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Corpo a corpo

Corpo a corpo

Barriere
(Fences)
di Denzel Washington
USA, 2016
Con: Denzel Washington (Troy Maxson), Viola Davis (Rose), Stephen Henderson (Bono), Jovan Adepo (Cory), Russell Hornsby (Lyons), Saniyya Sidney (Raynell)
Sceneggiatura di August Wilson
Trailer del film

Troy fa il netturbino nella Pittsburgh degli anni Cinquanta. Si chiede e chiede all’azienda per quale ragione i bianchi guidino sempre i camion e i neri scarichino sempre le pattumiere. Troy è un uomo rude, segnato, che ama molto la moglie Rose ma che è assai duro con i due figli, verso i quali sembra avere un rapporto di puro dovere. Cerca e trova in Alberta uno spazio di lievità, di sorriso e di piacere. Ma quando avrà da quest’altra donna una figlia, dovrà comunicare tutto alla moglie e alla famiglia.
Fences (steccati più che barriere, come si evince anche dal film) è un’opera rude quanto il suo protagonista. Un film che se nei contenuti è molto americano -con i continui riferimenti al baseball e nell’utilizzo del Black English– dal punto di vista formale è invece assai europeo per la sua unità di luogo -quasi tutto accade nell’abitazione dei due personaggi e nel loro giardino- e per il suo essere molto parlato, come fossimo a teatro. Fences è infatti tratto da uno dei drammi che compongono The Pittsburgh Cycle di August Wilson. Eccellente l’interpretazione di Washington, che di Troy sa restituire i movimenti grossolani e potenti del corpo, un corpo che, come affermano la moglie e i figli, «occupa l’intera casa, arriva dappertutto, ti sta addosso».
La condizione dei neri negli Stati Uniti a metà del Novecento è descritta con misura, soprattutto perché non è questo l’elemento che conta ma è il coacervo dei sentimenti umani, delle amarezze, dei desideri impossibili, della poesia dei sogni trasformata nella prosa dell’esistenza, degli errori scaturiti dalle passioni, delle memorie, dei rancori, degli allontanamenti, degli abbandoni, delle lacrime, della disperazione, delle certezze. Sino a una lotta corpo a corpo con la morte.
Un dramma che ricorda Shakespeare.

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