di Carlos Saura
Austria / Italia / Spagna, 2009
Con: Lorenzo Balducci (Da Ponte), Lino Guanciale (Mozart), Tobias Moretti (Casanova) Emilia Verginelli (Annetta), Ennio Fantastichini (Salieri), Ketevan Kemolidze (Adriana Ferrarese / Donna Elvira), Francesca Inaudi (Costanza), Sergio Foresti (Leporello), Borja Quiza (Don Giovanni)
Fotografia di Vittorio Storaro
Trailer del film
Nato ebreo, convertito al cattolicesimo per poter studiare; diventato prete ma anche massone, poeta e drammaturgo; amico di Giacomo Casanova e da lui protetto; condannato all’esilio dall’Inquisizione veneziana, Lorenzo Da Ponte incontra a Vienna Salieri e Mozart, con il quale scrive e compone delle opere splendenti. L’argomento dell’ultima gli è suggerito da Casanova e il risultato è una riscrittura radicale di un mito ormai antico: Don Giovanni. All’inizio scettico, Mozart penetra sempre più nelle pieghe del personaggio e nei versi di Da Ponte, sino a generare il dramma giocoso più conturbante dell’intera storia della musica.
Finalmente un film che pone al centro il testo del Don Giovanni mozartiano e il suo autore. Conquistatore egli stesso, Lorenzo Da Ponte è una figura simbolo del Settecento e della lotta di quel secolo per la libertà della creazione intellettuale. Carlos Saura immerge la vicenda del fascinoso abate nella piena teatralità dei luoghi -ricostruiti con palese finzione- e mette in scena un Don Giovanni fatto di tenebra e di luce, che giunge al culmine nell’incontro (anticipato sin dalla prima inquadratura del film) tra il libertino e il Commendatore, una sinestesia nella quale la musica si fa colore -il bianco della statua vivente, il nero delle forze infere, il rosso dei fiumi di lava che avvolgono Don Juan- e lo spazio è diviso in un controcampo che al volume incombente del fantasma oppone la forza vitale dell’uomo dei piaceri. La grandezza di Don Giovanni sta anche nel rompere e invertire lo schema moralistico: «Chi a una è fedele / con le altre è crudele».
2 commenti
agbiuso
Ho letto e ho apprezzato, soprattutto la proposta finale. Se posso permettermi un consiglio, le sue recensioni trarrebbero giovamento da una maggiore sinteticità. Ma, come lei ha notato, della sintesi sono un cultore forse anche troppo radicale…
Sì, Don Giovanni è un mito moderno che sta alla pari dei grandi racconti greci.
Mariangela Imbrenda
Buonasera.Lieta di aver letto nuovamente una recensione che oltre al pregio della sintesi,mi trova concorde sul piano del giudizio alla pellicola.
Ho espresso le mie opinioni tentando un’analisi del film nel sito http://www.alcinema.org. Sarei grata se desse una pur fugace occhiata.Il tema ad ampio spettro del “dongiovannismo” continua a sedurre attraverso i secoli.
La ringrazio,Mariangela Imbrenda