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Antropologia omerica

Antropologia omerica
in Dialoghi Mediterranei
n. 72, marzo-aprile 2025
pagine 41-45

Indice
-Il canto
-La guerra
-Un poema vivo
-La Μοίρα, gli dèi

Dall’Iliade si impara l’essenziale. Si impara che ciò che chiamiamo bene e male, colpa e merito, vizio e virtù, è uno strato superficiale e derivato di una natura umana che non soltanto è costituita e pervasa di passioni unitarie e comuni a tutti – a differenziarci è la loro diversa mistura in ciascuno di noi – ma che è soprattutto guidata da forze sulle quali gli umani non esercitano alcun controllo, la forza di Ἀνάγκη, della Necessità.
Il principio, quasi propedeutico a ogni altro, che dietro gli eventi e le scelte degli umani operi sempre un intervento divino, si articola nei nomi plurali e fascinosi delle divinità olimpiche, tanto che è davvero facile vedere e mostrare come l’intera trama dell’Iliade sia «concepita e determinata non dagli uomini, ma dagli dèi» e però tali divinità personali e plurali rimangono anch’esse, compreso Zeus, sottoposte al supremo ordine della Μοίρα. 

La mente in Omero

Uno dei testi studiati nell’ambito del corso di Filosofia della mente dell’attuale anno accademico è il libro di Antony A. Long La mente, l’anima, il corpo. Modelli greci.
Metto a disposizione su Dropbox la registrazione audio della lezione nella quale abbiamo in particolare discusso dello statuto della mente nei poemi omerici. Si tratta della seconda parte della lezione del 22 marzo 2017: La mente in Omero
La durata è di 45 minuti.

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