Skip to content


Volti

Fermo-immagine della crudeltà.
Il grido degli animali non umani diventati merce

il manifesto
18 aprile 2018
pagina 11

Ci guardano da una distanza interminabile. Guardano nel vuoto di un destino che non hanno avuto poiché la nascita li ha rinchiusi in un intervallo di tempo miserabile, quello necessario a farne carne da mangiare o pelliccia da indossare. Stanno rinchiusi nelle gabbie, stretti l’uno all’altro in un fitto labirinto di dolore senza senso.

[L’immagine è di  Stefano Belacchi. Raffigura i volti di visoni che adesso stanno appesi in qualche armadio]

Ibridazioni

Ibridazioni e alterità
in «Quaderni del Disum 2014-2015», duetredue edizioni, Lentini 2017
Pagine 255-271

Nell’ottobre del 2015 si svolse il Secondo Colloquio di Ricerca organizzato dal mio Dipartimento, dal titolo Verso nuovi modelli di ricerca. Epistemologia, interdisciplinarità e umanesimo nelle comunità scientifiche contemporanee
La relazione che vi tenni è stata pubblicata nei Quaderni del Disum.
Questo l’indice del testo:
Antroposfera e filosofia della mente
Il cervello plurale
Cyberantropologia
Corporeità ibrida

«Per la filosofia e per ogni altra scienza si tratta di comprendere la costitutiva apertura dell’essere umano all’alterità, senza la quale l’umanità diventa un enigma, spiegabile solo con un qualche atto di fede. L’altro è l’animale, l’altro è la macchina, l’altro è il dio. Gli animali, le macchine e gli dèi sono le dimensioni dalle quali è emersa l’antroposfera. Il corpo umano condivide la quasi totalità dei propri geni con altre specie della famiglia dei primati, vive da sempre in una complessa e assai ricca relazione con gli strumenti da lui stesso prodotti, affonda le radici della propria identità nei simboli sacri che pervadono tutte le culture. Rispetto alla pretesa isolazionista della nostra specie, abbiamo pertanto bisogno di “una nuova ermeneutica dell’alterità” (Roberto Marchesini) che sappia confrontarsi nello stesso tempo e a fondo con la dimensione animale e con quella artificiale poiché la natura umana non è solitaria e autosufficiente, tanto meno padrona e signora del mondo. Con l’ampliarsi e l’affermarsi delle “scienze della nuova umiltà” (Eugenio Mazzarella) siamo ricondotti a una misura più sensata, equilibrata e plausibile».

Coscienze animali

L’Associazione Italiana di Scienze Cognitive terrà a Messina (Dipartimento di Scienze Cognitive) dall’8 al 10 giugno la sua Midterm Conference, dal titolo «Changing the World with Cognition. The Role of Cognitive Science in Social Change». Sono stato invitato a tenervi una relazione sul tema delle Coscienze animali. L’appuntamento è per venerdì 9 alle 17,20. Pubblico qui Abstract e riferimenti bibliografici.

===========
Che cosa significa essere dei soggetti? Qual è lo statuto ontologico della soggettività? Queste sono le domande che possono far da guida a un’indagine sull’essere animale che vada oltre la duplice unilateralità del teatro cartesiano. L’unilateralità della pura macchina –res extensa– e l’unilateralità della pura interiorità –res cogitans.
Non siamo compartimenti stagni ma soglie di coniugazione. Non siamo strutture permanenti ma entità che emergono dal flusso temporale. Non siamo dispositivi autarchici ma scambi di alterità con tutto ciò che delimita i nostri corpi e che però li forma, li plasma, li nutre, li guida nell’ambiente, li significa nei simboli, li rende vivi, splendidi, mortali. Non siamo freddezze che osservano il mondo, siamo invece bisogni che lo desiderano. Siamo cura verso noi stessi e verso gli altri, siamo reciproche coniugazioni di necessità e di doni. Siamo, in una parola, Mit-sein
Soltanto un’ontologia relazionale può cercare di descrivere e comprendere la natura umana dentro la natura, l’animalità umana dentro l’animalità. Un’ontologia post-cartesiana e post-umanistica che riconosca nell’eterospecifico una delle condizioni di ogni specie, compresa la nostra; che sia sapiente della differenza e dell’identità animale.

Bibliografia
Aa. Vv., A come animale. Voci per un bestiario dei sentimenti, a cura di L. Caffo e F. Cimatti, Bompiani 2015
A.G. Biuso, La mente temporale. Corpo Mondo Artificio, Carocci 2009
G. Giannini, Oscurato. Fine dell’umanesimo e umano a-venire, Mimesis 2015
K. Lorenz, Die Rückseite des Spiegels. Versuch einer Naturgeschichte menschlichen Erkennens,  R.Piper & Co. Verlag, München 1963 (L’altra faccia dello specchio. Per una storia naturale della conoscenza, trad. di C. Beltramo Ceppi, Adelphi 1996)
R. Marchesini, Alterità. L’identità come relazione, Mucchi editore 2016
R. Marchesini., Etologia filosofica. Alla ricerca della soggettività animale, Mimesis 2016

Machiavelli

Lunedì 15 maggio 2017 nel Coro di Notte del mio Dipartimento si svolgerà una Giornata di studi dal titolo Machiavelli. Il potere della libertà / La libertà del potere.
Vi terrò una relazione su Libertà e animalità, della quale pubblico qui l’Abstract.

===========
Una delle condizioni per comprendere l’umano è il riconoscimento del suo specifico βίος come parte della più vasta ζωή. Il fondamento biologico del potere e della ribellione contribuisce a fare della vita collettiva una dinamica costante nelle sue strutture e sempre mobile nelle sue espressioni.
La distinzione spinoziana tra potentia e potestas deriva sia dalla consapevolezza di tale animalità sia dalla lezione dell’acutissimus -per Spinoza- Machiavelli. Termini come volpe, lione, lupi, fortuna, virtù; l’antropologia de L’asino -per la quale «dal pianto il viver suo comincia quello, con tuon di voce dolorosa e roca; tal ch’egli è miserabile a vedello»- condensano l’antiumanismo di Machiavelli e ne rendono fecondo il pensare per chi sappia e voglia operare politicamente nel disincanto, nell’attenzione più alla «verità effettuale della cosa, che alla immaginazione di essa» (Il Principe, cap. XV).
Le relazioni fra antropologia ed etologia diventano così un’ulteriore testimonianza della presenza di Machiavelli tra i cardini del lavoro culturale e politico.
===========

Machiavelli_locandina_15.5.2017_corretto

Etologia filosofica

Recensione a: Etologia filosofica. Alla ricerca della soggettività animale
di Roberto Marchesini
(Mimesis, 2016; pp. 121)
in Diorama Letterario – numero 336 – marzo/aprile 2017
pagine 38-39

È necessario cogliere l’evidenza di una comune matrice ontologica e fisiologica, che rende tutte le specie quello che sono. L’essere animale è l’insieme del quale ogni singola specie è una parte, una declinazione, una variante.

 

Alterità

L’antica animalità e il consapevole sguardo filosofico del limite
il manifesto
14 marzo 2017
pag. 11
Pdf dell’articolo

Non siamo compartimenti stagni ma soglie di coniugazione. Non siamo strutture permanenti ma entità che emergono dal flusso temporale. Non siamo dispositivi autarchici ma scambi di alterità con tutto ciò che delimita i nostri corpi e che però li forma, li plasma, li nutre, li guida nell’ambiente, li significa nei simboli, li rende vivi, splendidi, mortali.

Vai alla barra degli strumenti