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Tutti i giorni

Le cronache di Capodanno raccontano di morti e di feriti. Quando gli umani vivono nel vuoto, quando il quotidiano nel quale sono immersi è senza senso, essi bramano date e scadenze che rappresentino una discontinuità nel nulla che li sommerge. E in quei momenti scatenano il proprio delirio di niente, con il quale fanno del male anche ai non umani. Sono, queste, espressioni e forme di una temporalità volgare. Trasformare, invece, ogni giorno della vita in una festa, anche questo è filosofia. «Alle Tage sollen mir heilig sein» (“Tutti i giorni devono essere sacri per me”, Così parlò Zarathustra, parte II, “Das Grablied”).

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