Ci sono contraddizioni assai chiare ma che in certe condizioni non si riescono a percepire. Una consiste nell’essere milanisti e però detestare il berlusconismo. Lo dico da anni ai miei amici tifosi rossoneri: «ogni gol che vi fa esultare, ogni vittoria di questa squadra rappresentano un potente sostegno a Berlusconi, il quale ha fatto anche del Milan uno strumento di propaganda, di consenso, di dominio». La festa di ieri sera a Milano per il diciottesimo scudetto ne costituisce la conferma. Nei due giorni in cui la pubblicità elettorale è ufficialmente proibita, il Milan sta permettendo al suo padrone di mostrarsi, di additare se stesso come modello al quale credere sempre, a cui ciecamente affidarsi. L’intima natura totalitaria del berlusconismo nulla può lasciare al di fuori di sé, figuriamoci il calcio che è uno dei maggiori strumenti di manipolazione delle masse.
Da quando ero bambino e sino a vent’anni fa sono stato un tifoso milanista che adorava la sua squadra, che con essa ha esultato, atteso le vittorie, pianto (ad esempio dopo l’atroce sconfitta per 5 a 3 a Verona che nel maggio 1973 fece svanire all’ultima giornata di campionato lo scudetto della “stella”). Berlusconi mi ha rubato anche la squadra, trasformandola in una propaggine del proprio io, della propria menzogna. A queste condizioni non ho potuto più tifare per il Milan. Ribadisco dunque l’invito a non farsi complici del dittatore: «Amicus Milan sed magis amica libertas».
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14 commenti
agbiuso
30 anni fa il fallocefalo si prendeva il Milan; ora non sa più che farsene.
La parabola milanista del membro della P2 è raccontata con efficacia da Luca Pisapia in un articolo dal titolo Milan di Berlusconi 1986-2016: a 30 anni dall’acquisizione è clima da fine impero. Addio Mr Bee, ecco il ridimensionamento
Ne riporto due brani.
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“Come diceva Ennio Flaiano ‘la pubblicità unisce sempre l’inutile al dilettevole’ e il Milan è un immenso spot pubblicitario: il rapporto tra tv e squadra di calcio per la costruzione dell’egemonia culturale nel paese è inscindibile.
[…]
Trent’anni dopo, la situazione del Milan di Berlusconi ricalca pericolosamente gli ultimi giorni del Milan di Farina: l’immagine triste, solitaria y final di una squadra di calcio che sulle maglie espone il cartello vendesi, astenersi perditempo. La cultura occidentale si è emancipata dal postmoderno, il berlusconismo no. L’eterno ritorno del processo di replica infinita delle televisioni private si è compiuto.
agbiuso
Interessante cronaca/analisi di Giampiero Timossi sul manifesto del 29.4.2015
I «comunisti» si mangiano il Diavolo. L’ex Cavaliere rassegnato: non ne posso più
agbiuso
Un poliziotto massacratore alla Diaz e figlio di ministro è stato assunto dal Milan.
Una squadra che ormai è composta di mafiosi, di pregiudicati e di infami.
Alberto G. Biuso » Il calcio come metafora
[…] (le vicende della Juventus di Luciano Moggi e i consistenti aiuti arbitrali per portare il Milan in Coppa dei Campioni sono assai recenti e illuminanti); è l’intera vita collettiva a essere […]
agbiuso
Dal sito del Milan:
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Presidente, il suo Milan è al suo fianco.
MILANO – Sono ventisette anni che la vita dei Milanisti è tutta da vivere e da raccontare. Grazie e solo grazie a Silvio Berlusconi.
Oggi come sempre, oggi più che mai: i Milanisti sono al fianco del presidente Berlusconi.
Quante volte è stato lui a dare la carica alla creatura che ama di più. Questa volta, se serve, saranno il Milan e i Milanisti a ricambiare.
Oggi quindi non solo grazie Presidente ma soprattutto, forza Presidente!
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Agli amici e ai lettori milanisti chiedo: anche voi siete al fianco del pregiudicato Berlusconi Silvio?
agbiuso
Nicola Grassini, mio ex alunno al Liceo Donatelli di Milano e oggi ingegnere a Londra, mi ha inviato questa intelligente e divertita riflessione:
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Il Milan di Berlusconi si ritira dal campo a Busto Arsizio per protesta contro i cori razzisti. Giusto, bene.
Il PDL di Berlusconi fa un nuovo accordo elettorale con la Lega.
Tra i tifosi a Busto Arsizio c’era a quanto pare anche un assessore leghista del Comune di Corbetta (fonte: Repubblica.it).
Berlusconi in stato confusionale, cosa dovrebbe fare ?
– espellere l’assessore leghista per coerenza col Berlusconi del Milan
– vendere il calciatore Boateng per coerenza col Berlusoni elettorale
– far rientrare il Milan in campo a Busto Arsizio per chiedere voti ai tifosi fottendosene della coerenza
– uscire lui dal campo (della politica), per coerenza col buonsenso e i bisogni del Paese.
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agbiuso
In un libro dal titolo Fuorigioco Gianfrancesco Turano analizza in modo documentato il legame profondissimo che in Italia vige tra calcio e politica.
Tra l’altro, si viene a sapere che Berlusconi era un interista e che acquistò il Milan soltanto perché ormai in fallimento e dopo aver dovuto rinunciare all’acquisto dell’Inter.
Consiglio di leggere o vedere con attenzione un’intervista a Turano, che conferma quanto sostengo nella mia breve nota.
agbiuso
Grazie, caro Diego.
Avuta notizia di questa dolorosa e clamorosa conferma di ciò che ho scritto, avevo intenzione di inserire il link alla lettera con la quale l’Associazione Italiana Milan Club ha esplicitamente invitato a votare per Berlusconi, “un gesto tanto semplice quanto decisivo per fare di Milano una città sempre all’altezza della nostra straordinaria squadra di calcio!!!” (i tre esclamativi sono nel testo).
Lei mi ha preceduto 🙂
diegob
mi permetto di mostrare questo gioiello
agbiuso
Ringrazio di cuore Diego e gli altri amici per l’apprezzamento così caloroso.
La filosofia è un tentativo di osservare gli enti che esistono, gli eventi che accadono, i processi che fluiscono, cercando di comprenderne il senso e le dinamiche. Lo sport, la politica, l’arte, il dolore, la morte, gli affetti, il tempo, sono parte di questo esserci e accadere. Parlarne, confrontarsi, tentare di capire, è un impegno complesso ma gioioso, anche quando ciò che vediamo non ci piace.
Roberto Battaglia
Mi sento toccato in prima persona nel suo post Professore perchè lo ammetto: sono milanista dalla nascita, e quando uno è piccolo, ovviamente, non può capire che dietro uno sport bello come il Calcio si possa celare qualcosa di così sporco come la politica.
Ovviamente adesso, alla soglia dei 30 anni sarebbe da stupidi sostenere ancora questa società che, come sappiamo tutti, ha come Presidente il “sommo B.” e quindi significherebbe anche sostenere l’uomo di Arcore.
Ho optato da diversi anni ormai di sostenere SOLO il Calcio Catania, la società che rappresenta la mia città…città che purtroppo è andata via via perdendo il suo prestigio per colpa dell’inciviltà di molti cittadini che si ripercuote su di tutti, e sulla città stessa. Ma credo che Catania può offrire molto, basterebbe solo un pochino di amore e rispetto per la città stessa.
Andrea T.
Come non quotare tutto? A me poi viene particolarmente semplice, visto che potrebbero abolire direttamente tutto il carrozzone senza arrecarmi alcun tipo di danno.
Adriana Bolfo
D’accordo su tutto, articolo e commento.
diegob
splendido post, caro biuso (non metto il prof. tanto per essere più confidenziale)
splendido per due motivi:
– sul merito: è assolutamente vero che lo sport è un potentissimo mezzo di propaganda, specie in una politica incentrata sulla persona, e il «possesso» di una squadra di calcio è un simbolo potente e potenziante di potere
– sulla vicenda personale: è molto bello che un intellettuale di livello altissimo come lei non cerchi di dissimulare, come accade ad alcuni intellettuali di serie C, una «distanza», una lontananza aristocratica dalle passioni «popolari», al solo scopo di nutrire un certo narcisismo
grande Biuso, un apprezzamento da parte mia