
Sabato 12 aprile 2025 alle 18,00 nella Villa Di Bella di Viagrande (CT) parlerò del sionismo insieme a Pino Cabras e Leonardo Nicolosi. Il mio intervento avrà come titolo Sionismo e valori. La doppia morale dell’occidente.
Quanto accade in Palestina da più di un secolo è una testimonianza assai chiara del nesso profondo che lega i principi morali – sostenuti da una potenza più forte e più agguerrita rispetto ai suoi vicini – al colonialismo, che nel caso della Palestina prende la forma di una relazione tra sionismo e valori volta a giustificare un genocidio.
La storia di questo genocidio è una conferma di quanto l’anarchico Proudhon aveva definito come inganno umanitario.
Le forme di tale inganno sono molteplici e toccano le varie sfere della vita individuale e collettiva. Una, assai antica, riguarda la peculiare strategia dell’aggressore che urla che lo sgozzano; del potente che accusa l’inferiore di recargli danno, ombra, pericolo; del dominante che stigmatizza e moralmente condanna l’odio del dominato nei suoi confronti.
Quanto sta accadendo in Palestina tra il 2023 e il 2025 ci permette di rispondere alla domanda, posta da decenni, su ‘come sia stato possibile’ nelle civili Europa e Germania degli anni Trenta e Quaranta del Novecento lo sterminio di milioni di persone. Adesso abbiamo la risposta.
È così che è stato possibile, è così che è possibile.
Con la capacità distruttiva che è frutto di un rapporto di forze del tutto sproporzionato; con una volontà genocida consapevole di se stessa; con una serie di atrocità commesse in nome di un Valore Supremo, che nel caso di Israele è di tipo politico-religioso; con la complicità – attiva o silenziosa – del resto del mondo.
Con la piena complicità dell’occidente anglosassone, che si reputa sede e culla dei valori umani ed è invece attuatore e complice dello sterminio.
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3 commenti
agbiuso
La guerra è questo… memorandum per la sionista von der Leyen
il Simplicissimus, 12.4.2025
Questa immagine, in apertura del post, è dedicata a quelli che lavorano e manifestano per la guerra: ciò che si vede volare a seguito di un’esplosione a Gaza sono corpi umani, due dei quali presumibilmente di bambini. Certo la foto, anzi in questo caso il fotogramma di un filmato, è atroce, ma è quel bagno di realtà di cui abbiamo bisogno per non essere rimbambiti dalle chiacchiere. Naturalmente i neo guerrafondai che prima si inchinavano ipocritamente a tutti gli altari e altarini della pace dicono che loro pensano solo all’Ucraina e alla malvagia Russia, anzi trepidano per la sovranità di Kiev, che è davvero singolare visto che poi disprezzano la sovranità dei loro stessi Paesi. Un’altra doppiezza che culmina con l’idiozia di non rendersi conto che la vicenda di Gaza è strettamente collegata a quella ucraina e rappresenta il tentativo occidentale di mantenere il potere planetario. Di certo non si può chiedere coerenza né intelligenza da chi è di fatto nel borderò dei poteri globalisti, ma in realtà la Ue, mi rifiuto di dire l’Europa, è strettamente legata alle stragi sioniste: se non fornisce assistenza militare e finanziaria al disegno sionista al livello degli Usa è comunque partecipe in senso ideologico e morale a questa stagione di morte.
Basti pensare che quella miserabile creatura della notte politica che risponde al nome di Ursula von der Leyen – e state certi che al telefonino risponde eccome – ha affermato che “i valori dell’Europa sono i valori del Talmud” mentre riceveva una laurea honoris causa dall’Università Ben Gurion, quella vicina alle basi nucleari di Israele che ufficialmente non esistono. Non si sa per quale causa abbia ricevuto questo riconoscimento e per cosa debba essere onorata, ma possiamo capirlo proprio da questa affermazione priva di senso. Infatti avrebbe potuto riferirsi ai valori della Bibbia con un’approssimazione grossolana, ma in qualche modo discutibile riguardo alle presunte origini giudaico cristiane del nostro continente. Invece si è riferita al Talmud, che è una raccolta di opinioni rabbiniche redatte in forma scritta dopo la distruzione di Gerusalemme nel ’70 dopo Cristo. Ho voluto citare questa data proprio perché il Talmud è molto critico nel confronti di colui che la religione cristiana considera il salvatore, non entra per nulla nel mondo cristiano e le poche volte che è accaduto è stato decisamente rifiutato. Si dice infatti che Lutero lo lesse e ne rimase così disgustato.
In un certo senso il Talmud è il terreno di coltura ideale per il sionismo e se c’è un testo che non può essere assunto come radice culturale dell’Europa è proprio questo, visto che il suo senso generale è che esiste una morale per gli ebrei e una per i goyim, ovvero i non ebrei. Quindi non si capisce bene che cosa voglia intendere la von der Leyen, né che senso abbia l’aver creato un premio per il patrimonio ebraico che l’Europa porta dentro di sé. Se esiste e di certo un nesso esiste, esso non si trova certamente nel Talmud né altrove, ma semmai nel patrimonio di intelligenza ebraica che ha formato la nostra cultura, ma dentro di essa e non dalle distanze siderali di questo testo che celebra proprio la differenza rispetto agli altri e l’eccezionalità del popolo eletto da Dio. Di certo proprio il Talmud è all’origine delle posizioni sioniste, poiché mette l’accento sul fattore etnico che il cristianesimo ha sempre rifiutato e che di certo si vuole allontanare dall’Europa visti i disastri etici che ha causato.
Perciò possiamo ritenere che queste esternazioni del massimo rappresentante della Ue siano di fatto una sorta di affiliazione ideologica a quanto sta accadendo in Medio Oriente e che del resto possiamo vedere in atto nella demonizzazione della Russia e della sua cultura che assume sempre di più sfumature razziste. Che poi questa posizione sia mediata dalla finanza internazionale, a cui la Ue si abbevera, e dalle sue lobby filosioniste, non c’è alcun dubbio, ma di certo tutto questo ha ben poco a che vedere con l’Europa che vorremmo. Ma non con quella robaccia assurda e delirante con la quale abbiamo a che fare.
Michele Del Vecchio
Ammiro il vostro coraggio e la determinazione nel denunciare il genocidio in atto, la spietatezza dei metodi utilizzati, l’assoluta assenza di un minimo di autolimitazione umanitaria da parte israeliana nell’esercizio di una violenza brutale che riporta il nostro presente alle pagine più buie della storia moderna. Non c’è limite anche perché il dislivello militare tra israeliani e palestinesi è incolmabile: le mani nude non fermano di certo i carri armati.
Tuttavia in questo genocidio, che va avanti da decenni, ci sono due pesi e due misure. Voglio dire che la sproporzione tra i due popoli non è solo militare. Anzi, c’è molto di più. Da una parte c’è un popolo che si è proclamato eletto e che ha percorso una strada lunghissima contrassegnata da difficoltà e persecuzioni di ogni sorta . Ma sempre sostenuto da una identità religiosa ed etnica fortissima. Diventata spietata. Come lo era già, in alcuni episodi veterotestamentari, il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe. E forse era inevitabile che diventasse così. Dall’altra c’é un popolo che ha una religiosità monoteista rigida e che ha a sua volta un principio sacro da difendere. E’ la Terra, la Madre Terra che gli viene sottratta giorno dopo giorno. Due popoli che hanno entrambi un radicamento nell’assoluto. Con una fondamentale differenza: i sionisti possiedono pienamente la tecnica. I palestinesi purtroppo hanno solo le mani nude e quei quattro sassi che i dominatori hanno loro concesso.
agbiuso
Caro Michele, grazie di cuore. Anche e particolarmente perché sento intorno a noi il peso servile della propaganda sionista che emerge dalla televisione, dalla stampa, persino dentro l’Università, dove ho sentito ‘professori’ giustificare il genocidio in nome del diritto assoluto di Israele, in nome sostanzialmente del suo privilegio metafisico e religioso, del suo razzismo.
Se ai miei occhi la parola male ha un senso, è questo.