Filosofia / Luce
in In Circolo. Rivista di filosofia e culture
Numero 5 – «Filosofia oggi»
Giugno 2018
Pagine 32-44
La rivista In Circolo ha chiesto ad alcuni filosofi di delineare il proprio itinerario, gli interessi, le direzioni. È stata una feconda occasione per riflettere sul mio cammino dentro la filosofia e dentro la vita. Per queste ragioni mi sembra uno dei testi più significativi che abbia pubblicato sinora. Il saggio è scandito in tre capitoli: Antropologia e politica – Mente e tempo – Materia e luce.
Copio qui sotto l’abstract, in inglese e in italiano:
Philosophy is this: you look at the Gorgon and it’s her which petrifies. You look at the constant pain that weaves the world and you support its ferocity, turning its foolishness into question, horizon, theory. It was also this intuition that led me to Philosophy studies with no hesitation. The intuition that knowledge, in whatever sphere and form it is expressed, must deeply affect the lives of humans. Otherwise it remains erudite abstractness, informative specialism, whose strength is dissolved at the first difficulty in the hard fabric of days.
Filosofia è questo: tu guardi la Gorgone ed è lei a pietrificarsi. Guardi il dolore costante che intrama il mondo e ne sostieni la ferocia, ne volgi l’insensatezza in domanda, questione, interrogativo, orizzonte, teoresi. Fu anche questa intuizione a indirizzarmi senza incertezze verso gli studi di filosofia. L’intuizione che il sapere, in qualunque ambito e forma si esprima, deve incidere a fondo sulle vite degli umani. Altrimenti rimane astrattezza erudita, specialismo informativo, la cui forza si dissolve alla prima difficoltà nel tessuto faticoso dei giorni.
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3 commenti
agbiuso
«Oltre a Zeus e a Pallante si parlava anche di un terzo padre della dea. Si raccontava che Metide fosse già stata incinta nel momento in cui Zeus l’aveva inghiottita. Il ciclope Bronte aveva generato con lei Atena. Forse a questa paternità si riferiva quel passo dei racconti sopra narrati, secondo i quali Zeus temeva che Metide partorisse un essere che sarebbe divenuto più forte del fulmine. Il nome Brontes significa “tonante”»
(Karl Kerényi, Gli dèi i e gli eroi della Grecia. Gli Dèi, Il Saggiatore 1963, p. 106).
Adesso capisco meglio per quale ragione amo così tanto la filosofia 🙂
agbiuso
Un nuovo intervento di Franco Coniglione a proposito di alcune come sempre banali affermazioni del ministro pro tempore dell’Università (in questo caso Cristina Messa).
“Inseguire questo sistema cangiante e multiforme nelle sue richieste di professionalità e competenze finirebbe per polverizzare la formazione universitaria in una miriade di corsi, sottocorsi, moduli e modulicchi che farebbero perdere ogni seria configurazione disciplinare alla sua missione formativa. L’Università non è fatta per questo, ma per fornire solide e approfondite conoscenze di base per ampi settori disciplinari e cognitivi, sui quali poi innestare le necessarie competenze. Anche perché queste ultime possono essere acquisite veramente – e basti leggere la letteratura scientifica ed epistemologica esistente, da me menzionata negli articoli prima citati, per rendersene conto – solo in stretta connessione a una pratica operativa condotta in seno agli ambiti nei quali esse dovrebbero venire esercitate, e non ‘a tavolino ‘ “.
L’intero, breve, articolo si può leggere su Roars, 19.3.2021
Competenze e dottorati (industriali): oltre i luoghi comuni della ministra Messa
agbiuso
Un breve, argomentato, assai lucido intervento del collega Francesco Coniglione ben chiarisce la differenza tra competenza e cultura, sia a proposito dell’attuale discorso politico, sia soprattutto in relazione al destino delle scuole, dell’università e dei saperi nel nostro mondo sempre più rattrappito, al di là dell’enfasi mediatica sugli orizzonti che si aprono.
Il ‘miraggio’ delle competenze
Roars, 9.2.2021