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Figlia / Lacrima

Antonio Vivaldi
Cum dederit – RV 608 IV
Largo – Andante (sol minore)
Voce: Andreas Scholl

[audio:https://www.biuso.eu/wp-content/uploads/2020/06/Vivaldi_Scholl_-RV-608_-4.-_Cum-Dederit.mp3]

Vivaldi-Scholl, RV 608. Andreas Scholl (file audio)

Link al brano su Spotify

Sembra gorgogliare dalle lacrime la voce di Andreas Scholl che canta, sussurra, accompagna  uno dei brani più struggenti di Antonio Vivaldi. Il testo è tratto dal salmo 126 e dice:
«Cum dederit dilectis suis somnum
Ecce haereditas Domini
Filii merces
Fructus ventris»
Si può essere in molti modi frutto del grembo, si può essere in molti modi figli. E padri. Come testimonia questo intenso brano di Dietrich Biverwenden rivolto alla figlia avuta in età matura, in un momento evidentemente particolare delle loro vite. Nella traduzione ho cercato di mantenere alcune delle maiuscole del tedesco. La foto è di Franco Carlisi, splendida come sempre.
«Guardo, riguardo, guardo. Vorrei catturare il segreto del tuo pianto, vorrei diventare le tue lacrime, vorrei scorrere insieme a esse sul tuo viso. Vorrei essere la tua Sostanza stessa, vorrei fondermi con te. Vorrei conoscere tutti i tuoi dolori da quando la tua Luce è apparsa in questo mondo. Vorrei prendere queste sofferenze sulla mia carne e avere la forza di trasformarle in gaudio, in redenzione, in amicizia del mondo con se stesso. Sei un meraviglioso enigma di profondità, di fatica e di gloria. Sei la stella che il volgere della materia nell’immensità del tempo ha plasmato e ha donato all’Ora e al Qui. Sei una dolcezza senza spigoli. Sei un sorriso che ubriaca persino i campi distesi delle viti. Sei parola che comprende e che riluce. Sei ciò che attendevo da millenni. Sei la mia Lacrima più antica e il suo riscatto nella Gioia».

Bach, l’alieno

 Widerstehe doch der Sünde
di Johan Sebastian Bach
(Cantata BWV 54 – 1714)
Andreas Scholl
Collegium Vocale Gent diretto da Philippe Herreweghe

Bach_ Cantatas for Alto SoloIl testo della prima aria della Cantata BWV 54 è pieno di riferimenti al peccato, al diavolo, alle punizioni divine:
«Widerstehe doch der Sünde,
Sonst ergreifet dich ihr Gift.
Lass dich nicht den Satan blenden;
Denn die Gottes Ehre schänden,
Trifft ein Fluch, der tödlich ist».
La devozione di Bach viene però sempre oltrepassata da una bellezza assoluta, da un’armonia che davvero non ha pari nella vicenda pur lunga e variegata della musica europea. Immergersi nella voce del contralto Andreas Scholl, dimenticare il truce contenuto della cantata, godere della pace profonda che questa musica sa dare. Come se provenisse da altri mondi.

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