la seconda, è necessario prenotare entro martedì 21.5

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Dialoghi a Bocca Piena sutta o liotru: La persona che amiamo esiste davvero?

Farfalle allo stomaco, batticuore e brividi: chi di noi non ha mai sperimentato sulla propria pelle queste sensazioni? E chi non ha provato una grande, grandissima emozione alla vista di una persona, quella particolare persona della quale è stato o è ancora innamorato? L’ansia e la voglia, l’assenza e l’attesa, la comprensione e l’incomprensione: il sentimento amoroso è certamente una particolare “dimensione” che riesce, nel bene e nel male, a travolgerci e a trascinarci in dinamiche talvolta inspiegabili e misteriose; forti, intense, uniche.
Ma la persona che amiamo esiste davvero? Quel filo che ci tiene legati che origini e che “scopi” ha? Perché crediamo che una e solo una persona sia quella giusta per starci accanto e per creare la vera sintonia? Siamo davvero liberi nella relazione con il nostro “oggetto amoroso” e con il giudizio che ne diamo?
A queste e a molte altre domande cercheremo di rispondere durante la prossima serata di Dialoghi a Bocca Piena sutta o liotru, insieme al Professor Alberto Giovanni Biuso (https://www.biuso.eu/), docente di Filosofia della mente all’Università di Catania, il quale ci accompagnerà in questo affascinante viaggio.
In fondo: siamo più innamorati dell’amore o dell’amato?
Vi aspettiamo venerdì 24 maggio alle 20:45 presso la splendida libreria antiquaria Romeo Prampolini, in via Vittorio Emanuele 333 a Catania, per chiacchierare di questi particolari argomenti tra un bicchiere di buon vino e dell’ottimo cibo. L’incontro è aperto a tutti!
Il costo della serata è di 20 euro comprensivi di cena.

Per informazioni e prenotazioni
dialoghi.suttaoliotru@gmail.com
3293622686/3333721029

N.B. La conferma della partecipazione in questa pagina evento Facebook non prevede la prenotazione alla serata! Contattaci direttamente agli indirizzi riportati! Grazie!

Martina Lo Piano

 

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