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A Proposal to a Post-human Antispeciesism
in Relations. Beyond Anthropocentrism
Vol 4, No 2 (2016) Past the Human: Narrative Ontologies and Ontological Stories: Part II
Pagine 217-223
Vol 4, No 2 (2016) Past the Human: Narrative Ontologies and Ontological Stories: Part II
Pagine 217-223
6 commenti
agbiuso
Invito a leggere una riflessione di Roberto Marchesini in merito all’uccisione dell’orsa KJ2 in Trentino.
Marchesini va infatti al cuore filosofico e politico della questione, svelando il significato emblematico di questa e di altre uccisioni: “L’orso, come peraltro il lupo, è un animale schivo, che mai e poi mai entrebbe in collisione con l’essere umano se avesse a disposizione un territorio compatibile con la sua ecologia, capace cioè di assicurargli i bisogni di base, come il nutrimento, la riproduzione, l’espletamento della sua natura perlustrativa. Forse, gli organizzatori del progetto nutrivano la pretesa che di colpo l’orso metamorfizzasse in un bel panorama oleografico che potesse rilanciare il turismo e i prodotti autoctoni, fregiandoli con il suo logo. L’orso li ha smentiti e questa è la sua vera colpa, ciò che non gli perdonano”.
Quella imperdonabile «parte» selvatica da sopprimere
il manifesto, 15.8.2017
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diego
ottima e doverosa segnalazione caro Alberto
è molto chiaro da tempo che l’introduzione dell’orso, in un territorio ben poco selvatico, ma più antropizzato d’una onesta periferia industriale, è stata una sciocchezza
l’orso non è un precario, uno stagista disposto a tutto, ha una dignità profonda dalla quale non puo’ abdicare, insomma non appartiene alla specie infestante homo sapiens
purtroppo negli stati uniti a volte sono i nativi, a camuffarsi per divertire i turisti, ma un orso non è malleabile come la scimmia nuda infestante
era più onesto lo zoo, a pensarci
agbiuso
Grazie, caro Diego, per un commento così partecipe del significato di quanto scritto da Marchesini e da me condiviso.
Non concordo soltanto con la tua chiusa, che comunque intendo nel senso che lo zoo era più sincero nell’incarnare la tracotanza dello specismo. Per il resto, hai detto benissimo: «un orso non è malleabile come la scimmia nuda infestante». Orsi e lupi, «piante e bestie recano i segni della salvezza come l’uomo quelli della perdizione. Questo è vero per ciascuno di noi, per l’intera specie, accecata e vinta dall’esplosione dell’Incurabile» (Cioran, Squartamento, Adelphi, p. 75)
diego
grazie caro Alberto, hai assolutamente ragione e lo penso, lo zoo è un male assoluto (ma almeno lo è senza finto ecologismo da depliant)
Roberta
Un articolo prezioso, denso di contenuti magistralmente orchestrati. La ringrazio della segnalazione, Professore: è sempre un piacere leggere un testo così chiaro, ancora di più se si tratta di antispecismo!
Un carissimo saluto,
Roberta
agbiuso
Grazie dell’apprezzamento, cara Roberta. Venendo da una persona della sua competenza sulle tematiche etologiche e antispeciste, mi fa davvero piacere.