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Schiavi

Una delle più interessanti e tragiche caratteristiche della vita collettiva consiste nel vedere individui, gruppi, ceti e nazioni affidarsi con fiducia a coloro che operano per la loro distruzione.
Tra gli esempi attuali c’è la fede che non pochi dipendenti pubblici, pensionati, persone senza lavoro nutrono ancora nei confronti del Partito Democratico e del suo governo, in particolare nei confronti del decreto sul lavoro, che costituisce in realtà un ulteriore e grave passo verso la precarizzazione a vita, verso la schiavizzazione, verso la fine di ogni speranza per le nuove generazioni. Per disinformazione, per militanza di partito, per semplice superficialità si rinuncia a un diritto e ci si offre come schiavi. Davvero il potere può fare ciò che vuole anche perché le sue vittime glielo consentono.

glielochiedesergio_==============

Renzie è dalla parte di Marchionne e contro i lavoratori, senza se e senza ma. Con il decreto lavoro vuole rendere tutti i lavoratori precari. #GlieloChiedeSergio.

«Il 20 marzo 2014 il Governo Renzi ha reintrodotto la schiavitù che per primo soppresse Abramo Lincoln nel gennaio del 1865, con il XIII emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti d’America. Il lavoro è tornato ad essere schiavitù, la flessibilità è divenuta iperprecarietà. Con il Decreto Legge sul Lavoro, n. 34/2014, assistiamo alla liberalizzazione dei contratti a termine, per la cui stipulazione non è più richiesta una causa di giustificazione oggettiva. Con le innumerevoli proroghe possibili pensate dagli schiavisti del nuovo millennio, e l’estensione della durata massima di successione dei contratti a complessivi 36 mesi, si procede allo smantellamento del diritto al lavoro. Queste disposizioni sono palesemente in contrasto con la direttiva 1999/70/CE, come confermato anche dalla giurisprudenza prodotta dalla Corte Costituzionale italiana e dalla Corte di Giustizia Europea. Il decreto non crea nuovi posti di lavoro ma crea nuovi posti di schiavitù iperprecaria. Inoltre sono state presentate modifiche che consentono di aggirare il pur blando paletto che poneva un limite alle assunzioni a termine pari al 20% rispetto al totale della forza occupata»

 M5S Camera

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5 commenti

  • Alberto G. Biuso » Il vincitore

    Maggio 26, 2014

    […] studenti. Affidarsi ancora mani e piedi all’ultraliberismo del Partito Democratico, al suo massacro sociale e alla sua corruzione amministrativa significa privare di qualunque futuro le nuove generazioni. […]

  • agbiuso

    Maggio 9, 2014

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    Schiavi mai di chi difende la trattativa Stato-mafia e vuole affossare giudici dalla schiena dritta come Di Matteo. Perché come ricordava Peppino Impastato, assassinato il 9 maggio di trentaquattro anni fa: la mafia è una montagna di merda.

    Schiavi mai di chi spaccia il precariato a vita come lavoro.

    Schiavi mai di chi propone leggi elettorali truffa che non permettono ai cittadini di scegliere i candidati.

    Schiavi mai delle lobby delle fonti fossili e degli inceneritori. Perché il futuro deve essere efficiente e innovabile.

    Schiavi mai di chi propone trattati di libero scambio tra Ue e Stati Uniti che mettono in discussione gli standard ambientali, sociali ed i diritti dei lavoratori europei.

    Schiavi mai di chi vuole l’impunità per i politici corrotti.

    M5S Camera e Senato
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    Fonte: 5 giorni a 5 stelle/39: #schiavimai

  • Pasquale D'Ascola

    Maggio 6, 2014

    Esatto; la postilla è che i superiori interessi del partito sono, credo, oggi, parcellizzati in quelli di una furia devastatrice di chierichetti che del partito ormai se ne fottono; manca loro quella pulsione idealistica a reificarsi in qualcosa più grande di loro, nella chiesa; ma con il potere enorme che dal partito possono ricevere, fottono. Con ciò torno a bomba, bomba carta. Mi pare peraltro che ancora l’italy sia il terreno di una sperimentazione di genetica politica, sempre stata; in pratica mi pare che altrove si stiano gestando in vitro o vitriol(o) i germi per un’epidemia plus quam reazionaria, di oscurassolutimo globale. Altrove peraltro, si veda in Ucraina, tale spray dà i suoi risultati. Ho visto le foto oggi di russi bruciati vivi. Non mi impressiono io, non si creda. Rifletto sulla fine che potrei fare. E so di non essere lontano dal vero. La faccia di Renzi mi ricorda tanto quella di alcuni torturatori argentini o cileni, niente a che vedere con sadici assatanati. Uomini mediocri, tranquilli, calciatori della domenica. Tenersene alla larga. Ho deciso Alberto, poi me ne pentirò, ma tento anch’io di fermarli con 5 stelle. Non che li creda meno mascalzoni, ma meno organizzati come tali, più naïves. Amen

  • agbiuso

    Maggio 5, 2014

    “La pulsione antilibertaria del pd”.
    Hai colto, caro Pasquale, uno dei nuclei della questione.
    È impressionante il culto della personalità rivolto anche a figure squallide come Napolitano -che secondo il collega Francesco Coniglione sarebbe “l’ultimo vero comunista“- e come Renzi l’americano.

    Qualunque cosa facciano e chiunque siano i segretari di questo partito e di quelli che lo hanno preceduto -che si chiamino Togliatti, Longo, Berlinguer, Natta, Occhetto, D’Alema, Veltroni, Bersani, Renzi- la loro politica va sempre sostenuta in nome dei superiori interessi del Partito. Anche quando si tratta di politiche opposte tra di loro e quando il Partito non c’è più!
    Tutto ciò è emblematico di quella “servitù volontaria” di cui parlava già Étienne de La Boétie, la quale nei partiti-chiesa del Novecento ha trovato il suo trionfo.
    Trionfo talmente introiettato da proseguire anche quando tale chiesa è ridotta alla stanza del chierichetto Renzi.

  • Pasquale

    Maggio 5, 2014

    Frankly è da tempo che mi sfugge il perché la gente non li uccide. A suo tempo avrebbero dovuto le sezioni dimettere i capibastone del pd. Ma è tanto inveterata la pulsione antilibertaria del pd che nel tempo ha foderato di salamella le coscienze. Non credo che ci siamo speranze senza una svolta sanguinosa; la pavento beninteso; so come vanno a finire le rivolte; però senza paura non si svolta da nessuna parte; è come con le masse in teatro, io detestavo le scenate da regista, ero specializzato nel furore distruttivo, leggii sedie il cofano di una 500 una sera, orrori, ma dieci secondi dopo filavano tutti come pistoni oliati; la borghesia al potete non differisce da un corista in nulla. E per di più non canta.

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