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Lo spaziotempo come immagine mentale

 

Med_Photo_Fest_2015

Venerdì 20.11.2015 alle 10,00 nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini (Catania) terrò un incontro -dal titolo Lo spaziotempo come immagine mentale– nell’ambito del Med Photo Fest 2015, dedicato a Dall’Etna al Val di Noto. Il programma completo della manifestazione si può trovare sul sito del Dipartimento di Scienze Umanistiche. Questo è l’Abstract del mio intervento:

Un’immagine cattura un luogo e un istante. E questo è possibile anche perché la struttura dell’istante non è di per sé temporale: l’istante è la durata che si fa spazio. Il gesto spaziotemporale della fotografia esprime la dinamica del corpo isotropo che nel suo stesso movimento genera lo spazio e il tempo, che pure lo precedono in quanto materia che esiste prima e dopo ogni gesto umano.
La persona si dispiega nello spaziotempo come differenza dei luoghi che il corpo abita e degli istanti che al corpo accadono, sempre però all’interno della struttura identitaria della corporeità vissuta, rammemorante il passato e diretta verso il futuro. La corporeità è la struttura spaziale che occupa luoghi, attraversa distanze, si fa incessante movimento. È nel corpomente che tempo e spazio trovano la loro unità poiché è da esso che scaturiscono e in esso costantemente ritornano. Nella sua struttura spaziotemporale il corpomente crea lo spazio che la fotografia raffigura e il tempo che essa immobilizza. La fotografia è dunque ciò che la pittura è per Leonardo da Vinci: «Una cosa mentale».

 

Trombe barocche

22 ottobre 2015 –  Chiesa San Nicolò l’Arena – Catania
Angel trumpets
Ensemble Pian & Forte
Musiche di Vivaldi, Gonelli, Händel

Vivaldi_Concerti

L’antico e prezioso organo di Donato Del Piano occupa l’intera parete absidale dell’imponente chiesa benedettina di San Nicolò l’Arena, una delle sedi del V Festival internazionale Magie Barocche, diretto da Antonio Marcellino.
Persi in lontananza nella balaustra dello spazio che ospita lo strumento, un soprano e due trombettisti hanno eseguito brani assai noti di Vivaldi e di Händel, insieme a quelli del molto meno famoso Giuseppe Gonelli (1685-1745).
La suggestione della tromba barocca, dell’organo, della voce, è andata forse un poco perduta nello spazio davvero esteso della chiesa. Ma la potenza di una musica oggettiva, malinconica e trionfante -come quella barocca- è capace di trasmettere ovunque e sempre il proprio incanto.
Propongo l’ascolto dell’Allegro iniziale del Concerto in do maggiore per due trombe RV 537 di Vivaldi, nell’esecuzione dell’Academy of Ancient Music diretta da Christopher Hogwood.

[audio:Vivaldi_RV_537_1_Allegro.mp3]

Ibridazioni e alterità

pieghevole_colloquio_ricerca_web-01

Martedì 27.10.2015 parteciperò a una delle sessioni del Secondo Colloquio di Ricerca organizzato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. Interverrò in Aula Magna alle 15,00 con una comunicazione dal titolo Ibridazioni e alterità.

Nella sezione Eventi del sito Disum è possibile leggere il programma completo del Colloquio su Verso nuovi modelli di ricerca. Epistemologia, interdisciplinarità e umanesimo nelle comunità scientifiche contemporanee.

Picasso / Segni

Picasso e le sue passioni
Castello Ursino – Catania
A cura di Stefano Cecchetto e Dolores Durán Úcar
Sino al 28 giugno 2015

Duecento opere di Picasso. Soprattutto incisioni. Varie ceramiche -vasi e piatti- e alcuni oli. Tutte opere che si dipanano in mezzo ai segni greco-romani e medioevali del magnifico Castello voluto a Catania da Federico II.
picasso_baccanale_1955Tra questi antichi spazi emergono le tauromachie, dove la crudele e inaccettabile morte del toro si trasforma anch’essa in segno. Nel semplice e bellissimo Baccanale del 1955 vi è il segno mediterraneo: il mare, il verde, le colonne, il canto, la luce. I Vingt poèmes de Gongora sono il segno poetico. I segni delle ceramiche dipinte trasformano questi oggetti in enti semantici e non soltanto d’uso. Il più suggestivo è una brocca con fondo nero sul quale si staglia un Picador. picasso_picador_1952Il segno geometrico vive nella serie dedicata alla Carmen, incisioni senza sangue, senza passioni, senza amore, senza dolore, pura forma. Il segno figurativo è in cinque incisioni a colori di impianto neoclassico, tra realismo magico e puntillismo. Il segno politico domina nella Figura di donna ispirata alla Guerra di Spagna, non presente in mostra ma visibile in una installazione che ne spiega la forte valenza antifranchista, con questa «dama dal culo cristiano che getta delle monete ai soldati mori difenpicasso_Figura de mujer inspirada en la guerrasori della vergine». La mostruosità della figura umanoanimale -simbolo della nobiltà spagnola di fede cattolica che esulta per la vittoria del dittatore- è il segno atroce del potere.
Il segno, infine, della scrittura nella quale Picasso disse che «no, la pittura non è stata inventata per decorare appartamenti. Essa è un’arma di offesa e di difesa dal nemico».

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