Imponendo un passaporto sanitario, Francia e Italia sono pronte a calpestare persino le normative UE del 14.6.2021, le quali al comma 36 affermano questo:
Therefore, possession of a vaccination certificate, or the possession of a vaccination certificate indicating a COVID-19 vaccine, should not be a pre-condition for the exercise of the right to free movement or for the use of cross-border passenger transport services such as airlines, trains, coaches or ferries or any other means of transport. In addition, this Regulation cannot be interpreted as establishing a right or obligation to be vaccinated.
Come definire i regimi di Macron e di Draghi/ Speranza/ M5S/ Forza Italia/ Letta/ Salvini?
Mario Draghi, Presidente del Consiglio pro tempore del Governo italiano, in una recente conferenza stampa ha mentito in due modi:
1) affermando che chi è vaccinato non è contagioso
2) sostenendo che chi non è vaccinato «muore o fa morire».
Un rapporto così rigido di causa/effetto è degno di un analfabeta. Draghi naturalmente non lo è. La motivazione è il terrore. Penso male di costui ma non immaginavo sarebbe arrivato a uno dei livelli più bassi mai raggiunti dal potere contemporaneo in un Paese democratico.
Come Conte prima di lui, Draghi utilizza sempre più un dispositivo ricattatorio, menzognero e paternalistico, come un qualunque Francisco Franco.
Quando pensate a «come furono possibili» la caccia alle streghe, le inquisizioni, l’avvento del Nazionalsocialismo; quando vi chiedete «com’è che obbedivano tutti?» pensate a questi anni, guardatevi allo specchio e avrete le risposte. È infatti interessante (e anche tragico) che per i «sostenitori dei diritti» di questo e quello, la privazione dei diritti di milioni di concittadini non costituisca un gravissimo vulnus, anzi non faccia proprio problema o sia persino auspicata.
Se vi privano del diritto fondamentale, il diritto al vostro corpo, vi potranno togliere -e lo stanno già facendo- qualunque altro diritto, a cominciare dal lavoro e dalle opinioni. Ricordate? «Prima vennero a prendere…» e quello che ne segue. Non vi illudete: dopo quello di chi viene colpito nel proprio corpo arriverà anche il vostro turno, un qualunque vostro turno.
Ma non soffermiamoci su questi prudenti, su questi cittadini ligi all’autorità qualunque essa sia –qualunque-, pensiamo invece al coraggio, al dinamismo, all’uscire dal terrore, a immaginare ciò che oggi sembra diventato impossibile (e che sino a ieri era la nostra vita, semplicemente), ad affrancarci dal conformismo, pensiamo alla disobbedienza, pensiamo alla libertà.
«Potete liberarvi senza neanche provare a farlo, ma solo provando a volerlo. Siate risoluti a non servire più ed eccovi liberi» (Étienne de La Boétie, Discours de la servitude volontaire o Contr’un, trad. di F. Ciaramelli, Chiarelettere 2011, p. 14).
Non è così semplice ma è un dovere provarci. Per tentare di essere e di rimanere dei corpi liberi dalla tenaglia dell’autorità, dalla morte.
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24 commenti
agbiuso
“Mentre in passato per comprendere il significato del mondo bisognava chiedere a Dio e nel presente si è trovata la matrice del senso della vita nell’uomo stesso, in un futuro sempre più vicino, un sistema in possesso di sensori biometrici, riconoscimento facciale, potenti algoritmi, adeguati sistemi di calcolo e una superintelligenza specifica molto superiore a quella umana, renderà l’adesione al sistema il fondamento di ogni filosofia.
Di fronte a questa marea epocale in cui l’individuo e la sua sacralità verranno sostituiti da un enorme network e da un individuo ridimensionato a semplice periferica, il diritto alla privacy, figlio dell’idea che l’individuo è sacro ed in esso risieda il senso ultimo delle cose, è destinato ad essere spazzato via con tutto l’universo di significati che ad esso sono legati”
da NON PUOI PIU’ NASCONDERTI
di Giuseppe Sapienza – Aldous, 27.10.2021
agbiuso
Due immagini delle manifestazioni milanesi contro il lasciapassare sanitario (detto Green Pass) e un volantino operaio che mi è stato consegnato durante una di esse.
agbiuso
Alla stupidità e all’infamia non c’è proprio limite.
agbiuso
“Dopo venti anni di arbitrio del potere esecutivo che avevano portato alla creazione di una dottrina per la quale la sovranità dello Stato consisteva nell’assoluta potenza, o prepotenza, si deve affermare nella Costituzione che il potere dello Stato è un potere giuridico, e che lo Stato comanda nei limiti della Costituzione e delle leggi ad essa conformi. Questa precisazione è tanto più necessaria in relazione all’articolo 3 formulato dall’onorevole Dossetti, nel quale si precisa come al singolo, o alla collettività, spetti la resistenza contro lo Stato, se esso avvalendosi della sua veste di sovranità, tenta di menomare i diritti sanciti dalla Costituzione e dalle leggi.”
(Aldo Moro – Seduta per la costituzione di martedì 3 dicembre 1946)
agbiuso
Copio qui un appello dei docenti universitari, al quale ho aderito oggi.
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Appello dei docenti universitari: “No al green pass”
L’appello dei docenti universitari contro la natura discriminatoria del “green pass”, per ribadire che l’Università è un luogo di inclusione e per avviare un serio e approfondito dibattito sui pericoli di una tale misura, evitando ogni forma di esclusione e di penalizzazione di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo.
Dal primo settembre per frequentare le università italiane, sostenere gli esami e seguire le lezioni si deve essere in possesso del cosiddetto “green pass”. Tale requisito deve essere valido per docenti, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario e studenti e ciò estende, di fatto, l’obbligo di vaccinazione in forma surrettizia per accedere anche ai diritti fondamentali allo studio e al lavoro, senza che vi sia la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico.
Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia. Tutti noi, però, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione (art. 32: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”) e con quanto stabilito dal Regolamento UE 953/2021, che chiarisce che “è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate” per diversi motivi o “che hanno scelto di non essere vaccinate”.
Nello specifico della realtà universitaria, i docenti sottoscrittori di questo pubblico appello ritengono che si debba preservare la libertà di scelta di tutti e favorire l’inclusione paritaria, in ogni sua forma. Nella situazione attuale, o si subisce il green pass, oppure si viene esclusi dalla possibilità di frequentare le aule universitarie e, nel caso dei docenti, si è sospesi dall’insegnamento: tutto questo viola quei diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla Costituzione e rappresenta un pericoloso precedente.
In sostanza, la “tessera verde” suddivide infatti la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione (eguaglianza, libertà personale, lavoro, studio, libertà di associazione, libertà di circolazione, libertà di opinione).
Quella del “green pass” è una misura straordinaria, peraltro dai contorni applicativi tutt’altro che chiari, che, come tale, comporta rischi evidenti, soprattutto se dovesse essere prorogata oltre il 31 dicembre, facendo affiorare alla mente altri precedenti storici che mai avremmo voluto ripercorrere.
Auspichiamo che si avvii un serio dibattito politico, nella società e nel mondo accademico tutto (incluse le sue fondamentali componenti amministrativa e studentesca), per evitare ogni penalizzazione di specifiche categorie di persone in base alle loro scelte personali e ai loro convincimenti, per garantire il diritto allo studio e alla ricerca e l’accesso universale, non discriminatorio e privo di oneri aggiuntivi (che sono, di fatto, discriminatori) a servizi universitari.
Chiediamo pertanto che venga abolita e rifiutata ogni forma di discriminazione.
Mail: universitariuniti@gmail.com
Sito: https://nogreenpassdocenti.wordpress.com/
Form per la sottoscrizione: https://forms.gle/hHNnReCUn4SMwfQP8
agbiuso
«Non vi può essere alcun momento nella vita democratica in cui si debba soltanto obbedire e combattere»
di Massimo Cacciari
(da La Stampa, 3.9.2021)
Qualsiasi manifestazione di protesta contro il Green Pass che non si esprima attraverso documenti ragionati, raccolta di firme, discussione, e che dia di conseguenza spazio a provocazioni e strumentalizzazioni di ogni genere avrà un solo effetto: alimentare il clima di emergenza perenne che ci sta soffocando e rinvigorire gli scriteriati attacchi che persone come il sottoscritto e Giorgio Agamben hanno subito in questi giorni (accanto a centinaia e centinaia di lettere di stima e comprensione anche da parte di medici e giuristi, che hanno firmato esposti e documenti di cui nessuno dà notizia).
Non parlo ovviamente degli idioti che ce l’hanno in generale coi vaccini e vedono complotti e piani da Spectre di James Bond dietro ogni angolo. Parlo di iniziative, anche violente, volte a destabilizzare ulteriormente la situazione politica del Paese, che oggi si regge pressoché soltanto sull’autorevolezza internazionale di una persona. È necessario e urgente riportare la discussione sui binari della responsabilità e del ragionamento. In democrazia è sempre necessario discutere; non vi può essere alcun momento nella vita democratica in cui si debba soltanto obbedire e combattere. […]
Chiedo scusa se insisterò socraticamente con le domande – so di non sapere e chiedo a chi invece crede di sapere. Vorrei sentire dai giuristi: è o non è in contraddizione col regolamento UE 2021/953, che vietava ogni discriminazione, l’istituzione del Green Pass, nei termini in cui diventerà legge in Italia? E ai nostri illustri costituzionalisti vorrei chiedere: non sembra loro che la possibilità di obbligare a trattamenti sanitari dipenda dal pieno «rispetto della persona umana»? Non pensano che conditio sine qua non perché di rispetto per qualcuno si possa parlare è che costui venga correttamente informato? Risulta loro di essere stati precisamente informati su andamento dell’epidemia, vaccino, vaccini, loro possibili conseguenze, ecc.? E da chi avrebbero potuto? Dai bugiardini dei Big Pharma in continua evoluzione? Navigando in rete tra diecimila notizie in contrasto? È un peccato discuterne, è anti-scientifico, è iscriversi a Casa Pound?
Democrazia è critica, informazione, domandare e ascoltare da chi è competente. Domando e non ascolto: vero o falso che in Israele, dove il tasso di vaccinazione è stato tra i più alti, il 60% dei nuovi ospedalizzati (quasi il 90% ultra sessantenne) ha avuto il vaccino, e che dati analoghi o quasi sembrano emergere un po’ dappertutto? Perché non si hanno dati altrettanto trasparenti da noi? Tuttavia, alcuni ci sono e altrettanto preoccupanti: nell’agosto di quest’anno rispetto a quello del 2020 sono aumentati contagiati, ricoverati, terapie intensive e decessi, malgrado la campagna di vaccinazione abbia già superato il 60% (quorum ego, tra parentesi). Quanti di costoro sono stati vaccinati? Vi è differenza tra un vaccino e l’altro? Quale l’età? Quali le patologie pregresse? Domande oziose? E il «rispetto per la persona», allora? Nessunissima ragione di allarme se anche a coloro che esibiscono il proprio Green Pass in numerosissimi casi (sulla base di quali criteri?) si richiede lo stesso il tampone? La Scienza, quella che si è auto-definita da noi come la sola depositaria di verità (trattando da povero deficiente anche qualche premio Nobel), potrebbe rassicurarci intorno a tali questioni? E magari anche indicare con qualche precisione i casi in cui la vaccinazione possa essere sconsigliata. O per gli scienziati al governo è sempre, comunque e dovunque benefica, anche in caso di gravissime allergie o rischi di trombosi? Sarebbe un atteggiamento assai poco scientifico, per quanto ne sappia di epistemologia… Molti medici di base e curanti la sconsigliano, infatti, ai loro pazienti, ma non osano firmare alcun certificato.
In questa situazione non sarebbe prudente attendere prima di imporre la vaccinazione a milioni di adolescenti e bambini, che presentano un caso grave ogni qualche milione di contagiati? Come la mettiamo col diritto? Qui c’è un soggetto, che di per sé non rischia nulla o quasi, cui viene imposto un trattamento di cui si ignorano le potenziali conseguenze, a favore pressoché esclusivo di altri. In Germania sono no-vax perché hanno creduto di non procedere in questa direzione? Mi auguro che in sede di conversione in legge del Decreto a queste domande si diano attendibili risposte. Che domande e risposte vengano espresse in modo ragionevole e civile. E soprattutto che finalmente vengano indicati con chiarezza i criteri in base ai quali verrà posto fine allo «stato di emergenza».
La decisione non può essere assunta ad libitum in base all’ennesimo Dpcm. Da decenni il Parlamento perde progressivamente di centralità e autorevolezza. È un’occasione per tentare di invertire la deriva, non perdiamola.
agbiuso
Obbligo vaccinale, in questo gioco della persuasione morale qualcosa non mi torna
il Fatto Quotidiano, 24.8.2021
Covid, la vaccinazione non è un dovere ma un diritto: basta col clima da caccia alle streghe
il Fatto Quotidiano, 31.8.2021
di Luciano Sesta (filosofo morale dell’Università di Palermo)
Due articoli di ampio respiro antropologico (la questione è infatti molto più profonda rispetto alla «emergenza sanitaria»), ben argomentati, ricchi di dottrina (anche giuridica), conseguenti e del tutto condivisibili.
agbiuso
In una stazione oggi. La ragazza parla a lungo con i poliziotti. Fa loro una lezione di educazione civica.
Solo questo. Nient’altro. A un certo punto la afferrano e mentre lei urla dalla sorpresa la cacciano a forza in un’automobile che parte per la questura.
Ero presente. Ho visto. Oggi si è scatenata, sì, la violenza in una delle stazioni ferroviarie della Repubblica. La violenza della polizia, dello Stato, contro una ragazzina.
agbiuso
Un testo breve, chiarissimo, razionale.
Perché il Green Pass all’italiana è un’iniziativa inaccettabile e va abrogato
Andrea Zhok (Professore di Filosofia morale alla Statale di Milano)- L’Antidiplomatico, 30.8.2021
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Abbiamo speso molte parole, forse troppe, per spiegarne contorni, implicazioni, per mostrarne il pessimo significato politico, morale e strategico.
Proviamo ora a prendere la strada di un argomento minimalista, diretto, forse più comprensibile.
1) Premessa: Il requisito di Green Pass rappresenta una grave violazione della libertà personale. Vietare l’accesso di un ragazzo ad una biblioteca o ad una palestra, di uno studente all’università, o addirittura minacciare con la perdita del lavoro e del salario un insegnante sono atti di estrema gravità, discriminazioni pesantissime, non formalismi, non bazzecole.
2) Per giustificare un atto discriminatorio di questa gravità ci devono essere motivazioni a prova di bomba, non congetture, non illazioni, non auspici. Una simile limitazione della libertà può essere giustificata solo se è incontestabile che essa sia l’unico, o almeno il migliore, metodo disponibile per evitare che la libertà di qualcuno (il discriminato) produca un danno a qualcun altro (l’incluso).
Questo sfondo motivazionale richiede due condizioni:
2.1) Dev’essere manifesto che l’accesso dell’escluso (no GP) ad un certo luogo possa creare un danno ai presenti che l’accesso dell’incluso (sì GP) non crea. Così, se un bambino è malato e la sua malattia è contagiosa possiamo dover ricorrere alla sua esclusione dalla classe, sulla base del fatto che il suo accesso alla classe metterebbe a repentaglio la salute altrui, mentre l’accesso di un bambino sano non lo farebbe.
2.2) Dev’essere parimenti incontrovertibile che non vi sono strade alternative, egualmente percorribili, che potrebbero permettere di non procedere con l’atto di esclusione. Nel caso in cui esistesse un modo semplice e non oneroso per fare in modo che il bambino non risultasse più contagioso per gli altri, insistere nel non ammetterlo sarebbe un atto ingiustificabilmente discriminatorio.
3) Né il primo punto, né il secondo corrispondono allo stato di cose nella presente fattispecie del Green Pass “anti-Covid”, focalizzato sull’avvenuta vaccinazione.
3.1) In primo luogo non è vero che l’accesso, supponiamo, di uno studente non vaccinato rappresenti una minaccia alla salute dei presenti in un’aula che uno studente vaccinato non rappresenterebbe. L’ipotesi su cui si poteva fondare una procedura del genere è che, come avviene per altri vaccini, anche qui il vaccino eliminasse la possibilità che il vaccinato risulti contagioso. Questo fatto è però oggi smentito al di là di ogni ragionevole dubbio: i vaccinati con gli attuali vaccini anti-Covid possono perfettamente trasmettere il virus. Dati epidemiologici e test di laboratorio provenienti da vari paesi lo hanno ampiamente confermato.
Circa quanto e come avvenga la diffusione, i dati sono ancora controversi. Alcuni studi testimoniano la presenza di un’equivalente carica infettante nei soggetti vaccinati e non vaccinati (vedi riferimenti nei commenti); a ciò alcuni replicano che però, forse, la durata della contagiosità è minore; altri replicano che, al contrario, la rilevante permanenza del virus nel cavo orofaringeo in assenza di sintomi, tenuti sotto controllo dal vaccino, fa dei vaccinati dei superdiffusori.
Qui siamo sul piano delle congetture.
Il dato solido è che un non vaccinato che entri in un ambiente di vaccinati può forse temere per sé (loro sono protetti, lui no), ma di principio non rappresenta una minaccia ai vaccinati diversa da quella che sarebbe rappresentata dall’ingresso di un ulteriore vaccinato.
3.2) Ma prima di lanciarci nell’usuale lotta a base di congetture, chiediamoci se la soluzione discriminante che è stata adottata non abbia alternative. Ora, si dà il caso che un’alternativa non discriminante, e soprattutto molto più sicura per tutti, esiste. Se vogliamo davvero minimizzare i rischi di contagio in certi ambienti la strada maestra non è il vaccino, ma un tampone rapido per tutti. E’ un’opzione adottata peraltro in molti paesi. In Austria, ad esempio, se vuoi accedere ad una palestra o alle terme o a un concerto fai un tampone salivare all’ingresso (gratuito), o porti il risultato di uno recente. Questo metodo è semplice, non invasivo, non oneroso, non discrimina nessuno ed è di gran lunga una garanzia di contenimento dei contagi migliore.
4) Conclusione.
Se l’intento del Green Pass è quello dichiarato di fornire un presidio di sicurezza, la sua attuale forma è fallimentare, ingiustificabile, e gravemente discriminatoria: non garantisce nulla in termini di ridotto accesso del virus in certi ambienti e trascura soluzioni alternative che forniscono garanzie molto superiori.
Naturalmente se l’intento non è quello dichiarato, allora si spiega il carattere punitivo riservato alla strategia dei tamponi, concepiti come una piccola tortura (tampone molecolare nasale) a carico del cittadino (abbiamo i tamponi più cari d’Europa).
Ma qui entriamo su un piano squisitamente politico, di cui le argomentazioni di salute pubblica rappresentano semplicemente la foglia di fico, e di cui abbiamo discusso altre volte.
agbiuso
“Je suis aussi frappé par la rapidité avec laquelle le pouvoir a jeté le masque « démocratique » pour recourir à l’autoritarisme le plus implacable, le tout accompagné d’un mépris social de plus en plus assumé. Les pires prédictions des auteurs de science-fiction sont en passe d’être dépassées et, finalement, cela se déroule très bien, très calmement… On a pourtant été prévenus, mais ça n’a servi à rien”
Xavier Eman, intervistato da éléments, 26.7.2021
« Ce que je reproche à la droite « conservatrice et catholique », c’est d’être, en réalité, libérale et pharisienne. »
agbiuso
«Prima vennero a prendere…» è stata una facile previsione.
Medici e infermieri? Non sono medico o infermiere.
Insegnanti e studenti? Non sono insegnante o studente.
Ora però tocca ai «lavoratori», tutti.
Il piano inclinato si ferma soltanto quando è stata cancellata la libertà di tutti.
agbiuso
Evidentemente Francia e Italia sono piene di suicidi, assassini, masochisti. Oppure…ci sono ancora persone che cercano di riflettere su quanto accade, senza assorbire quello che un’informazione tossica ossessivamente ripete?
agbiuso
All’assessore Razza e al presidente della Regione Sicilia Musumeci -di destra ma non significa niente: sul Covid19 la convergenza destra/sinistra/centro è completa- non importa nulla della privacy. Sbandierato per anni come frontiera della dignità della persona, il diritto alla riservatezza è stato annullato e lo sarà sempre più. L’autorità deve entrare nei gangli più riposti della vita e dei corpi.
Fonte: La Sicilia, 1.8.2021
agbiuso
L’introduction du « pass sanitaire » suscite chez beaucoup le sentiment d’une profonde rupture en matière de libertés publiques. Celle-ci a deux aspects. Tout d’abord, une fermeture de l’espace public, donc certains seront exclus en raison d’un critère médical. Ensuite, une privatisation du contrôle, puisque tout le monde contrôlera tout le monde : un employeur, ses salariés ; un restaurateur, ses clients ; un couple de mariés, ses convives.
Passée la sidération, il est aisé de voir que cette société de surveillance n’est pas si nouvelle. Elle couve et progresse depuis déjà des années.
[…]
Lorsqu’elle progresse, la société de surveillance procède fondamentalement d’un changement de nature de l’espace public : la possibilité d’une vie sociale normale y est conditionnée à la conformité à une norme abstraite, plus ou moins arbitraire, de nature juridique ou morale. Et ceux qui ne s’y plient pas sont rendus invisibles, relégués à la marge, là où on ne les voit plus. L’espace public doit devenir un espace d’homogénéité.
Si cette logique doit inquiéter, c’est parce qu’elle ébranle l’un des héritages plurimillénaires de notre civilisation, à savoir une conception spécifiquement européenne de la liberté.
[…]
La société de surveillance qui se met en place dans le monde post-Covid accélère cette dissociation de la liberté et de l’appartenance communautaire.
=========
L’intero, breve, articolo si può leggere qui:
Contre la société de surveillance : la conception européenne de la liberté
Guillaume Travers
éleménts, 29.7.2021
Marco Christian Santonocito
Grazie ancora, cercherò di fare come suggerisce, con tutte le mie forze.
Marco Christian Santonocito
Gentile Professore,
la ringrazio enormemente, per l’ennesima volta, del suo invito così potente e lucido alla libertà, al coraggio, alla forza di immaginare quanto era reale un’attimo prima. Non è facile capire come agire, sento il rischio di una chiusura in se stessi come via di uscita più agevole, meno faticosa e rischiosa, inefficace e contraddittoria come ogni tentativo di isolarsi.
La grande astuzia di chi governa sta anche nel mescolare abilmente alla menzogna quel tanto di verità che stordisce completamente chi è costretto ad ascoltarli in continuazione. Ma in una tale perfida compagnia, qualsiasi verità cambia natura. (Un suo recente ‘contestatore’ dimostra appieno le insidie dell’attuale sistema di informazione di massa: come ha ricordato lei, non contagiano solo i non vaccinati, e così via.)
Tuttavia temo di non riuscire a discriminare sufficientemente il vero dal falso. È necessario, per il buon esito di questa delicata e vitale operazione, un senso critico spiccato unito a conoscenze vaste e approfondite. Un privilegio che tocca a pochi. Poter leggere i suoi articoli, poter ascoltare le sue parole, lo ritengo, anzi è un privilegio altrettanto raro e di valore inestimabile.
Grazie ancora.
agbiuso
Caro Marco, oltre a ringraziarla, apprezzo la lucidità con la quale ha espresso l’abilità di chi governa. Una menzogna assoluta e solitaria avrebbe maggiori difficoltà a imporsi (anche nelle vite private) e quindi è bene rendere tutto inestricabile e confuso, in modo che il principio di auctoritas possa imporsi più facilmente.
Ma, mi creda, chiunque potrebbe arrivare a conclusioni un poco critiche. Basterebbe:
-NON guardare la televisione perché quella in corso è soprattutto una infodemia, e cercare di attingere ad altre fonti. La televisione italiana, tutta, è in pratica la Pravda del governo;
-cercare di riflettere sine ira ac studio sui dati acquisiti e su quello che si vede, in modo freddo, come se non fossimo direttamente coinvolti.
Queste due condizioni farebbero subito comprendere, ad esempio, che passaporto sanitario, discriminazioni e minacce di fronte a una «percentuale di almeno parzialmente protetti del 69,7% mentre il 55,2% è completamente vaccinato» (fonti governative: https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/ ; https://lab24.ilsole24ore.com/numeri-vaccini-italia-mondo/) implicano una conclusione molto semplice: che il governo NON ha fiducia nei vaccini e che impone l’esclusione e la distanza per ragioni prima di tutto politiche o almeno perché brancola nel buio. E questo lo fa cancellando la Costituzione e instaurando una dinamica distruttiva delle libertà civili e politiche.
agbiuso
Il passaporto sanitario è certamente «un oltraggio alla ragione» ed è «totalmente inutile». Ma non solo: rappresenta infatti un simbolo e un precedente molto pericolosi e distruttivi della Costituzione repubblicana.
Chiara Maria Ticli
Gentile professore, grazie all’intervento di persone sagaci come lei è possibile scorgere un barlume di luce in questo buio nichilistico e terrorizzante; ciò che più mi impaurisce, è il diffondersi dell’attuale regime neo-nazista non solo in ambito politico ma soprattutto individuale. Stiamo assistendo a un ribaltamento etico, secondo cui la gente è assoggettata a dei ricatti relativi la propria salute, il proprio corpo, la loro vita, per l’amor di “continuare a vivere”. Ciò che è un diritto fondamentale sta diventando un lusso, un premio da potersi guadagnare solo obbedendo in silenzio, contribuendo altresì a far avanzare sempre più un regime dittatoriale avente come fine l’instaurazione di un pensiero unico e l’omologazione delle masse. Mi addolora profondamente vedere una società spenta, nel mio piccolo cercherò di combattere, pur di non cedere a qualsivoglia ricatto.
agbiuso
Gentile Dott.ssa Ticli, la ringrazio della condivisione e della determinazione a non farsi condizionare dal terrore e dalla propaganda che ormai da molto tempo ci investono ogni giorno.
Distruggere il legame sociale è una delle condizioni che permettono l’esercizio assoluto dell’autorità.
I modi per raggiungere tale obiettivo sono stati e sono molteplici. La gestione politica e mediatica dell’epidemia SARS-CoV-2 è uno di questi modi.
Bisogna cercare di rimanere quanto più lucidi possibile, continuando a informarsi e a pensare.
agbiuso
Nazisti sanitari.
Davide Amato
Una misura di questo tipo mi inquieta a dir poco. Ecco i luoghi che dal 6 agosto mi saranno preclusi, sulla base della mia scelta di non farmi iniettare il vaccino: “tutto lo sport al chiuso, i teatri e i cinema, le competizioni sportive, i musei, le piscine e i centri benessere, le fiere, le sagre, i convegni e i congressi, i centri termali, i parchi tematici e di divertimento, i centri culturali, i centri sociali e ricreativi, le attività di sale gioco, sale bingo e sale scommesse, casinò e le procedure concorsuali. Servirà il certificato anche per partecipare ai concerti o entrare allo stadio”. E a breve seguiranno misure stringenti anche su scuola, trasporti e luoghi di lavoro.
Non si stanno qui creando i precedenti per una società fortemente capitalista e basata sul controllo degli individui? Se una crisi, sia essa sanitaria o economica o politica, può diventare la giustificazione per rinunciare alle nostre libertà più essenziali, cosa impedirà ai nostri governi (che rispondono al capitale e non agli interessi della maggioranza) di privarci finanche di tutto ciò che non ci hanno ancora tolto? Se non esistono più limiti al potere che hanno su di noi, allora siamo sudditi e non cittadini.
agbiuso
Caro Davide, non “i precedenti per una società fortemente capitalista”. Già siamo infatti tale società.
Ma i precedenti di un nazismo sanitario, vale a dire:
-discriminazione ed esclusione su base somatica;
-tonalità collettiva pervasa di terrore, odio e paura verso chi non è conforme agli standard stabiliti dall’autorità;
-esaltazione collettiva nella certezza di essere nel giusto e i dissidenti invece pericolosi per la salute del corpo sociale;
-gravissima sottrazione a una parte dei cittadini dei diritti costituzionali (e dunque cancellazione di fatto della Costituzione repubblicana);
-stato di emergenza (eccezione) permanente.
Questi sono stati alcuni caratteri del regime nazionalsocialista; questi sono i caratteri dell’Italia contemporanea.
Credo che l’immagine qui sotto sintetizzi con efficace gravità tutto questo.
agbiuso
A milioni di persone, in Italia e in Europa, questa misura antiscientifica e discriminatoria non dà alcuna serenità.
Ricorda invece le fasi più oscure della storia del nostro Continente, nelle quali una condizione corporea era ragione di violenze ed esclusione dai diritti.