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Beckett Beckett Beckett

 Teatro Arsenale – Milano
con: Giovanni Calò, Mario Ficarazzo, Paui Galli, Augusta Gori, Claudia Lawrence
Regia Marina Spreafico – Allestimento Pierluigi Salvadeo
Produzione Teatro Arsenale
Sino all’8 febbraio 2009

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Due anziane signore, insieme a loro una ragazza. Un medico che irrompe violentemente e poi va via. Ricordi di persone vive, di persone morte, dove non si sa bene chi sia ancora vivo e chi non ci sia più. Dialoghi banalissimi e tuttavia densi di tragica allegria. Una delle domande ripetute è proprio questa: se l’uno o l’altro dei nomi evocati sia o no «una persona che lei definirebbe allegra».

Un’altra anziana signora va per la via diretta alla stazione, dove sta per arrivare il marito cieco. Incontra degli automobilisti, uno di loro -antico spasimante- le offre un passaggio. Il treno del marito è in ritardo e non si capisce bene perché. Quando arriva, l’uomo afferma che sarebbe meglio far fuori, di tanto in tanto, dei bambini in modo da «evitare il disastro alle sue origini».

Tratto da brevi testi di Beckett, lo spettacolo di Marina Spreafico -tra le più assidue frequentatrici italiane del drammaturgo- è pensato per la particolare architettura del Teatro Arsenale (una ex chiesa neogotica) e riesce a rendere la bellezza ironica e terribile dei suoni di Beckett, il suo amore per le cose e per il linguaggio, la scarnificazione delle cose e del linguaggio alla loro essenza nuda.

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