Feroci sentimentalismi
Aldous, 12 ottobre 2024
Pagine 1-2
Dürrenmatt e Céline, letti insieme, ci permettono di capire sino in fondo la storia di sempre e la storia presente. Di entrambi si può infatti dire quello che un personaggio di Dürrenmatt afferma a proposito dell’autore che lo ha creato: «…questo appassionato di favole crudeli e di commedie inutili», le quali disvelano la crudeltà dei viventi e l’inutilità della storia.
2 commenti
Michele Del Vecchio
La coppia Dürrenmatt/Celine, “letti insieme” come tu suggerisci, mette in scena una manciata di personaggi inverosimili, umani e non, e una miscela di situazioni, di contesti, di svolgimenti, di discorsi fondati sul paradosso, sull’antifrasi, sull’inverosimile. Dürrenmatt-Celine: due scrittori che si incontrano, provenendo da distanze enormi; che emergono dalla profondità del “negativo”, che raccontano la fenomenologia di mondi estremi con cui interagiscono da “ribelli” e di cui sono gli scrittori “in rivolta”. Il tavolino Biedermeier, il procuratore Mississippi, Anastasia, il burocrate sovietico, il conte Bodo… sono i protagonisti della commedia di Dürrenmatt che hanno hanno molto in comune con il tragicomico di Ferdinand Bardamu di Celine: il rovesciamento della affermazione dell’ego nella sua negazione.
agbiuso
Caro Michele, hai colto in maniera magistrale uno dei significati più fecondi dell’opera di questi due narratori: «il rovesciamento della affermazione dell’ego nella sua negazione». Si tratta di un elemento analogo a quello delle più rilevanti filosofie contemporanee, a partire da Nietzsche.