Sembra sia stato dunque un cristiano neonazista -forse da solo, forse aiutato da altri pari suoi- ad attuare l’immane massacro. Dopo aver fatto affluire la polizia nel centro di Oslo, ha poi sterminato con inusitata ferocia centinaia di ragazzi a pochi chilometri dalla capitale norvegese. La peggiore stampa italiana già gongolava per le colpe da attribuire agli islamici. Il Giornale, un’autentica fogna, aveva intitolato a caratteri cubitali «Sono sempre loro. CI ATTACCANO» e una giornalista/deputata del Pdl scriveva un editoriale coerente con il titolo. In poche ore il titolo è cambiato e dell’editoriale non c’è più traccia. Si può star certi che se la responsabilità fosse stata degli islamici i titoli cubitali sarebbero andati avanti per giorni. Trattandosi invece di patologico fanatismo cristiano, sul Giornale e su fogliacci simili la notizia è già passata in secondo piano. Debord ci aveva avvertito che uno degli elementi fondamentali dello Spettacolare integrato è una pervasiva disinformazione, la quale «réside dans toute l’information existante; et comme son caractére principal» [risiede in tutta l’informazione esistente; e come sua principale caratteristica] (Commentaires sur la société du spectacle [1988], Gallimard 1992, tesi XVI, p. 69).
8 commenti
Roberto Battaglia
Impossibile non indignarsi a tutto ciò. La cosa che mi fa sorridere è il “cambio” dell’editoriale, una pratica a cui tutti siamo tanto abituati che a momenti non ci facciamo più tanto caso.
E mi rimanda all’articolo del ’98 del giornale “La Padania” in cui Bossi, lasciandosi andare durante un’intervista, dichiarava: “Il mafioso di Arcore”. Questo articolo ovviamente non esiste più.
agbiuso
Sono d’accordo con lei, caro Tavano, e mi sembra triste che giornalisti come D’Avanzo muoiano e molti servi invece prosperino.
Andrea Tavano
E ironia del destino, mentre rimaniamo ancora increduli di fronte a tanta miseria intellettuale, si va a spegnere uno dei pochi uomini con la schiena dritta che il potere non aveva ancora logorato.
Ho sempre avvertito sincero amore per il mestiere del giornalista, sin da ragazzino.
Ricordo un aneddoto: era il 2002, ricorderete la famosa manifestazione indetta dalla Cgil al Circo Massimo dei “3 milioni” (si scrisse allora) contro lo scempio che stava proponendo il governo B. all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.
Neppure ventenne decisi di passare dalla sede del Manifesto, di cui ero accanito lettore. Con mio sommo stupore trovai in redazione Luigi Pintor e Valentino Parlato che mi autografarono e mi dedicarono la ‘prima’ che avevo sotto il braccio. Ogni volta che la guardo mi vengono gli occhi lucidi.
Luigi se ne andò l’anno successivo.
Penso che il prof.Biuso sia concorde con me nel considerare D’Avanzo un grande giornalista che avremmo meritato di leggere per qualche tempo di piu’ di quello che ci e’ stato consentito fare.
filippo scuderi
Chiedo scusa al grande Ferdinand de Saussure , ma io rimango SENZA PAROLE
diegob
certo buon prof. biuso, ci vuole un certo fegato per leggersi certe penne, io, lo ammetto, non ce la faccio…
agbiuso
Non sapendo più come porre rimedio alla sua clamorosa caduta, il Giornale insiste. E pubblica un articolo di Vittorio Feltri che mostra non soltanto una vigliacca arroganza (come persino i lettori di quel quotidiano stigmatizzano) ma anche e soprattutto una crassa ignoranza negli ambiti dell’antropologia e della mente collettiva.
Segnalo poi come una patetica ma pur sempre pericolosa curiosità la valutazione che Mario Borghezio fa delle idee dello sterminatore di Oslo, il quale -da parte sua- giudica positivamente la formazione politica italiana che si chiama Lega Nord.
Andrea Tavano
Ho avuto modo di vedere le due ‘prime’. E debbo dire che ogni volta riesco sempre a stupirmi, a rifarmi una verginità su cose che mi passano davanti ormai da anni. Forse l’essere riuscito a non farmi ( e includo anche voi presenti alla discussione) risucchiare dal gorgo dell’apatia e della passività che annienta buona parte degli individui/spettatori, mi consente e ci consente di rimanere vigili come un cane da guardia all’erta, sul continuo esproprio del pensiero. Se anche davanti a questo ennesimo tentativo di strumentalizzazione della notizia uno tira dritto e fa spallucce, negando ancora la pericolosità del monopolio mediale italiano, ha decisamente voglia di viverci con piacere.
Adriana Bolfo
Senza contare che l’anti-islamismo per partito preso non permette di vedere i problemi veri della concezione che l’islam ha in genere dell’occidente e della sua relazione con l’occidente stesso.