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Il corpo nel rapporto educativo

Il «Dipartimento di Scienze Umane e dell’Innovazione per il Territorio» dell’Università dell’Insubria (Varese) prevede un corso dedicato a Scienza e fantascienza nei media e nella letteratura, tenuto dal Prof. Paolo Musso, docente di Filosofia teoretica.
Il corso organizza dei seminari che quest’anno sono collegati anche al Congresso mondiale di astronautica, che si tiene a Milano dal 14 al 18 ottobre. Nell’ambito di questo Congresso il 18 ottobre 2024 si svolgerà a Varese una giornata di studi sul «futuro della comunicazione» nella quale terrò una relazione dal titolo Il corpo nel rapporto educativo.
Sosterrò, in sintesi, che il fondamentale legame tra educazione e corporeità rende insostituibile la didattica in presenza. Docenti e studenti non costituiscono infatti dei pixel su un monitor ma sono dei corpimente che soltanto nello spaziotempo fisico possono incontrarsi, dialogare, formarsi e crescere.

 

Abisso

Gravity
di Alfonso Cuarón
USA – Gran Bretagna, 2013
Con: Sandra Bullock (Ryan Stone), George Clooney (Matt Kowalski)
Trailer del film


Una tempesta di detriti investe degli astronauti e li scaglia nel vuoto. Là dove non c’è niente, dove l’aurora taglia il buio più assoluto e non esistono suoni, dove lo spettacolo senza fine della Terra che gira e del nero che l’afferra da ogni lato offre un’ebrezza che esalta il dottor Kowalski e fa star male la sua collega Stone. È lei a rimanere da sola, assolutamente sola, a tentare una salvezza impossibile tra stazioni spaziali abbandonate, mentre il respiro sembra dissolversi.
Un film dalla monotonia metafisica, vissuto in soggettiva o in lunghissimi e vorticosi piani sequenza. Dove niente accade che non sia la feroce e rassegnata volontà di vivere. E dove l’ultimo approdo nelle acque e tra le rocce restituisce al corpo la sua congiunzione con la materia, con l’attrito, con la gravità senza la quale giriamo e rigiriamo nel vuoto dell’angoscia. Perché soltanto la Terra madre offre il respiro che ci incanta e ci fa vivere. Il resto, l’abisso dei cieli, è la certificata prova del nostro nulla che si crede il tutto del cosmo mentre il cosmo, se lo sapesse, riderebbe di tale pretesa con il fragore silenzioso della luce.

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