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La terra metafisica

Ho conosciuto Attilio Scimone qualche anno fa, in occasione di un articolo per Gente di Fotografia. Mi coinvolse subito la forma della sua opera, il modo del suo sguardo. Qualcosa di arcaico e raffinatissimo, la solitudine di un siciliano e l’oggettività di una tecnica sapiente.
Perché Terra metafisica?
Terra perché il soggetto, il senso, la tensione di queste immagini sono immerse nella dimensione profonda e ctonia della terra siciliana.
Metafisica per tre principali ragioni:
-perché attraverso i segni che emergono dalla terra, dai luoghi e dagli istanti fotografati si arriva alle strutture che chiamiamo spazio e tempo; la fotografia coglie in questo modo qualcosa che pur scaturendo da contrade e da momenti particolari assume un significato universale;
-perché ogni volta che uno sguardo e una pratica artistiche raggiungono il loro obiettivo, assumono sempre una dimensione non soltanto estetica, riferita dunque allo stile, ma anche metafisica, e cioè capace di disvelare come è fatto il mondo;
-perché tutto questo intride l’antropologia dei siciliani: un popolo che con la propria terra ha un legame totale che però va sempre al di là dei luoghi e diventa il nostro modo d’essere ovunque ci troviamo; in greco al di là si dice μετά e anche questo è il significato del titolo.

Materico e abissale

Graffi – Attilio Scimone
in Gente di Fotografia. Rivista di cultura fotografica e immagini
anno XXVI – numero 75 – luglio 2020
pagine 42-49

È la potenza della vita, della storia, della terra, dell’amore, che il bianco e nero materico e abissale di Attilio Scimone ci fa toccare, sfiorare, afferrare, vedere. Come se l’arte fotografica si fosse trasformata in domanda metafisica, nel labirinto di uno sguardo che coglie il mondo mentre germina dalla densità delle zolle, dall’armonia delle chiese, dal limpillio delle fontane, da sentieri astratti e interrotti, da colline che diventano città, da città che tornano fango, dal fango che gorgoglia dentro il tempo, dal tempo che si fionda nelle zolle.

Dal lutto e dalla gloria

Attilio Scimone / La memoria della terra
in
Gente di fotografia
Anno XXIII, n. 68, agosto 2017
Pagine 56-61

«Tra le erbe, i silenzi, i graffi e le onde si staglia finalmente la bellezza. La bellezza per antonomasia, la bellezza paradigma, la bellezza che ci turba, ci avvolge, ci vince e fa felici. La bellezza della donna. Multiverso le raccoglie, queste donne. Le raccoglie mentre sinuose avanzano coi tacchi dentro il grano o elegantissime sembrano supplicare la loro stessa pacata gloria. Le raccoglie mentre posano distanti dallo sguardo e dal desiderio del fotografo e mentre avvolte nel nero arcaico di Sicilia si accingono a riempire di sé i luoghi, la pellicola, le voglie, la memoria»

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