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Mito

Mito

Un’epistemologia del mito
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
9 aprile 2024
pagine 1-9

Indice dell’articolo
-Hübner e Feyerabend
-Scienze e altri miti
-Sullo statuto del mito

In questo testo ho cercato di coniugare la scienza del mito di Karl Hübner con la prospettiva epistemologica generale di Paul Feyerabend. Le indagini da Hübner dedicate alle verità del mito costituiscono infatti un classico dell’epistemologia e non soltanto della storia delle religioni. Diversamente da quanto si potrebbe superficialmente giudicare, La verità del mito e Contro il metodo sono due dei libri più argomentati che siano stati scritti a favore della scienza e della conoscenza, a chiarimento della loro natura, a difesa del loro progresso, a spiegazione del loro statuto. Una solida e reale acquisizione di conoscenza è infatti possibile, pensabile e praticabile dove si dà libertà metodologica, dove si permette un pluralismo di itinerari, dove a essere rifiutati sono soltanto i dogmi di qualunque natura. Nessuno nega i frutti che molte teorie scientifiche hanno conseguito ma deve essere chiaro (come lo è stato ai maggiori filosofi della scienza del Novecento) che lo hanno fatto all’interno di un più ampio campo di conoscenze e di pratiche, senza le quali non avrebbero potuto conseguire alcun risultato, senza le quali non avrebbero potuto esistere.

2 commenti

  • agbiuso

    Maggio 11, 2024

  • Michele Del Vecchio

    Maggio 2, 2024

    Il tema che proponi -ovvero il confronto tra il testo sulla “verità del mito” e la prospettiva dell'”anarchismo epistemologico” di P. Feyerabend- è certamente affascinante poiché discute questioni centrali e complesse per la cultura contemporanea. La tua analisi, condotta con l’usuale chiarezza e quel tanto di “more geometrico” si dipana lungo un percorso impegnativo sotto il profilo della connessione argomentativa e della crucialità delle questioni che vengono sollevate. Ti segnalo comunque un paio di questioni sulle quali averto una sostanziale convergenza:
    1. il linguaggio scientifico inteso nella sua dimensione di “strumentalità” e “operatività” ma anche nella dimensione assiale dell'”interrogare” e quindi nel ruolo materno del portare alla luce;
    2. la scienza non è l’unico e legittimo codice interpretativo ;altre forme di pensiero, tra cui quello mitologico, possono contribuire alla conoscenza poetica e poietica dello storico-fattuale;
    Sono semplici appunti ricavati dalla prima lettura dei testi che hai proposto e sui quali mi riprometto di tornare.

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