«Dal cortile di casa, questo potere distruttivo – che ha bisogno di menzogne, silenzio, intimidazione – minaccia di esercitarsi in giro per il mondo aggredendo, dovunque essi siano, in Francia, in Spagna, in Inghilterra, negli Stati Uniti, i giornali che riferiscono della crisi dell’Egoarca, della sua irresponsabilità e inadeguatezza. Sarebbe ridicolo, se non fosse tragico. Quel che si intravede è un uomo solo, circondato da pochi -cattivi- consiglieri, prigioniero di se stesso, del suo delirio di potenza, delle sue favole, incapace di fare i conti con quella realtà che vuole annullare».
(Repubblica, 29 agosto 2009)
«Il paranoico si sente circondato. Il suo nemico principale non si accontenta mai di aggredirlo da solo. Cercherà sempre di eccitare contro di lui una muta carica d’odio per lanciarla al momento giusto (…) Ovunque egli mette mano, trae fuori un congiurato (…) Non si potrà quindi respingere il sospetto che dietro ad ogni paranoia così come ad ogni potere si annidi la medesima profonda tendenza: il desiderio di sopprimere gli altri per essere l’unico, oppure, nella forma più mitigata e frequente, il desiderio di servirsi degli altri per divenire l’unico con il loro aiuto».
(Elias Canetti, Massa e potere [1960], Adelphi, pp. 532-561)
«La prudenza che induce tanti, troppi a decidere che qualsiasi azione o reazione sia impossibile, non li salverà. Il conformismo non li proteggerà. Il mandante dei delitti è un proprietario che conosce soltanto dipendenti docili e fedeli. Se non lo sei, ti bracca, ti sbrana, ti digerisce».
(Repubblica, 3 settembre 2009)
«Chi vuole dominare sugli uomini cerca di svilirli, di sottrarre loro forza di resistenza e diritti, finché siano dinanzi a lui impotenti come animali. (…) Il suo scopo resta sempre quello di “incorporarseli” e di sfruttarli. Gli è indifferente ciò che resterà di loro. Quanto peggio li ha trattati, tanto più li disprezza. E quando non presentano più nulla di sfruttabile, egli se ne libera di nascosto, come dei propri escrementi».
(Elias Canetti, Massa e potere, p. 252).
2 commenti
Alberto G. Biuso » Mente & cervello 61 – Gennaio 2009
[…] livello storico-collettivo queste dinamiche creano la ricorrente paranoia per la quale «i potenti si sono spesso distinti per efferate follie» (L.Tondo, 7) e nei […]
Alberto G. Biuso » Folli
[…] limiti. Non c’è nulla di politico in questo fatto. Si tratta di una questione interna alla psichiatria. Di politico c’è invece l’odio totale che la folla di lacchè nei giornali, nelle tv, […]