Speriamo, caro Diego, che la lezione possa piacere 🙂
Certo, si è indagato molto sulla differenza dei ritmi temporali nelle diverse età della vita.
Una recente sintesi si può trovare nell’appena pubblicato in Italia (l’edizione tedesca è del 2013) Il tempo siamo noi, di Marc Wittmann, Carocci (il titolo della versione italiana è molto vicino ad alcune mie pagine).
Utile per l’argomento è in particolare il quinto capitolo, dal titolo Durata della vita, gioia di vivere e finitezza.
Per quanto riguarda l’età degli studenti e la mia, ricordati che io ho a che fare tutti i giorni con persone di poco più adulte dei liceali (dai 19 anni in su) e so bene quali siano le differenze con i ragazzi; mi accorgo però a volte di quanto alcuni di loro siano vecchi. L’anagrafe non è tutto, il tempo -ancora una volta- è assai più complesso.
Penso che ai ragazzi piacerà moltissimo questa lezione. E colgo l’occasione per una domanda: secondo te, caro Alberto, si è indagato sulla temporalità della mente specificatamente giovanile? In fondo è molto diversa la temporalità di un corpomente giovane, decisamente pregna del futuro, più che del passato. Un corpomente che ha da pochissimo lasciato alle spalle quella meravigliosa sensazione di tempo sospeso dell’infanzia, tanto è vero che la prima vera sensazione del tempo che passa fa un po’ paura, intorno ai dieci anni. Il tempo della giovinezza (e la giovinezza del tempo), un tema meraviglioso. Un piccolo avvertimento, carissimo, per loro, tu, che hai 55 anni, sei una specie di simpatico matusalemme con l’orecchino. Un abbraccio.
5 commenti
agbiuso
Cara Dott.ssa Greco, la ringrazio molto. Aggiungo che naturalmente lei sarà sempre benvenuta quando vorrà/potrà partecipare alle lezioni.
Grazia Lucia Greco
Bellissimo intervento. Mi mancano tantissimo le sue lezioni Prof. Biuso.
agbiuso
La collega Carmela Bufalino, del Liceo Fermi di Paternò, ha dedicato un breve ed esatto commento all’incontro di venerdì 8 maggio.
agbiuso
Speriamo, caro Diego, che la lezione possa piacere 🙂
Certo, si è indagato molto sulla differenza dei ritmi temporali nelle diverse età della vita.
Una recente sintesi si può trovare nell’appena pubblicato in Italia (l’edizione tedesca è del 2013) Il tempo siamo noi, di Marc Wittmann, Carocci (il titolo della versione italiana è molto vicino ad alcune mie pagine).
Utile per l’argomento è in particolare il quinto capitolo, dal titolo Durata della vita, gioia di vivere e finitezza.
Per quanto riguarda l’età degli studenti e la mia, ricordati che io ho a che fare tutti i giorni con persone di poco più adulte dei liceali (dai 19 anni in su) e so bene quali siano le differenze con i ragazzi; mi accorgo però a volte di quanto alcuni di loro siano vecchi. L’anagrafe non è tutto, il tempo -ancora una volta- è assai più complesso.
diego
Penso che ai ragazzi piacerà moltissimo questa lezione. E colgo l’occasione per una domanda: secondo te, caro Alberto, si è indagato sulla temporalità della mente specificatamente giovanile? In fondo è molto diversa la temporalità di un corpomente giovane, decisamente pregna del futuro, più che del passato. Un corpomente che ha da pochissimo lasciato alle spalle quella meravigliosa sensazione di tempo sospeso dell’infanzia, tanto è vero che la prima vera sensazione del tempo che passa fa un po’ paura, intorno ai dieci anni. Il tempo della giovinezza (e la giovinezza del tempo), un tema meraviglioso. Un piccolo avvertimento, carissimo, per loro, tu, che hai 55 anni, sei una specie di simpatico matusalemme con l’orecchino. Un abbraccio.