di Patric Chiha
Con: Béatrice Dalle (Nadia), Isaie Sultan (Pierre), Alain Libolt, Raphael Bouvet
Francia/Austria, 2009
Prima scena: notte, una spiaggia, la musica, dei falò. Si discute animatamente e piacevolmente di matematica, del teorema di Gödel, del vero e del falso. Poi i corpi cominciano a danzare con sensualità. Del gruppo fanno parte Nadia e suo nipote Pierre. I quali si incontrano regolarmente per passeggiare nei parchi di Bordeaux. Il rapporto è naturalmente ambiguo e non detto ma a poco a poco il dominio che Nadia sembra esercitare sul ragazzo si capovolge. Ultima scena: Nadia è ricoverata in una clinica sulle Alpi austriache, per disintossicarsi dall’abuso di alcol. Pierre va a trovarla. Il desiderio di morte della zia si perde nella notte.
Il film intende essere una riflessione sull’ordine (i numeri, l’orientamento, l’autocontrollo) e il disordine (le dipendenze, il vizio, lo smarrirsi). Il colore e la forma sono pervasi di un chiaroscuro a volte caravaggesco, che tocca il culmine nelle scene di ballo, sulla spiaggia e in discoteca. Ordo amoris.
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